Il 22 novembre scorso il Parlamento Europeo ha respinto il Regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sustainable Use of Plant Protection Products Regulation, SUR) previsto dalla road map della Strategia Farm to Fork. Sono 299 gli eurodeputati che hanno votato per respingere la proposta della Commissione, così come emendata dai deputati in plenaria, con 207 voti a favore e 121 astenuti.
Il voto ‒ che arriva a pochi giorni di distanza dal rinnovo della Commissione UE dell’autorizzazione per l’utilizzo del controverso erbicida glifosato per ulteriori dieci anni – avrebbe permesso di dimezzare l’uso di pesticidi entro il 2030 ed escludere l’utilizzo dei fitofarmaci non ammessi in agricoltura biologica nelle aree sensibili, come quelle della rete Natura 2000. Gli europarlamentari hanno altresì scelto di non rimandare la legge alla Commissione per l'ambiente. Il testo dovrà ora ritornare in Consiglio.
La delusione del mondo ambientalista
Dura la reazione di Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio e fondatrice della campagna Cambia la Terra, progetto che vede anche la partecipazione di Legambiente, Lipu, Medici per l’ambiente, Slow Food e WWF: “Oggi il Parlamento Europeo ha respinto il regolamento sulla riduzione dei pesticidi previsto dalla road map della Strategia Farm to Fork. Quello che sta succedendo è molto grave: sui temi della difesa dell’ambiente e della salute umana siamo tornati, con il voto di oggi e non solo, all’anno zero delle politiche comunitarie”.
“Nel 2020, in piena pandemia, l’Europa ha avuto il coraggio e la visione di lanciare il Green Deal e la sua applicazione all’agricoltura, la Strategia Farm to Fork, che prevede tra i suoi capisaldi la riduzione del 50% dell’utilizzo dei pesticidi e il 25% di superficie agricola coltivata a biologico da qui al 2030”, continua Mammuccini.
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“Oggi questo approccio viene di fatto rinnegato. Prima con il mancato stop alla proroga del glifosato, uno degli erbicidi più utilizzati al mondo, colpevole di danni sul piano sanitario e ambientale, per altri 10 anni, e poi con il voto odierno contro il regolamento finalizzato alla riduzione progressiva dei pesticidi di sintesi chimica nei nostri campi. Immaginiamo che una parte del Parlamento Ue si sia lasciata trascinare da chi dice che, in una situazione di crisi come quella provocata dalle guerre e dal conseguente aumento dei prezzi, occorre tornare all’antico, ossia all’agricoltura basata sulla chimica.”
"I politici hanno scelto una strada che promette un futuro cupo e impegnativo sia per noi sia per i nostri figli ‒ ha dichiarato invece Marilda Dhaskali, Responsabile delle politiche agricole di BirdLife Europe ‒ Sostenere un sistema agricolo che contamina il nostro ambiente con composti tossici, mettendo a repentaglio la nostra salute, è una scelta insostenibile. Nonostante il chiaro svantaggio per i cittadini e tutte le evidenze scientifiche che chiedono un'Europa libera dai pesticidi, i nostri rappresentanti hanno scelto di sostenere questo sistema disastroso."
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La soddisfazione degli agricoltori
“Il mancato accordo dell’Europarlamento sulla proposta di uso sostenibile dei fitofarmaci (SUR) salva le produzioni alla base della dieta mediterranea, dal vino al pomodoro, messe a rischio dalla irrealistica proposta di dimezzare l’uso di fitofarmaci” hanno affermato Coldiretti e Filiera Italia nel commentare positivamente il voto da parte del Parlamento europeo del progetto della Commissione.
“Un provvedimento che avrebbe avuto un impatto devastante sulla produzione agricola dell’Unione Europea e nazionale aprendo di fatto le porte all’importazione da paesi extra UE che non rispettano le stesse norme sul piano ambientale, sanitario e del rispetto dei diritti dei lavoratori. Serve un approccio realistico per sostenere l’impegno dell’agricoltura verso la sostenibilità che ha già portato l’Italia a classificarsi come la più green d’Europa con il maggior numero di imprese agricole che coltivano con metodo biologico su circa 1/5 della superficie agricola totale e il taglio record in un decennio del 20% sull’uso dei fitofarmaci che restano essenziali per garantire la salute delle coltivazioni.”
Esprime soddisfazione anche Cristiano Fini, presidente di Cia-Agricoltori Italiani: “Ha prevalso il buon senso al Parlamento Ue, con la bocciatura del Regolamento fitosanitari che avrebbe avuto forti ripercussioni sul mondo produttivo. Non si era tenuto conto delle esigenze del mondo agricolo sin da principio, mentre oggi a Bruxelles sono state accolte le nostre ragioni. Gli agricoltori sono i primi a voler contribuire alla sostenibilità, ma chiediamo nuovi strumenti e pragmatismo”.
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In foto: la relatrice del Regolamento SUR Sarah Wiener (Greens/EFA, AT) Emilie GomezCopyright: © European Union 2023 - Source : EP