Metti i dazi, togli i dazi, rimetti i dazi: nell’occhio del ciclone Trump adesso c’è il tech. A inizio aprile i primi annunci avevano portato i giganti della tecnologia a subire gravi perdite in Borsa: dopo un crollo del 23%, per esempio, Apple è stata superata da Microsoft come azienda quotata di maggior valore al mondo.

Un nuovo annuncio venerdì 11 ha fatto risalire le quotazioni: la sospensione dei dazi per i prodotti di tecnologia. Oggi, tre giorni dopo, Donald Trump ha già cambiato idea: l’esenzione dai super-dazi per dispositivi elettronici come smartphone, tablet e computer è solo temporanea. Il presidente ha infatti confermato che nei prossimi giorni saranno annunciati dazi settoriali, che includeranno "semiconduttori, smartphone, computer, tablet e smartwatch".

I nuovi dazi potrebbero arrivare tra poche settimane

"Venerdì non è stata annunciata alcuna eccezione tariffaria", ha aggiunto Trump, assicurando che “i dazi entreranno in vigore in un futuro non lontano". "Stiamo esaminando i semiconduttori e l'intera catena di approvvigionamento elettronica nell'ambito delle prossime indagini sui dazi per la sicurezza nazionale. Ciò che è emerso è che dobbiamo produrre prodotti negli Stati Uniti e che non saremo tenuti in ostaggio da altri paesi, in particolare da nazioni commerciali ostili come la Cina, che farà tutto ciò che è in suo potere per mancare di rispetto al popolo americano."

Anche il segretario al commercio USA Howard Lutnick ha precisato che l’esenzione è temporanea e che i dispositivi elettronici " sono esentati dai dazi reciproci ma possono essere inclusi in quelli per i semiconduttori, che arriveranno in un mese o due".

La catena di fornitura è sotto pressione

Il problema, per l’intero settore tech è che la dipendenza dalla Cina resta fortissima. Per esempio Apple produce già oltre 30 milioni di iPhone all’anno in India, ma l’iPhone 17 sarà prodotto principalmente in Cina.

Secondo Bloomberg, un completo trasferimento della produzione Apple fuori dalla Cina è “pressoché impossibile” nel breve periodo. La società californiana ha rafforzato la sua presenza negli USA, ma considera “un grosso errore” abbandonare del tutto la manifattura cinese. Piuttosto, la strategia più sostenibile potrebbe essere quella di investire nella produzione di semiconduttori, come suggerito da più parti.

Leggi anche: Il caos dei dazi di Trump non fermerà il settore clean-tech, secondo gli esperti

 

In copertina: foto di Zhiyue, Unsplash