Le siccità da record stanno diventando la nuova normalità, con impatti sempre più devastanti su economie, società e ambiente. A lanciare un allarme senza precedenti sono l’UNCCD (Convenzione delle Nazioni Unite per la lotta alla desertificazione) e il Joint Research Center della Commissione europea, che il 2 dicembre hanno presentato l’Atlante Mondiale della Siccità. L’annuncio è stato fatto a Riyadh, nel giorno di apertura di COP16 Desertificazione, che vede i 197 stati membri dell'UNCCD negoziare su come costruire la resilienza idrica dell'umanità.
L’Atlante rappresenta la più completa analisi globale sui rischi sistemici legati alla siccità e sulle soluzioni per affrontarli. Attraverso mappe, infografiche e casi di studio, il documento mostra come la siccità colpisca settori chiave come energia, agricoltura, trasporto fluviale e commercio internazionale, generando effetti a cascata che amplificano disuguaglianze, conflitti e minacce alla salute pubblica. “Invito tutte le nazioni, e in particolare le Parti dell'UNCCD, a prendere sul serio i risultati dell'Atlante. A COP16 dell'UNCCD, le Parti potrebbero cambiare il corso della storia verso la resilienza alla siccità. Cogliamo il momento con la consapevolezza che l'Atlante fornisce un percorso per un futuro più resiliente per tutti”, ha dichiarato il segretario esecutivo dell'UNCCD Ibrahim Thiaw.
Atlante mondiale della siccità: il gruppo di lavoro
La pubblicazione dell’Atlante è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Fondazione CIMA, centro di eccellenza internazionale dedicato allo studio e alla gestione dei rischi legati ai cambiamenti climatici, che ha coordinato lo studio, la Vrije Universiteit Amsterdam dei Paesi Bassi e l'Istituto universitario delle Nazioni Unite per l'ambiente e la sicurezza umana di Bonn, in Germania. A descrivere questa sinergia è Lauro Rossi, direttore di programma di Fondazione CIMA e coordinatore dell’Atlante. “L'Atlante mondiale della siccità riunisce esperti e professionisti al di là delle discipline e dei confini per creare uno strumento completo per comprendere e visualizzare gli impatti multiformi della siccità, proponendo al contempo soluzioni sostenibili. Questo sforzo collaborativo funge da modello per l'azione politica, sottolineando che l'impegno collettivo è fondamentale per costruire società resilienti e adattive.”
La siccità è infatti uno dei rischi più costosi e mortali al mondo ed è destinata a colpire 3 persone su 4 a livello globale entro il 2050. Tuttavia, molti paesi e settori non riescono ancora a prepararsi ad affrontarla con azioni, politiche, investimenti e incentivi adeguati. “Le attività umane stanno causando o esacerbando la siccità e il suo impatto sulla società”, ha detto Marthe Wens, ricercatrice senior sulla siccità presso l'Istituto di studi ambientali della Vrije Universiteit di Amsterdam. “Questo è chiaramente illustrato nell'Atlante, basato sulla letteratura scientifica e su esempi provenienti da tutto il mondo. Significa anche che attraverso la gestione della terra e dell'acqua abbiamo la possibilità di ridurre l'impatto della siccità e di aumentare la resilienza dei nostri sistemi.”
Gli impatti della siccità causata dall’uomo
L'Atlante mondiale della siccità parte da una premessa fondamentale, ovvero come il peggioramento dei rischi di siccità sia legato alle attività umane. La siccità è aumentata del 29% dal 2000 a causa dei cambiamenti climatici e della gestione insostenibile della terra e delle risorse idriche. Il documento approfondisce quindi gli impatti della siccità in cinque aree chiave: approvvigionamento idrico, agricoltura, energia idroelettrica, navigazione interna ed ecosistemi.
La siccità può infatti ridurre la produzione di energia idroelettrica, con conseguente aumento dei prezzi dell'energia o interruzioni di corrente, e può interrompere il commercio internazionale a causa dei bassi livelli d'acqua che ostacolano il trasporto fluviale, come nel caso del Canale di Panama. Sul fronte della natura, spiega Fondazione CIMA in un comunicato, l'Atlante rileva che, se da un lato la siccità rappresenta una minaccia per gli ecosistemi, dall'altro una maggiore biodiversità può mitigare gli impatti della siccità. Ciò significa che promuovere la biodiversità è importante per costruire la resilienza alla siccità e viceversa. Il nesso cibo-terra-acqua è un altro dei temi principali dell'Atlante, dal momento che l'agricoltura rappresenta circa il 70% dell'utilizzo di acqua dolce a livello globale e subisce anch'essa un grave impatto dalla siccità. I piccoli agricoltori e i gruppi emarginati sono particolarmente vulnerabili a causa delle disparità nell'accesso all'acqua e alle risorse necessarie per costruire la resilienza alla siccità.
Cosa abbiamo imparato dalle recenti siccità?
L'Atlante mondiale della siccità include 21 casi studio globali, dimostrando che nessun paese è esente dai rischi della siccità, indipendentemente dalle dimensioni, dal PIL o dalla latitudine, e che tutti possono adottare misure di preparazione efficaci. La pubblicazione esamina gli impatti e le lezioni apprese da siccità recenti nelle Grandi Pianure degli Stati Uniti, a Barcellona, in Spagna, e nel bacino del fiume Yangtze in Cina. Analizza anche gli effetti nel Corredor Seco dell'America Centrale, nel subcontinente indiano e nel Corno d'Africa. Inoltre, sono esplorate le specifiche esigenze, risorse e prospettive delle comunità indigene nella gestione della siccità. “L'Atlante mondiale della siccità sottolinea l'urgente necessità di ripensare il modo in cui percepiamo e affrontiamo i rischi di siccità nel nostro mondo interconnesso”, ha detto Shen Xiaomeng, direttore dell'UNU-EHS di Bonn. “Ci sfida ad andare oltre le soluzioni temporanee e a immaginare soluzioni sistemiche e dinamiche che non solo riducano i rischi in modo globale, ma che diano anche priorità ai più vulnerabili.”
Immagine: Envato