Il 14 agosto è successo un fatto importante, che potrebbe sbloccare i negoziati globali sulla plastica. Secondo una fonte governativa interpellata dall’Agenzia di stampa Reuters, gli Stati Uniti sosterranno l’idea di mettere un tetto alla produzione annuale di plastica vergine. Un cambio di marcia sorprendente visto che finora erano stati gli unici, insieme ad Arabia Saudita e Cina, a bloccare la proposta durante l’ultimo ciclo di negoziati a Ottawa, in Canada. 

Cina, Stati Uniti e Arabia Saudita rappresentano i maggiori produttori di plastica al mondo e hanno sempre criticato l’idea di tagli alla produzione, spingendo il focus su riciclo, gestione downstream e misure di ecodesign. In vista del prossimo vertice di novembre a Busan, in Corea del Sud, questo cambiamento di politica, se confermato, consentirà a Washington di allinearsi al gruppo di paesi più ambiziosi che comprendono Unione Europea, Corea del Sud, Canada, Ruanda e Perù. Duro il commento della American Chemistry Council, il consorzio dei produttori petrolchimici, che ha parlato di tradimento verso l'industria manifatturiera statunitense.

 

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Immagine: Envato