Nell'attuale contesto di crescente pressione sui delicati equilibri degli ecosistemi naturali, l'utilizzo responsabile del territorio, il ripristino delle funzioni degli ecosistemi più compromessi e l'integrazione di sistemi produttivi in armonia con le esigenze della biodiversità acquisiscono un ruolo di straordinaria rilevanza nell'assicurare la durabilità delle risorse.
La biodiversità è tutto quello che abbiamo. Essa è l'essenza dell'ossigeno che respiriamo, del cibo che ci nutre, delle medicine che ci curano, delle risorse che sostengono l'economia, della resilienza che ci permette di affrontare le sfide dei cambiamenti naturali e antropici. Un mondo privo di uccelli, insetti, praterie, zone umide o foreste non potrebbe sostenere la crescita della popolazione umana attuale e sicuramente non favorirebbe la rinascita economica auspicata da tutti.
In un'epoca in cui il pianeta si trova a dover affrontare un crescente numero di minacce esistenziali, paradossalmente le istituzioni e i governi, in molti casi, sembrano lasciarci delusi proprio quando la loro guida è più necessaria. Finalmente, i leader aziendali sembrano rendersi conto dell'urgenza. La maggior parte delle grandi imprese sta adottando piani ambiziosi per ridurre le emissioni di carbonio e sta mettendo in atto azioni concrete. Tuttavia, alla luce dell'entità della crisi e dell'accelerazione con cui si sviluppa, questi sforzi appaiono ancora dolorosamente insufficienti.
Il ruolo delle imprese nella mitigazione e resilienza climatica
Ad oggi è imprescindibile che le imprese, insieme ai Paesi e alle città, perseguano due obiettivi simultanei: la significativa riduzione delle emissioni (mitigazione) e l'investimento nella resilienza, accompagnati da un radicale cambiamento (adattamento). Tuttavia, l'adattamento da solo non basterà a garantire la nostra sopravvivenza. Se lasciassimo che il cambiamento climatico distruggesse gli ecosistemi vegetali e animali su cui poggiamo, non vi sarebbero alternative. Fortunatamente, il mondo delle imprese detiene un potenziale straordinario per una riduzione delle emissioni più rapida e significativa, ma saranno i Ceo delle imprese in grado di sfruttare questo potenziale?
Qualora le aziende si ponessero ancora una volta la domanda fondamentale "Quali azioni comporterebbero una riduzione delle emissioni e la creazione di valore nel breve termine?", la risposta sarebbe chiara: riduzione delle emissioni climalteranti, aumento dell'approvvigionamento di energia rinnovabile, minimizzazione degli sprechi, promozione di modelli di business circolari per ridurre l'uso delle risorse, integrazione di misure di adattamento climatico nei meccanismi di governance aziendale e nei parametri cruciali di performance, oltre a molte altre strategie. Efficacemente, numerose imprese hanno già iniziato a cogliere queste opportunità "fondamentali" e stanno accelerando l'attuazione man mano che i vantaggi economici diventano sempre più tangibili.
Otto strategie per l’azione climatica delle aziende
È pertanto ragionevole presumere che queste aziende proseguiranno su questa strada. Ma poi cosa? Data l'urgenza del problema, è ora di porre una domanda differente e più complessa: quali sono tutte le cose che possono fare le imprese con le loro immense risorse? Quale capitale finanziario, umano, commerciale, progettuale e politico possono mettere in campo?
Dal nostro punto di vista di progettisti, emergono otto direzioni chiave su cui le imprese dovrebbero concentrare i propri sforzi per innescare un cambiamento profondo:
1. Esercitare l'influenza politica per promuovere l'adozione di politiche aggressive di contrasto al cambiamento climatico a livello globale.
2. Favorire un coinvolgimento attivo di fornitori e clienti nell'impulso al cambiamento.
3. Rivedere strategie d'investimento e modelli di business al fine di eliminare sprechi ed emissioni climalteranti dall'intero sistema economico.
4. Investire nella presenza di progettisti sistemici e manager della complessità che contribuiscano all'identificazione delle sfide rilevanti per l’azienda e alla definizione di possibili soluzioni.
5. Aumentare gli investimenti in processi di design per alimentare la coerenza tra scopo, business e responsabilità sociale d'impresa / attivismo.
6. Effettuare un'analisi degli ecosistemi in cui si intende operare e offrire supporto e finanziamenti ai migliori progetti di contrasto al cambiamento climatico, portati avanti da associazioni ed enti già leader del settore.
7. Acquisire la capacità di collaborare a processi di open Innovation, sia con concorrenti che con stakeholder, mettendo in primo piano il beneficio delle azioni e superando l'egocentrismo comunicativo.
