Sono state pubblicate a luglio le prime linee guida per la raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggio e degli altri rifiuti urbani nelle università italiane. Si tratta della prima guida completa volta a ottimizzare la raccolta differenziata sia dal punto di vista qualitativo sia quantitativo, voluta dal CONAI (Consorzio nazionale imballaggi) e dagli atenei aderenti al Gruppo di lavoro risorse e rifiuti della RUS, la Rete delle università per lo sviluppo sostenibile. L’Università degli studi di Salerno è il campus apripista del progetto.

Il documento vuole incrementare una gestione dei rifiuti più efficiente all’interno delle università italiane e mira alla promozione di buone pratiche per rendere cittadini e cittadine più responsabili e consapevoli anche all’interno del proprio ateneo. “Un progetto di grande importanza anche sociale”, spiega il vicedirettore generale di CONAI Fabio Costarella. “Gli obiettivi di circolarità che l’Italia si trova davanti sono, come ricordiamo spesso, sempre più ambiziosi. È importante che ognuno faccia la sua parte […]. E queste linee guida rappresentano l’impegno concreto della comunità universitaria per aiutare il paese a raggiungere percentuali sempre più alte di rifiuti che evitano la discarica per trovare una seconda vita”.

Come funzionano le linee guida per la raccolta differenziata nelle università

Le linee guida individuano quattro macrocategorie di centri di produzione dei rifiuti negli atenei: le aree per didattica, ricerca e servizi (quali aule, biblioteche, aule studio, laboratorio, servizi igienici), le aree ricreative (gli spazi comuni interni o le aree esterne di pertinenza, gli impianti sportivi, i negozi), le residenze e infine le mense (includendo anche bar, ristoranti e caffetterie). Per ognuna di queste aree, sono state indicate le principali tipologie di rifiuti attesi e i relativi contenitori per la loro raccolta differenziata.

Le linee guida suggeriscono poi la modalità di categorizzazione delle frazioni di rifiuti prodotte dai diversi ambienti universitari. Inoltre, aggiungono spunti di miglioramento e consigli su come veicolare in modo efficace tutte le informazioni necessarie affinché chi frequenta i campus universitari possa fare la raccolta differenziata in modo corretto. Vi è infine una parte del documento dedicata all’importanza delle analisi merceologiche e alla predisposizione dei piani di monitoraggio dei processi di gestione dei rifiuti.

L’importanza della collaborazione

Con le linee guida per la raccolta differenziata elaborate in seno al Gruppo di lavoro risorse e rifiuti si aggiunge un tassello agli strumenti che i Gruppi di lavoro della rete hanno messo a disposizione degli atenei per rendere i nostri campus e le nostre comunità sempre più in linea con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030”, aggiunge Patrizia Lombardi, presidente della RUS - Politecnico di Torino. “Questo progetto, frutto della collaborazione tra la RUS e il CONAI, dimostra come unire le forze possa portare a risultati significativi nella gestione sostenibile dei rifiuti nei nostri Atenei”.

Anche Eleonora Perotto, coordinatrice del Gruppo di lavoro risorse e rifiuti, ha parlato del progetto come frutto di un “processo partecipato”, aggiungendo anche che le linee guida, “pur non avendo la pretesa di esaurire tutte le possibili casistiche e tematiche connesse alla raccolta differenziata nelle università, rappresentano un’importante base di conoscenza comune che potrà offrire spunti di riflessione per successivi approfondimenti mirati”.

Il riconoscimento di Legambiente

Nel corso della 31ª edizione dei Comuni ricicloni, un evento di Legambiente per promuovere le iniziative di raccolta e gestione dei rifiuti, le nuove linee guida sono state premiate a Roma. Il riconoscimento Best Practice 2024 è stato consegnato alla RUS, all’Università di Salerno e a Fisciano sviluppo il 4 luglio 2024.

“Da diversi anni l’ateneo di Salerno solidifica il suo percorso verso la sostenibilità attraverso azioni mirate volte alla diffusione nei suoi campus di stili di vita socialmente responsabili”, commenta il riconoscimento il professor Cesare Pianese, delegato del rettore alla sostenibilità. “In questo impegno, a brillare è tutta la comunità universitaria di docenti, ricercatori, personale tecnico-amministrativo e studenti. Questi ultimi in particolare hanno sempre mostrato una virtuosa attenzione al programma UNISA Sostenibile: un lavoro continuo su più azioni che ha posizionato l’ateneo tra le prime università nei ranking internazionali per l’attenta gestione delle politiche di sostenibilità e di cura del proprio campus, con una particolare attenzione alla tematica rifiuti. Siamo una università formato campus, per noi la sostenibilità è un valore necessario, una garanzia di vitalità per il continuo miglioramento del nostro ecosistema”.

 

Immagine di copertina: Envato