Entrano in vigore nuove regole per i soggetti iscritti al RENTRI, acronimo del Registro elettronico nazionale per la tracciabilità dei rifiuti. A partire dal 13 febbraio, infatti, questi soggetti dovranno tenere i registri di carico e scarico secondo i nuovi modelli e in formato digitale.

Con questo nuovo sistema, il MASE (Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica) punta a rendere la tracciabilità dei rifiuti più trasparente ed efficiente, tramite la digitalizzazione dei documenti relativi alla movimentazione e al trasporto dei rifiuti. Le scadenze sono diversificate a seconda della categoria e delle dimensioni dell’azienda o ente.

RENTRI: scadenze, iscrizioni e soggetti obbligati

Il RENTRI è entrato in vigore il 15 giugno 2024 e rientra nelle azioni della Strategia nazionale per l’economia circolare. Sostituisce il SISTRI, un sistema approvato nel 2009 ma abrogato nel 2018, senza mai essere effettivamente entrato in funzione. I servizi per l’iscrizione al RENTRI sono stati attivati a partire dal 15 dicembre 2024 fino al 13 febbraio 2025, prima scadenza prevista dal D.M. 59/2023. A partire da questa data, entrano in funzione i nuovi modelli dei formulari di identificazione del rifiuto (FIR), e la vidimazione sarà esclusivamente digitale.

In questa finestra temporale, si sono iscritti obbligatoriamente circa 70 mila operatori rientranti nelle seguenti categorie: impianti di trattamento rifiuti, trasportatori, commercianti o intermediari di rifiuti, consorzi per il recupero e il riciclaggio di particolari tipologie di rifiuti, imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi oppure non pericolosi derivanti da attività industriali e artigianali con più di 50 dipendenti, e infine soggetti delegati dai produttori iniziali.

A partire dal 15 giugno 2025, dovranno iscriversi entro il 14 agosto 2025 imprese ed enti produttori di rifiuti pericolosi o non pericolosi derivanti da attività industriali e artigianali che hanno tra 11 e 50 dipendenti. A decorrere dal 15 dicembre 2025 saranno obbligati a iscriversi anche gli altri produttori di rifiuti pericolosi (fino a 10 dipendenti), con scadenza 13 febbraio 2026. Da questa data, l’addio al cartaceo sarà definitivo: gli iscritti al RENTRI produrranno il FIR solamente in formato digitale.

Come funziona il RENTRI

Il nuovo registro per la tracciabilità dei rifiuti è articolato in due sezioni: una anagrafica, che comprende i dati dei soggetti iscritti e altre informazioni specifiche relative alle autorizzazioni rilasciate dagli stessi per la gestione dei rifiuti; una di tracciabilità, che include dati ambientali sugli adempimenti previsti dagli articoli 190 e 193 del decreto legislativo 152/2006, e dati sui percorsi monitorati tramite sistemi di geolocalizzazione.

Per iscriversi al RENTRI, è sufficiente andare sulla piattaforma dedicata ed effettuare la registrazione. L’accesso può avvenire con diversi strumenti digitali di autenticazione: SPID per persona fisica o giuridica, carta nazionale dei servizi (CNS) oppure carta di identità elettronica (CIE). Nel caso dei dispositivi intestati a persona fisica, quest’ultima deve poter rappresentare l’impresa. Al momento dell’iscrizione, ciascun soggetto dovrà versare una quota pari a 10 euro (diritto di segreteria), e un contributo annuo, variabile a seconda della dimensione dell’azienda o ente in questione.

Va però notato che il RENTRI non dispone di un servizio di conservazione digitale dei documenti, benché, secondo la normativa, sia obbligatorio conservare per almeno tre anni il registro cronologico di carico e scarico, dove vengono riportate in ordine temporale le informazioni relative alle caratteristiche qualitative e quantitative dei rifiuti prodotti, inclusa la data di produzione e gestione. Enti e aziende dovranno quindi appoggiarsi ad altri fornitori di servizi per l’archiviazione a norma dei documenti.

Dopo l’accesso al RENTRI

Una volta effettuato l’accesso, i soggetti iscritti al RENTRI che non hanno adottato un sistema di gestione interoperabile con quest’ultimo (ovvero un software gestionale in grado di collegarsi direttamente al nuovo registro dei rifiuti) potranno quindi supervisionare il registro di carico e scarico in modalità digitale, emettere il FIR in modalità cartacea e trasmetterne la copia controfirmata e datata agli operatori coinvolti nelle altre aree del trasporto. Sarà altresì possibile scaricare tale copia, emettere il FIR in modalità digitale e trametterne i dati al RENTRI.

Per gli operatori che invece dispongono di un sistema di gestione interoperabile, ma non di soluzioni autonome di firma remota, sarà possibile scaricare il certificato emesso dal RENTRI in sigillo elettronico per l’applicazione della firma digitale da remoto.

Una proroga per il RENTRI?

“Innoviamo e semplifichiamo, superando un modello obsoleto per migliorare il sistema e renderlo più efficiente ai fini degli obiettivi di economia circolare e rispetto all’attività degli operatori”, ha dichiarato la viceministra del MASE Vannia Gava. “Il tutto prevedendo la giusta gradualità temporale, approccio che riteniamo fondamentale per una transizione reale e pragmatica.”

Nonostante tali affermazioni, nel corso delle audizioni sul decreto “milleproroghe” le associazioni di categoria hanno chiesto di rimandare le scadenze per l’iscrizione al nuovo registro dei rifiuti. In particolare, CNA (Confederazione nazionale dell'artigianato e della piccola e media impresa), Confartigianato e Utilitalia hanno insistito sulla necessità di allungare fino a giugno la finestra delle prime iscrizioni, adducendo come motivazione la complessità degli adempimenti e la novità del registro.

È stato anche proposto il desanzionamento come alternativa al rinvio. Infatti, le sanzioni legate al RENTRI sono già operative e prevedono multe da 500 a 2000 euro per la mancata o irregolare iscrizione, o trasmissione dei dati sulle movimentazioni, nel caso di produttori o gestori di rifiuti non pericolosi e da 1.000 a 3.000 per i rifiuti pericolosi. Attualmente, né il governo né il MASE sembrano tuttavia disposti ad assecondare queste richieste.

 

In copertina: immagine Envato