8. Amplificare la voce delle proprie comunità aziendali, ascoltare i dipendenti e farli diventare protagonisti delle strategie guidate dalla finalità del marchio.
Per essere capaci di mitigare i rischi, analizzare il presente ed immaginare il futuro prototipando progetti e processi e azioni purpose driven le aziende dovranno sfruttare il design con la consapevolezza di dover essere capaci di reagire agilmente ai cambiamenti inaspettati. Solo con un approccio nuovo e sistemico alla progettazione strategica potranno riuscirci.
Progettare per un cambiamento a lungo termine
Le aziende stanno dedicando considerevoli e soggettivi sforzi alla lotta al cambiamento climatico, ma spesso, gli sforzi per contrastare il riscaldamento globale si concentrano sul cambiamento incrementale, che prevede lievi e sicuri miglioramenti gradualmente implementati. Questo approccio, però, rischia di mantenere invariati modelli lineari e tradizionali di business. Anche quando le aziende si pongono obiettivi di cambiamento apparentemente radicale, tendono ad aspettarsi un ritorno economico immediato da ciascun progetto. Questo approccio è inefficace e anacronistico.
Le otto direzioni chiave precedentemente citate, legate al cambiamento e alla progettazione di impatti, quando integrate stabilmente nell'operatività aziendale, creano un valore significativo nel lungo periodo. Queste azioni consentono alle aziende di costruire relazioni più solide e durature con i principali stakeholder, promuovendo normative ambientali chiare e coerenti che agevolano pratiche più sostenibili e abbassano i costi. Inoltre, stimolano un'innovazione più profonda e rivoluzionaria, apportando un valore intangibile notevole, tra cui attrazione e lealtà dei dipendenti, gestione del rischio, resilienza e impatto sociale.
SMART: le azioni di impatto per evitare il greenwashing
Progettare azioni di impatto è però lo step successivo e finale da raggiungere, richiede impegno e attenzione. Il successo nel momento in cui si intraprende la progettazione di una nuova strategia o di un nuovo progetto legato all'impatto socio-ambientale si basa sulla chiara comprensione degli obiettivi da raggiungere. Maggiore è la precisione degli obiettivi, maggiore sarà la probabilità di successo. Gli obiettivi denominati “SMART” forniscono una guida precisa per definire gli elementi di una buona azione.
Le aziende dovrebbero circoscrivere il proprio campo d'azione, analizzando il contesto e le responsabilità, al fine di evitare sprechi di risorse e incappare nel cosiddetto greenwashing, progettando azioni SMART che devono essere:
Specific (Specifica): Gli obiettivi devono essere chiari e specifici per evitare ambiguità o confusioni.
Measurable (Misurabile): Gli obiettivi devono essere misurabili per valutare il progresso e riconoscere quando sono stati raggiunti.
Achievable (Raggiungibile): Gli obiettivi dovrebbero essere ambiziosi ma realizzabili per mantenere alto l'interesse.
Relevant (Rilevante): Gli obiettivi devono essere rilevanti per l'azienda e il suo contesto, richiedendo un'analisi accurata della comunità aziendale.
Time-bound (Definita nel tempo): Gli obiettivi devono essere definiti in termini di tempo per monitorare il progresso e pianificare la scalabilità del progetto.
Lasciare un’eredità sostenibile per le generazioni future
È giunto il momento di abbracciare con determinazione e senza ombra di dubbio la necessità di progettare e implementare azioni risolute per contrastare il cambiamento climatico.
Le imprese rivestono un ruolo cruciale in questo contesto, poiché la loro capacità di innovazione, la portata delle loro operazioni e l'influenza sulla società offrono un terreno fertile per il cambiamento. Tuttavia, è vitale comprendere che l'impegno non può essere frammentato o superficiale; piuttosto, deve riflettere una profonda consapevolezza del nostro impatto e una volontà inesauribile di adottare soluzioni audaci e ambiziose. Solo attraverso un impegno autentico e continuo potremo sperare di raggiungere risultati significativi e di lasciare un'eredità sostenibile alle generazioni future.
La strada verso una reale trasformazione richiederà sacrifici, investimenti e un cambiamento di mentalità a tutti i livelli. Le sfide che affrontiamo, sebbene possano sembrare insormontabili, sono intrinsecamente legate alle opportunità di crescita, innovazione e progresso. Le aziende che si impegneranno nell'integrazione della sostenibilità all'interno del loro modello di business otterranno una serie di vantaggi, lo sviluppo di strategie e pratiche sostenibili incrementa l'efficienza delle attività e dei processi aziendali. Ormai è un dato di fatto.
Immagine: Markus Spiske (Unsplash)