In base a un’analisi della società di consulenza Boston Consulting Group, i paesi membri stanno facendo progressi significativi nella gestione dei rifiuti di plastica, ma l’import di plastica riciclata a basso costo dai paesi terzi rischia di destabilizzare il mercato e penalizzare i riciclatori europei.
Al momento la plastica riciclata rappresenta il 13,5% del contenuto di nuovi prodotti e componenti, con un aumento del 37% negli ultimi quattro anni. Secondo gli obiettivi definiti dai regolamenti della commissione europea sugli imballaggi, entro il 2030 Boston Consulting Group prevede che il 25% della domanda europea sarà soddisfatta da plastiche riciclate, per arrivare poi al 65% entro il 2050.
Il problema è però che il mercato europeo della plastica riciclata ha subìto una significativa destabilizzazione nel 2023, con un calo dei prezzi dei materiali riciclati di oltre il 50%. Ciò è dovuto principalmente al crescente tasso di importazioni di plastica riciclata a basso costo da paesi extra europei, che non adottano politiche di circolarità, utilizzano materiali non conformi agli standard europei e beneficiano di costi di manodopera più bassi. Il valore delle importazioni che provengono soprattutto da Cina, Turchia, India, Indonesia, Egitto e Vietnam ha raggiunto i 39,4 miliardi di euro, con una crescita del 40% negli ultimi tre anni. La società di consulenza raccomanda l’adozione di “obiettivi vincolanti di contenuto riciclato anche per le importazioni e l'implementazione di meccanismi di verifica e tracciabilità per i polimeri riciclati”.
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