Le foreste italiane, che coprono circa il 36% del territorio nazionale, oggi rivestono un ruolo importante in diversi settori, in particolare quello della bioedilizia. È ciò che emerge dall’evento Il contributo delle foreste italiane alla decarbonizzazione delle costruzioni, organizzato a Milano il 24 marzo 2025 da Assolegno di FederlegnoArredo e AFI (Associazione Forestale Italiana).

Il convegno, a cui ha partecipato anche Materia Rinnovabile, è stato un’occasione per mettere in connessione il mondo dell’industria, delle costruzioni e della ricerca. Nel corso dell’evento, i relatori e le relatrici hanno approfondito il ruolo del legno nella decarbonizzazione e nella bioeconomia circolare, due pilastri del recente Clean Industrial Deal, presentato dalla Commissione europea a febbraio 2025.

Il potenziale delle foreste italiane

Sul territorio nazionale, il prelievo forestale è attualmente sotto il 40% dell’incremento annuo, nonostante le significative risorse forestali presenti. Secondo i dati emersi durante il convegno, infatti, l’Italia dipende ancora fortemente dalle importazioni di legno: l’80% di quello utilizzato proviene infatti da altri paesi, tra cui soprattutto Austria e Germania. Durante la conferenza, è emersa la necessità di invertire questa tendenza.

“Dobbiamo garantire l’approvvigionamento della legna attraverso una filiera corta e interamente italiana”, ha affermato Emanuele Ferraloro, vicepresidente di Federcostruzioni. “Il mercato c’è ed è in crescita. Perché non riusciamo a invertire questo processo? È qui che noi dovremmo, secondo me, concentrare tutti i nostri sforzi, per renderlo un percorso virtuoso.”

Ferraloro ha anche sottolineato l’impatto ambientale del trasporto della legna da altri stati, definendo “impensabile” che l’importazione sia più economica dell’acquisto in loco.

Su questo tema, il presidente di Assolegno Claudio Giust ha aggiunto che “è necessario incentivare la filiera corta, valorizzando il legno locale e riducendo la dipendenza dalle importazioni per rafforzare l'intero settore. L’uso del legno consente anche di ridurre le emissioni, non solo perché è l’unico materiale strutturale che sequestra CO₂ atmosferica attraverso la fotosintesi, ma perché è l’unica risorsa che si rigenera spontaneamente. Inoltre, alla fine del ciclo di vita delle costruzioni, il legno può essere riutilizzato, contribuendo alla circolarità del sistema. Il futuro dell’edilizia è green, e il legno italiano è pronto a giocare un ruolo da protagonista.”

Il futuro del legno nella bioedilizia

I vantaggi del legno nelle costruzioni sostenibili, come la velocità di esecuzione, il comfort abitativo e l’efficienza climatica degli edifici, sono stati presentati all’apertura della conferenza durante i saluti istituzionali della viceministra dell’ambiente e della sicurezza energetica Vannia Gava, del vicedirettore generale della FAO Maurizio Martina e dell’assessore lombardo all’ambiente e al clima Giorgio Maione.

Successivamente, Ornella Iuorio, professoressa associata del Politecnico di Milano, ha menzionato la necessità di “collaborare con la politica per dare più valore alle potenzialità del legno nel settore edilizio”.

È emersa anche l’importanza di fornire ai professionisti dell’edilizia una formazione adeguata sulle qualità del legno in relazione alla prestazione energetica degli edifici. “Prima dell’introduzione del Superbonus, molti professionisti non avevano una conoscenza approfondita dei criteri ambientali minimi (CAM)”, ha puntualizzato Iuorio.

“Bisogna spostare il focus della formazione verso una direzione teorico-pratica, che significa fare formazione in cantiere”, ha evidenziato Sergio Sabbadini, rappresentante di ANAB, Associazione nazionale architettura bioecologica. “Ben venga che ci siano master universitari su questo, e anche che vengano coinvolte in questi sistemi di formazione le realtà produttive.”

L’evento si è concluso con un invito a uno sforzo collettivo per dare un nuovo slancio alla filiera del legno italiana, sfruttandone la trasversalità e puntando sulla collaborazione tra istituzioni, aziende e professionisti, con l’obiettivo di accelerare l’adozione di buone pratiche su larga scala per il futuro della bioedilizia.

 

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In copertina: immagine Envato