A un anno dall’annuncio del progetto e a sei mesi dalla sua fondazione, il Consorzio nazionale sistema arredo (CNSA) ha siglato un accordo di programma con il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica (MASE) per avviare una fase sperimentale di responsabilità estesa del produttore che raccoglierà dati, opinioni e buone pratiche con un unico obiettivo: migliorare la gestione dei rifiuti derivanti dai mobili.

Una fase sperimentale per un EPR su misura

L’accordo, firmato giovedì 10 aprile al Salone del mobile di Milano, prevede un analisi in quattro aree chiave (Milano, Treviso, Napoli e Bari) e consultazioni con associazioni rappresentative a livello nazionale che consentiranno di disegnare una normativa EPR su misura per il settore.

"Questo momento rappresenta un’opportunità strategica che trasforma la responsabilità estesa del produttore in un motore di innovazione e circolarità, a beneficio delle aziende e dell’intera filiera", ha dichiarato Maria Porro, presidente di Assarredo e nel CDA del Consorzio. "Il nostro comparto si trova di fronte a una sfida cruciale: gestire il fine vita dei nostri mobili in modo sostenibile, riducendo la perdita di valore economico e ambientale che oggi si verifica quando questi materiali di grande qualità diventano rifiuti.”

A celebrare l’accordo di programma c’era anche il viceministro del MASE Vannia Gava che insieme al presidente dell'ANCI Gaetano Manfredi ha elogiato l’iniziativa promossa e pensata da FederlegnoArredo che ha riunito nel consorzio, al momento, 26 aziende con un fatturato totale di oltre 2,5 miliardi di euro.

Durante la conferenza stampa Claudio Feltrin, presidente di FederlegnoArredo e del Consorzio, ha spiegato che sarà fondamentale partire dai punti di raccolta e investire sull’ecodesign, un tipo di progettazione circolare dei prodotti che favorisce il riutilizzo e la riparazione. “Il nostro comparto si trova di fronte a una sfida cruciale: gestire il fine vita dei nostri mobili in modo sostenibile, riducendo la perdita di valore economico e ambientale che oggi si verifica quando questi materiali di grande qualità diventano rifiuti”, ha aggiunto Feltrin ricordando l’importanza di rendere i prodotti durevoli.

Per sostenere economicamente il consorzio si ricorrerà a un contributo ambientale che sarà incluso nel prezzo del mobile alla vendita. Il contributo sarà proporzionale a dimensione e tipologia di prodotto, fissato su degli archetipi (dalle sedie alle cucine di grandi dimensioni).

Chi realizzerà mobili più sostenibili e circolari pagherà un contributo inferiore, una premialità che incentiva soprattutto la riciclabilità, la riparabilità e il contenuto riciclato nei mobili nuovi.

Com’è strutturata la fase di sperimentazione

La fase sperimentale inizierà con uno studio approfondito per comprendere come i mobili e altri prodotti di arredo vengono gestiti a fine vita. Sono previste analisi a campione in quattro aree chiave per l’industria come Milano, Treviso, Napoli e Bari. Fondamentale sarà il periodo di consultazione con le associazioni nazionali, tra cui Associazione nazionale comuni italiani (ANCI), i produttori di mobili e di materie prime, distributori e gestori dei rifiuti.

Successivamente è previsto lo sviluppo di una roadmap strategica per cui il ministero, insieme al CNSA e alle aziende del settore, lavorerà per delineare le migliori pratiche per la gestione dei rifiuti e il riciclo dei materiali.

“Siamo contenti di collaborare a una sperimentazione EPR di un settore così importante per l’Italia”, commenta a Materia Rinnovabile il direttore generale economia circolare del MASE, Luca Proietti. “Da qui a 7-8 mesi potremo procedere alla normativa nazionale EPR che non è obbligatoria in Europa.”

L'accordo, oltre a rappresentare un impegno concreto per l'innovazione e la sostenibilità, costituisce un'opportunità per il settore dell'arredo di diventare parte attiva nella gestione responsabile del fine vita dei prodotti.

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In copertina: i firmatari dell’accordo, FederlegnoArredo