Mentre l’invasione russa continua a mietere vittime civili e un cessate il fuoco sembra ancora lontano, l’Europa pensa già alla ricostruzione dell’Ucraina e a come attrarre nuovi investimenti.
Il 10 e 11 aprile, la Commissione europea e le imprese europee leader ospiteranno a Bruxelles lo EU-Ukraine Business Summit, una due giorni che riunirà investitori e imprese desiderose di contribuire alla ricostruzione e alla ripresa economica dell’Ucraina, paese dilaniato da una guerra che dura da oltre tre anni.
Organizzato dal Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale italiano, il vertice affronterà temi cruciali come la ricostruzione delle infrastrutture energetiche, la riduzione del rischio degli investimenti durante i conflitti, orientamenti pratici per investire in Ucraina, l'accesso ai finanziamenti per le PMI e l'intersezione tra ricostruzione e reindustrializzazione europea e le riforme necessarie ad aprire nuovi canali commerciali.
Come ricostruire un sistema energetico resiliente
Senza la ricostruzione di infrastrutture energetiche non c’è ripresa economica. Il sistema energetico ucraino, oggi in larga parte compromesso dai bombardamenti, si è rivelato fortemente vulnerabile perché basato su grandi centrali elettriche.
E a essere prese di mira dai raid russi non sono solo alcune delle più importanti centrali idroelettriche del paese, ma anche centrali nucleari come quella di Zaporizhzhia che, se bombardate, sono a rischio fughe radioattive.
“Per ricostruire un sistema energetico resiliente è necessario ridurne la vulnerabilità, anche militare”, spiega a Materia Rinnovabile Sergio Olivero, Head of Business & Finance Innovation all’Energy Center del Politecnico di Torino, che sarà tra gli speaker del summit. “Per dare un esempio concettuale, se anziché affidarci una centrale idroelettrica da 1 GW costruissimo mille centrali da 1 MW, da un lato si aumenterebbe la resilienza in ottica difensiva, dall’altro si costruirebbe un sistema distribuito gestibile con logiche di autoconsumo ispirato alle comunità di energa rinnovabili (CER), in grado di generare posti di lavoro locali in fase di gestione e manutenzione. Il tutto ispirandosi al sistema regolatorio dell’Unione Europea.”
L’approccio alla ricostruzione di Olivero e del think tank Energy Center del Politecnico di Torino si basa su quattro pilastri. I Distributed Energy Sources (DES), ovvero sistemi energetici su piccola scala che generano, immagazzinano o distribuiscono energia (in particolare rinnovabile) vicino al luogo in cui viene utilizzata.
L’accumulo energetico, fondamentale per sopperire alla non programmabilità della produzione di energia da eolico e fotovoltaico. L’affidamento a tecnologie che facilitano l'elaborazione delle informazioni, anche attraverso l’intelligenza artificiale per la gestione di sistemi complessi. Un sistema di governance ispirato a quello europeo.
Tra le tante le normative partorite dalla Commissione europea, il recepimento della direttiva RED II (Renewable Energy Directive II) sulle comunità energetiche rinnovabili e sull’autoconsumo e la direttiva sul mercato elettrico hanno accelerato la rivoluzione dei paradigmi di gestione dell’energia, creando un modello che l’Ucraina può replicare.
L’Italia come modello di governance
Nonostante un lungo iter di recepimento delle direttive, l’Italia è uno dei paesi più all’avanguardia nella diffusione delle comunità energetiche. “Siamo nelle condizioni di insegnare non solo la teoria ma anche la pratica con degli esempi di processi attivati”, commenta Olivero. “Le imprese italiane piccole e medie esprimono moltissime competenze in diversi campi, dall’impiantistica alle tecnologie di storage, fino alla gestione informatica e all’intelligenza artificiale."
Secondo Olivero è necessario assicurare il coordinamento tecnico scientifico delle filiere di imprese italiane, facendo in modo che si muovano con una logica sistemica. La sfida sarà anche formare ai diversi livelli organizzativi i tecnici e i quadri locali con training professionali, creando un sistema che coinvolga scuole superiori e università.
Al vertice di Bruxelles parteciperanno anche il Ministro degli affari esteri Antonio Tajani e la commissaria europea all'allargamento, Marta Kos.
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In copertina: foto scattata durante una visita di Zelensky a Zaporizhzhia colpita da un bombardamento il 10 dicembre 2024, via Flickr