Il ministro dell’ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato importanti novità riguardanti le regole di accesso ai finanziamenti PNRR per le comunità energetiche rinnovabili (CER), tra cui la proroga della scadenza per presentare le domande e l’ampliamento della platea di beneficiari. L’ha fatto partecipando alla giornata inaugurale di Key - The Energy Transition Expo 2025, svoltasi a Rimini ieri, mercoledì 5 marzo.

Comunità energetiche e PNRR: una proroga attesa

La scadenza per la presentazione delle domande di accesso ai contributi PNRR per le comunità energetiche rinnovabili è stata ufficialmente prorogata dal 31 marzo al 30 novembre 2025. Questo slittamento consente ai comuni, specialmente quelli più piccoli, di avere più tempo per organizzarsi e presentare i propri progetti. Il contributo a fondo perduto copre fino al 40% dei costi ammissibili per la realizzazione di impianti rinnovabili destinati alle CER.

Oltre alla proroga, è stato ampliato il numero dei comuni ammessi ai finanziamenti. Se inizialmente il limite era fissato a 5.000 abitanti, ora potranno beneficiare dei contributi anche i comuni fino a 30.000 abitanti. Questa decisione apre le porte a una partecipazione più ampia, permettendo a un numero maggiore di comunità locali di investire in energie rinnovabili e ridurre la dipendenza dalle fonti fossili.

La questione era importante, tanto che già a fine 2024 diverse associazioni di categoria, come Italia Solare, l’associazione del fotovoltaico italiano, avevano chiesto al governo di far slittare a fine 2025 il termine per la presentazione delle domande.

Come spiegava Andrea Brumgnach, vicepresidente di Italia Solare, al Manifesto “l’enorme ritardo con cui il governo ha emanato il decreto attuativo, uscito 25 mesi dopo il decreto legislativo”, aveva tolto tempo prezioso per la presentazione delle domande. Infatti a fine 2024 solo il 10% dei fondi messi a disposizione erano stati richiesti. “Se a questo aggiungiamo che, per presentare la richiesta per un impianto fotovoltaico serve avere accettato il preventivo di connessione e aver concluso l’iter autorizzativo, ci rendiamo conto che il tempo a disposizione è insufficiente (la procedura richiede non meno di 2/3 mesi di tempo)”, aggiungeva poi Brumgnach.

Consorzi, enti di bonifica, consumo a distanza e termine ultime

Un’altra novità annunciata ora dal ministro riguarda la ridefinizione della platea dei beneficiari. Il Pichetto Fratin ha infatti confermato che sono stati inclusi tra i soggetti ammessi anche consorzi ed enti di bonifica, precedentemente non inquadrati in modo chiaro nella normativa. Questo intervento garantisce una maggiore equità nell’accesso ai fondi e consente a un ventaglio più ampio di attori di partecipare alla transizione energetica.

Inoltre, viene introdotta la possibilità di autoconsumo a distanza. Questo significa che le comunità energetiche non saranno più vincolate esclusivamente alla condivisione dell’energia all’interno di un’area geografica ristretta, ma potranno sfruttare modelli più flessibili, facilitando lo sviluppo di progetti su scala più ampia.

Un altro aspetto cruciale riguarda il termine ultimo della misura, fissato a giugno 2026. Secondo quanto dichiarato dal ministro, tutti i progetti che avranno comunicato la fine dei lavori entro quella data saranno ammessi ai contributi, anche se la loro realizzazione sarà completata successivamente. Questo elemento di flessibilità è fondamentale per garantire la conclusione di numerosi progetti che potrebbero subire ritardi per motivi amministrativi o tecnici.

Il ruolo delle CER nella transizione energetica

Le comunità energetiche rinnovabili non rappresentano solo un’opportunità di investimento, ma anche uno strumento strategico per accelerare la transizione verso un sistema energetico più sostenibile e decentralizzato. Questi modelli permettono ai cittadini, alle imprese e agli enti locali di produrre energia da fonti rinnovabili e condividerla all’interno di una rete locale, riducendo i costi e aumentando l’indipendenza energetica.

Grazie agli incentivi PNRR, si prevede una crescita significativa delle CER nei prossimi anni. La tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa rappresenta un ulteriore stimolo per la diffusione di queste iniziative in tutta Italia, non solo nei piccoli comuni ma anche nelle aree urbane di medie dimensioni.

Le misure annunciate a Rimini segnano un ulteriore passo avanti nel raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione e riduzione della dipendenza dalle fonti fossili. La sfida ora è garantire un’attuazione efficace di questi incentivi, supportando le amministrazioni locali e le comunità nel processo di progettazione e realizzazione degli impianti. Con il giusto supporto normativo e finanziario, le comunità energetiche possono diventare un modello di successo per un futuro energetico più equo, sostenibile e resiliente.

“Siamo in un momento cruciale per il mercato dell’energia italiano ed europeo”, ha commentato Filippo Fontana, Portavoce Alleanza per il Fotovoltaico in Italia. “Il nostro paese a oggi è dipendente dall’estero per l’energia e ha davanti a sé scelte fondamentali per la sua sicurezza e autonomia in un momento globale complesso. È necessario puntare sulle nostre risorse, e la più importante che abbiamo è quella del sole per produrre energia elettrica da fotovoltaico, che può da subito ricoprire un ruolo chiave per la produzione energetica italiana, per il contenimento dei costi energetici per cittadini e industria, per la competitività delle imprese. I tempi sono sempre più stretti e la situazione internazionale sta cambiando rapidamente. Come operatori del settore siamo pronti a un confronto aperto e costruttivo, il settore fotovoltaico è ormai maturo e pronto ad avere un ruolo di primo piano nel settore energetico nazionale.”

 

In copertina: immagine Envato