Ha aperto al pubblico sabato 9 novembre 2024 la mostra conclusiva della 2^ Edizione del Deloitte Photo Grant, premio internazionale dedicato alla fotografia. Fondato nel 2023, il premio è promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte e in collaborazione con 24 ORE Cultura, per sostenere la produzione culturale contemporanea e proporsi come osservatorio del panorama artistico emergente, mettendo a disposizione due borse del valore complessivo di 60 mila euro.

L’edizione 2024, curata da Denis Curti e dal team di BlackCamera, si propone di stimolare la riflessione sociale tramite le “Possibilities”, il tema di quest’anno. La mostra si trova al MUDEC, il Museo delle Culture di Milano, e sarà aperta fino al 15 dicembre 2024, con ingresso libero.

Le categorie e le persone premiate. Davide Monteleone

Il Deloitte Photo Grant è strutturato in due categorie: Segnalazioni e Open Call. Nella prima, dieci personalità nel panorama della produzione culturale internazionale segnalano lavori fotografici inediti. Chi vince viene premiato con una personale al MUDEC di Milano, accompagnata da un catalogo edito da 24 ORE Cultura, nonché con un contributo in denaro di €40.000.

Dei venti fotografi segnalati, nel 2024 il vincitore è stato l’italiano Davide Monteleone, con il suo progetto Critical Minerals – Geography of Energy, una riflessione sulle trasformazioni del panorama energetico globale nella sua transizione verso le fonti rinnovabili. Presentato dal gallerista e curatore Pierre André Podbielski, il progetto dell’artista visivo Monteleone esplora le narrazioni geopolitiche, sociali e ambientali che emergono dalla crescente domanda di minerali essenziali per le energie rinnovabili.

Critical Minerals Geography of Energy è innanzi tutto il risultato di una collaborazione e un confronto con storyteller locali”, spiega Monteleone. “Credo fermamente che la transizione energetica verso cui ci dirigiamo sia giusta e indispensabile ma debba essere guidata da una profonda considerazione delle responsabilità che abbiamo verso il pianeta e le comunità che lo abitano. La fotografia, come ogni altra forma di narrazione documentaria, ha il compito di riconoscere ed evidenziare le zone d’ombra ed eventuali problematiche prima ancora di proporre soluzioni. Solo la consapevolezza e la collaborazione possono permetterci di non commettere gli errori del passato e raccogliere le possibilità che il progresso e il futuro ci offrono.”

Il MUDEC esporrà il lavoro di Monteleone con immagini di medio e grande formato, affiancate da riprese aeree e fotografie realizzate con la tecnica dello stitching, una fusione digitale di 8-10 scatti singoli per offrire all’osservatore una prospettiva panoramica e coinvolgente. Il percorso espositivo sarà ulteriormente arricchito da una componente video per intensificare l’esperienza immersiva del visitatore.

Fernanda Liberti

La seconda sezione, Open Call, è aperta a fotografe e fotografi sotto i 35 anni che devono presentare un’idea progettuale corredata da dieci immagini. Chi si aggiudica questa categoria ottiene una menzione all’interno della rassegna dedicata al vincitore di Segnalazioni e riceve €20.000 per la realizzazione della sua idea progettuale. La mostra dedicata al progetto viene realizzata in occasione dell’edizione successiva del Photo Grant.

Pertanto, quest’anno al MUDEC è esposto il lavoro di Fernanda Liberti, fotografa brasiliana vincitrice dell’edizione 2023, dal titolo Dust from Home. Questo progetto fotografico affronta il tema della diversità delle migrazioni, partendo dalla storia personale della sua famiglia, di origine siriana, italiana e albanese.

Fabiola Ferrero

Verrà inoltre esposta un’anteprima del progetto Reinas di Fabiola Ferrero, giornalista e fotografa venezuelana vincitrice della categoria Open Call dell’edizione 2024. Ferrero è stata selezionata tra 867 candidature che hanno coinvolto circa 64 paesi. Il lavoro della fotografa si concentra su due aspetti identitari del Venezuela: la produzione di petrolio e la bellezza delle donne. Ancora oggi, infatti, il paese detiene la più grande riserva di petrolio provata al mondo e il maggior numero di titoli internazionali di bellezza.

“Negli ultimi sei anni – racconta la vincitrice a commento di Reinas –  mi sono concentrata sul declino del Venezuela, causato dal deterioramento della nostra industria petrolifera e dalla perdita degli ideali a essa legati. Ora, mi sto addentrando in aspetti più profondi della nostra identità per esaminare, attraverso l'archetipo della reginetta di bellezza, cosa è rimasto del mito di crescita e modernità che ha caratterizzato il boom petrolifero della seconda metà del Ventesimo secolo.”

 

In copertina: un scatto dal percorso espositivo in cui ci vedono opere di Davide Monteleone