Il 29 novembre, a meno di un giorno all’apertura dei lavori di COP28 a Dubai, l’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) ha presentato il report Energy Efficiency 2023. Il rapporto, giunto alla sua decima edizione, esamina il panorama globale dell'efficienza energetica, identificando tendenze regionali e di settore.

Per iniziare si potrebbe riportare in asettica sintesi come a partire dal 2020 slancio politico e investimenti stiano crescendo, a fronte però di un rallentamento generale nel 2023 nella riduzione dell’intensità energetica. Prima di passare all’analisi dei principali risultati del documento, però, è utile soffermarsi subito sugli auspici per la prossima Conferenza delle parti.

"Le ambizioni climatiche del mondo dipendono dalla nostra capacità di rendere il sistema energetico globale molto più efficiente. Se i governi vogliono mantenere l'obiettivo di 1,5 °C a portata di mano, sostenendo al contempo la sicurezza energetica, è fondamentale raddoppiare i progressi dell'efficienza energetica in questo decennio", ha dichiarato il direttore esecutivo dell'IEA Fatih Birol. "I risultati di questo rapporto sono un forte avvertimento per i leader che si riuniranno a breve alla Conferenza sul clima COP28 a Dubai: tutti devono impegnarsi a intraprendere azioni più incisive in materia di efficienza e a realizzarle."

 

Leggi anche: WORLD ENERGY OUTLOOK: LA DOMANDA GLOBALE DI CARBONE, PETROLIO E GAS RAGGIUNGERÀ IL PICCO ENTRO IL 2030

 

L’efficienza energetica da sola non basta

Come riportato in conferenza stampa da Birol, l'impegno globale a raddoppiare i miglioramenti dell'efficienza energetica in questo decennio è però solo uno dei cinque pilastri indicati dall'Agenzia per un risultato positivo alla prossima COP28. Per rispettare l’obiettivo 1,5° C previsto dall’Accordo di Parigi, da qui al 2030 i Governi dovranno in via prioritaria triplicare la capacità globale di energia rinnovabile.

Allo stesso tempo, la IEA raccomanda l'impegno delle compagnie petrolifere nel realizzare transizioni energetiche pulite (tra cui la riduzione del 75%, “se non addirittura totale”, delle emissioni di metano prodotte dalle loro attività) e l'incremento degli investimenti in energia pulita nei mercati emergenti e nelle economie in via di sviluppo. Infine, ultima ma non meno importante, la garanzia di un declino graduale dell'uso dei combustibili fossili, tra cui la fine delle nuove approvazioni di centrali elettriche a carbone non ancora in funzione.

Crescono lo slancio politico e gli investimenti

Il report rileva che lo slancio politico per l'efficienza energetica continua a crescere dopo la crisi globale innescata dall'invasione della Russia in Ucraina. Nel 2023 è aumentata l’ambizione verso l'obiettivo di raddoppiare il tasso di progresso dell'efficienza al 4%.

A giugno, 46 Governi partecipanti all'ottava conferenza globale annuale dell'IEA sull'efficienza energetica hanno infatti approvato la Dichiarazione di Versailles: il decennio cruciale per l'efficienza energetica, concordando di rafforzare le azioni per l'efficienza energetica in linea con il raddoppio dei progressi dell'intensità energetica globale ogni anno fino al 2030.

Secondo il rapporto, raddoppiando i miglioramenti dell'efficienza energetica entro il 2030 si ridurrebbero le emissioni globali di anidride carbonica di oltre 7 miliardi di tonnellate, pari alle emissioni dell'intero settore dei trasporti a livello mondiale.

I dati di mercato indicano inoltre che gli investimenti in efficienza sono cresciuti del 45% dal 2020, mentre nell'ultimo anno i Paesi che rappresentano i tre quarti della domanda energetica globale hanno rafforzato le politiche di efficienza energetica o ne hanno introdotte di nuove.

 

Leggi anche: TUTTO QUELLO CHE C’È DA SAPERE SU COP28, SPIEGATO BENE DA UN VETERANO DEI NEGOZIATI SUL CLIMA

 

Rallentano i miglioramenti nell’intensità energetica

Tuttavia, il rapporto per il 2023 rileva contestualmente un rallentamento nei progressi globali dell'intensità energetica, il principale parametro utilizzato per valutare l'efficienza energetica dell'economia globale. Il tasso di progresso stimato per il 2023 nell'intensità energetica è infatti destinato a scendere al di sotto delle tendenze di lungo termine, all'1,3%, rispetto al 2% dello scorso anno.

Secondo la IEA, il minor tasso di miglioramento dell'intensità energetica riflette in gran parte un aumento della domanda di energia dell'1,7% nel 2023, rispetto all'1,3% dell'anno precedente. Per gli analisti, questo è il risultato di fattori quali la ripresa economica in settori ad alta intensità, come il petrolchimico e l'aviazione in alcune regioni, nonché l'aumento della domanda di condizionatori d'aria durante quello che si avvia a essere l'anno più caldo mai registrato.

Un rallentamento dei progressi globali nasconde tuttavia guadagni “eccezionali” in alcuni Paesi e regioni, dove “una forte azione politica, l'aumento degli investimenti e i cambiamenti nel comportamento dei consumatori” hanno portato a netti miglioramenti ben al di sopra del tasso medio globale. Quest'anno l'Unione Europea e gli Stati Uniti, oltre a molti altri Paesi, tra cui la Corea del Sud, la Turchia e il Regno Unito, dall'inizio della crisi energetica hanno registrato forti miglioramenti che vanno dal 4% al 14%.

 

Leggi anche: OIL AND GAS, DEVASTARE IL PIANETA INTASCANDO 30.000 MILIARDI DI DOLLARI

 

I benefici dell’efficienza energetica

La IEA rileva che un aumento consistente e diffuso dell'efficienza energetica è fondamentale per ridurre le emissioni, soprattutto alla luce delle previsioni di crescita globale della domanda di elettricità. Ad esempio, il passaggio universale alla tecnologia LED per l'illuminazione negli Stati Uniti potrebbe far risparmiare abbastanza energia da alimentare 3 milioni di veicoli elettrici all'anno o riscaldare 2,6 milioni di case con pompe di calore.

Il rapporto sottolinea infine che il raggiungimento dell'obiettivo del raddoppio comporterebbe benefici sostanziali per i Governi, i cittadini e l'industria. In questo scenario, l'impiego di lavoratori in attività come l'adeguamento delle abitazioni, l'installazione di pompe di calore e la produzione di automobili più efficienti porterebbe alla creazione di 4,5 milioni di posti di lavoro in più. Inoltre, si ridurrebbero le attuali bollette dell'energia domestica, abbassandole, ad esempio, di circa un terzo nelle economie avanzate.

 

Leggi anche: CLIMA, CINA E STATI UNITI SI METTONO D’ACCORDO PER SPINGERE LE RINNOVABILI

 

Immagine: Andreas Gucklhorn, Unsplash