Nata nel 2024 tra i laboratori del Dipartimento di chimica dell'Università La Sapienza di Roma, Re4Real è una startup italiana che punta a rivoluzionare il riciclo della plastica con un catalizzatore chimico biobased capace di scomporre i polimeri a temperatura e pressione ambiente.

“A differenza di tanti altri processi chimici che lavorano a 230 gradi e 30 atmosfere, noi operiamo a 25 gradi e a pressione atmosferica”, spiega Simone Di Trapani, uno dei cofondatori di Re4Real, a Materia Rinnovabile, presente a Ecomondo China. Il cuore dell’innovazione è un catalizzatore a base organica, sviluppato internamente, i cui precursori sono molecole comuni: un integratore alimentare e un composto simile a un neurotrasmettitore.

Il risultato è un processo di depolimerizzazione efficiente, a basso impatto energetico, e potenzialmente applicabile su larga scala. Il processo chimico di depolimerizzazione è, a tutti gli effetti, un processo bio con tante applicazioni possibili: dall’industria del PET a quella della moda, dall’automotive all’industria degli stampi.

I limiti del riciclo attuali

L’industria del riciclo meccanico è oggi lo standard, ma con molti limiti. I materiali si degradano nel tempo e solo una parte della plastica raccolta può essere effettivamente riutilizzata. Re4Real interviene proprio dove il sistema attuale si ferma. “Il 40% della plastica in ingresso viene scartata dai selettori ottici perché troppo degradata”, spiega Di Trapani. “Noi possiamo prenderla, scomporla nei suoi monomeri e ridarle valore. Il riciclo meccanico allunga la vita della plastica ma non la ricicla veramente. Attraverso questo processo noi siamo in grado di recuperare i componenti primari della plastica.”

Re4Real propone, quindi, un cambio di paradigma. Non più plastica che vive una seconda vita prima di finire comunque in discarica o inceneritore, ma un ritorno alle materie prime, pronte per essere riutilizzate o rivendute.

Dal PET al poliuretano: la chimica si fa circolare

Dopo aver testato il proprio processo su PLA e PET, la startup sta ora puntando alle plastiche più dure quali i poliuretani, usati ad esempio nei materassi, con l’obiettivo di arrivare alle poliammide e al nylon.

Il team sta lavorando anche su tessuti misti, dove le fibre naturali e sintetiche sono intrecciate. Un caso classico dell’industria tessile, difficile da trattare con metodi tradizionali. “Le tecnologie chimiche attuali lavorano a temperatura e pressione estremamente elevate”, aggiunge Di Trapani. “Immaginiamo di mettere questo tessuto a 240 gradi sotto atmosfera: quello che ne viene fuori è un cotone totalmente bruciato. La nostra tecnologia, lavorando a temperatura ambiente, invece, permette di estrapolare quelli che sono i componenti e di ridare esattamente quelle che sono le fibre naturali integre.”

Un demo plant per dimostrare la scalabilità

Dopo aver ricevuto un finanziamento pre-seed di 2 milioni da T4P e dal Polo nazionale di trasferimento tecnologico CDP, la startup romana è al momento in trattativa con un’azienda di riciclo meccanico per la costruzione di un impianto dimostrativo in grado di processare 10 kg ogni 6 ore. Poca cosa a livello industriale, ma quanto basta per validare la tecnologia in ambiente reale, fuori dal laboratorio.

Un mercato globale affamato di soluzioni

A Ecomondo China dal 1° al 4 aprile, Re4Real ha attirato l’attenzione di diversi operatori internazionali, soprattutto locali. “Abbiamo avuto tantissimi contatti con industriali interessati a vedere il processo dal vivo”, conclude Di Trapani. “C’è una consapevolezza crescente sull’urgenza ambientale, anche in mercati che storicamente hanno fatto fatica.”

Chiudere partnership con aziende della filiera del riciclo e attrarre nuovi investimenti sono i prossimi obiettivi dei tre fondatori Davide Conte, Simone Di Trapani e Luciano Galantini per passare alla scala successiva.

Sito web

https://re4real.it/

Nome:

Re4Real

Settore:

Riciclo chimico

Plus:

Processo di depolimerizzazione efficiente, a basso impatto energetico, e potenzialmente applicabile su larga scala

Caratteristiche:

Catalizzatore chimico biobased capace di scomporre i polimeri a temperatura e pressione ambiente

Leggi anche: Che cos’è il riciclo chimico della plastica

 

In copertina: immagine Envato