Dopo settimane di negoziazioni, l’Ucraina sembra aver raggiunto un accordo di scambio con gli Stati Uniti: l’amministrazione Trump continuerà a supportare Kyiv con equipaggiamento militare e denaro, in compenso il presidente ucraino Zelensky concederà parte delle licenze allo sfruttamento di terre rare, materie prime critiche e fossili. 

A confermare la conclusione di una prima fase di trattative sono stati alcuni funzionari di Kyiv che però non hanno fornito grossi dettagli. Gli Stati Uniti, invece, non hanno ratificato ufficialmente, ma dallo studio ovale della Casa Bianca trapela un certo ottimismo.

Secondo quanto dichiarato da Trump in conferenza stampa, Zelensky dovrebbe arrivare a Washington venerdì 28 febbraio, probabilmente per la firma definitiva. Potrebbe essere un segnale di distensione politica, dopo che nel giorno del terzo anniversario dell’inizio della guerra, durante l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, gli Stati Uniti si sono opposti a una risoluzione elaborata dall'Unione Europea che condannava le azioni di Mosca e sosteneva l'integrità territoriale dell'Ucraina. Hanno votato contro anche la stessa Russia, Israele, Ungheria e un’altra dozzina di paesi.  

Un nuovo fondo per la ricostruzione dell’Ucraina?

Secondo quanto rivelato al Financial Times dalla vice prima ministra ucraina Olha Stefanishyna, che ha partecipato ai negoziati, le condizioni dell’accordo ora accontenterebbero anche l’Ucraina. La bozza con la richiesta da 500 miliardi di dollari in risorse minerarie avanzata da Trump le scorse settimane era stata respinta da Zelensky, che ritiene esagerata la cifra e non ha ricevuto garanzie di sicurezza sufficienti.

“È un'offerta strana quella di cercare di ottenere da un paese invaso più di quanto sia costato pagare per la sua difesa", ha dichiarato un funzionario di Kyiv all’emittente televisiva CNN. Dall'inizio dell’invasione Russa, Washington ha inviato a Kyiv aiuti per circa 174 miliardi di dollari.

La nuova bozza dell’accordo prevederebbe la creazione di un fondo congiunto per lo sviluppo delle risorse minerarie ucraine, tra cui petrolio e gas. Kyiv contribuirebbe al fondo con il 50% dei futuri profitti derivanti dall’estrazione, denaro che poi investirebbe nella ricostruzione delle infrastrutture distrutte dai russi. Alla domanda su cosa riceverebbe l'Ucraina dall'accordo, Trump ha risposto: "350 miliardi di dollari e un sacco di equipaggiamento militare e il diritto di continuare a combattere".

Durante una visita alla Casa Bianca, lunedì 24 febbraio, Emmanuel Macron ha elogiato Trump per la sua "decisione di lavorare con il presidente Zelensky e di concludere questo accordo così importante per entrambi i paesi”.

Le risorse minerarie dell’Ucraina

Secondo il Ministero ucraino della protezione ambientale e delle risorse naturali, In Ucraina si trovano depositi di 22 dei 50 materiali identificati come critici dagli Stati Uniti. Grafite, litio, titanio, berillio e uranio sono i minerali e metalli più presenti, fondamentali per l’industria high tech e la transizione energetica.

Classificati come terre rare ci sono il lantanio e il cerio, utilizzati nei televisori e nel settore dell’illuminazione; il neodimio, impiegato nelle turbine eoliche e nelle batterie dei veicoli elettrici; erbio e ittrio che sono utili alla produzione di energia nucleare e dei laser. Secondo uno studio condotto dall’Istituto geologico nazionale ucraino, le riserve totali di terre rare in Ucraina si aggirano attorno ai 2,6 miliardi di tonnellate.

Parte delle risorse minerarie ucraine però giacciono in territori contesi o conquistati dall’esercito russo. In particolare, nell'est e sud-est del paese sono concentrati 3 giacimenti di terre rare, non operativi, che oggi sono sotto il controllo di Vladimir Putin.

L’offerta di Putin sulle terre rare

Lunedì 24 febbraio, durante un’intervista alla tv di stato, il presidente russo ha detto di essere pronto a "offrire" risorse minerarie strategiche ai partner americani in progetti congiunti, tra cui l'estrazione mineraria nei "nuovi territori" della Russia: un chiaro riferimento alle parti dell'Ucraina orientale invase dall’esercito di Mosca.

La proposta potrebbe anche vedere i due paesi collaborare all'estrazione e alla fornitura di alluminio a Krasnoyarsk, in Siberia, dove uno dei produttori di alluminio russi, Rusal, ha le sue più grandi fonderie.

Putin sembra non preoccuparsi di un possibile accordo tra Stati Uniti e Ucraina sui minerali critici. “La Russia ha senza dubbio, e lo sottolineo, molte più risorse di questo tipo dell'Ucraina", ha aggiunto durante l’intervista.

Nel 2023 Putin accusò l'Occidente, in particolare gli Stati Uniti, di aver cercato di "smembrare" la Russia per ottenere l'accesso alle sue risorse naturali. Oggi gliele offre, cercando di indebolire il peso politico di Zelensky, in un processo negoziale di pace che vede gli Stati Uniti come leader diplomatico. Con l’Unione Europea ai margini.

 

In copertina: Donald Trump e Volodymyr Zelenskyy in occasione del trilaterale organizzato a Parigi dal presidente Emmanuel Macron il 7 dicembre 2024, via Flickr