“Colui che non va avanti inevitabilmente torna indietro.” È con questa citazione del poeta tedesco Goethe che la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen ha deciso di aprire il suo discorso durante il Global Gateway Forum, organizzato a Bruxelles il 25 e 26 ottobre.
Il summit ha riunito governi, istituzioni finanziarie, settore privato, società civile e organizzazioni internazionali per far entrare nel vivo il Global Gateway, il piano di investimenti da 300 miliardi di euro per nuove infrastrutture nei Paesi in via di sviluppo che l’UE ha lanciato nel 2021.
Priorità globali condivise
Tuttavia, volendo depurare il riferimento goethiano da retorica romantica, il Global Gateway, alternativa europea alla Nuova Via della Seta cinese, in un certo senso rispecchia davvero il senso profondo di un’affinità elettiva: la comunanza di interessi. Nel caso specifico, con il Sud Globale.
Bangladesh, Vietnam, Namibia, Caraibi: durante il Forum l’UE ha siglato plurimi memorandum d’intesa. I partenariati riguardano priorità globali condivise come la transizione verso un'economia verde, l'energia rinnovabile e l'idrogeno verde, l'istruzione e la ricerca, le materie prime critiche, i corridoi di trasporto, la produzione di prodotti sanitari e le infrastrutture digitali.
“Finora, da quando abbiamo lanciato il Global Gateway nel 2021, l'Unione Europea ha già impegnato 66 miliardi di euro per progetti di trasformazione”, ha spiegato von der Leyen. “Quasi la metà di questi sono sovvenzioni che non devono essere restituite. E questo solo dal nostro bilancio UE. Molto importante: a questi si aggiungono gli Stati membri e i finanziamenti privati. Quindi, c'è ancora molto da fare, ma già oggi possiamo dire che Global Gateway sta dando risultati.”
Il mega accordo con la Namibia alla vigilia del Forum
Idrogeno e approvvigionamento diversificato di materie prime critiche (CRMs) ‒ soprattutto alla luce del Critical Raw Material Act approvato a marzo ‒ per l’UE sono dossier chiave. E il Global Gateway è il loro cosiddetto delivery mechanism. Non stupisce quindi che alla vigilia del Global Gateway Forum, la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen e il Presidente della Namibia Hage Geingob abbiano approvato la tabella di marcia del partenariato strategico UE-Namibia sulle catene di valore delle materie prime sostenibili e sull'idrogeno rinnovabile.
Un accordo – è opportuno ricordare che la Namibia da mesi è tra i partner progetto su catene di valore sostenibili per i CRMs AficaMaVal ‒ sostenuto da un miliardo di euro di investimenti da parte dell'UE, dei suoi Stati membri e delle istituzioni finanziarie europee. L'UE sosterrà inoltre un imminente studio per lo sviluppo del porto di Walvis Bay in un hub industriale e logistico per la regione.
Bangladesh-UE, accordi per energia rinnovabile e sostenibilità
Nell’anno in cui ricorre il 50° anniversario delle loro relazioni diplomatiche, UE e Bangladesh hanno deciso di avviare un negoziato per un nuovo accordo di partenariato e cooperazione. In questa occasione, l'Unione Europea, la Banca europea per gli investimenti (BEI) e il Bangladesh hanno firmato accordi per un valore di 400 milioni di euro per progetti di energia rinnovabile, al fine di contribuire a una transizione verde sostenibile del settore energetico del Bangladesh e al raggiungimento degli obiettivi di mitigazione climatica del Paese. Sono state inoltre avviate cinque ulteriori azioni di cooperazione, per un valore di 70 milioni di euro, a sostegno dell'istruzione, del lavoro dignitoso, dell'edilizia verde, dell'e-governance e della prevenzione della violenza di genere.
Il Primo Ministro del Bangladesh, Sheikh Hasina, ha dichiarato: "Siamo fiduciosi che questa iniziativa consentirà ai Paesi in via di sviluppo come il Bangladesh di combattere il cambiamento climatico, di affrontare le lacune infrastrutturali, di investire nelle energie rinnovabili, nell'innovazione digitale, nella sanità, nell'istruzione e in molto altro ancora. Il Global Gateway è un segno di amicizia, di partnership, di fiducia, di interdipendenza simbiotica".
Gli altri accordi con Paesi asiatici
La Banca europea per gli investimenti ha inoltre firmato un memorandum d'intesa per sostenere l'attuazione del Partenariato per la transizione energetica (JETP) in Vietnam, con l'impegno reciproco di istituire una linea di credito multiprogetto del valore di 500 milioni di euro. Una volta finalizzata e sottoscritta a breve termine, questa linea di credito costituirà un prestito quadro che finanzierà progetti a sostegno della decarbonizzazione e della transizione energetica.
L’UE inoltre ha siglato un accordo con il Turkmenistan per sostenerne l'adesione all'Organizzazione mondiale del commercio e l'ingresso nel sistema commerciale multilaterale. Proiettata sempre verso l’Asia Centrale, l'UE ha poi concordato con l'Uzbekistan di lavorare a un memorandum d'intesa nel campo delle materie prime critiche sostenibili (CRM).
Similmente, l’UE ha stanziato 30 milioni di euro a sostegno del bilancio della Repubblica del Tagikistan per promuovere l'istruzione e la formazione professionale di giovani, donne e migranti rimpatriati, promuovendo al contempo l'occupazione in settori critici come l'agricoltura, l'energia e le emergenti industrie verdi e digitali.
La cooperazione con l’Africa
In occasione del Global Gateway Forum di Bruxelles, il commissario europeo per i partenariati internazionali, Jutta Urpilainen, e il vicepresidente del Kenya, Rigathi Gachagua, hanno infine lanciato le priorità della cooperazione UE-Kenya per il 2023.
Nel giugno 2023, i negoziati politici per l'Accordo di Partenariato Economico (APE) tra l'Unione Europea e il Kenya sono stati infatti una tappa fondamentale per approfondire ulteriormente le relazioni commerciali bilaterali con il Kenya. Il recente avvio ha comportato pertanto un contributo dell'UE al Kenya di 72 milioni di euro, nell'ambito dei Piani d'azione annuali 2023 e 2024 dell'Unione Europea.
L'UE ha inoltre firmato alcuni partenariati strategici sulle catene del valore delle materie prime critiche con la Repubblica Democratica del Congo e lo Zambia, promuovendo cooperazione con gli Stati Uniti e altri partner chiave per sviluppare il "Corridoio di Lobito". Questo corridoio di trasporto collegherà la parte meridionale della Repubblica Democratica del Congo e la parte nord-occidentale della Repubblica di Zambia ai mercati commerciali regionali e globali attraverso il porto di Lobito in Angola.
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Immagine di copertina: Pixabay