Nel 2022 gli Stati Uniti, responsabili di un aumento dell’1,6% della produzione nazionale di gas serra rispetto all’anno precedente, si sono confermati uno dei primi sette paesi al mondo per emissioni globali di CO₂. Capire come evolverà la loro strategia climatica è quindi fondamentale.
Durante la presidenza di Joe Biden, oltre al rientro nell’Accordo di Parigi da cui Trump era uscito, è stato approvato l’Inflation Reduction Act (IRA), considerato il più grande investimento sul clima della storia americana, pietra miliare nel cammino verso il traguardo Net Zero. Ma a che punto è la sua attuazione e quale sarà il suo destino al termine della sfida presidenziale tra Donald Trump e Kamala Harris?
Che cos’è l’Inflation Reduction Act (IRA)
L’Inflation Reduction Act (IRA) è una legge federale degli Stati Uniti che affronta una serie di importanti sfide economiche e ambientali, come la riduzione dell’inflazione e del debito pubblico, la lotta ai cambiamenti climatici e la promozione della giustizia sociale.
Un documento di oltre 700 pagine, suddiviso in tre capitoli (fisco, sanità, energia e clima), che il Dipartimento del tesoro a stelle e strisce, responsabile della sua attuazione, definisce “uno dei più grandi investimenti a favore dell’economia americana, della sicurezza energetica e del clima che il Congresso abbia fatto nella storia della nazione”. Insieme alla Bipartisan Infrastructure Law (BIL) e al CHIPS & Science Act, è il terzo atto legislativo approvato dalla fine del 2021 per migliorare la competitività, l’innovazione e la produttività degli Stati Uniti, per una spesa federale pari a 2 trilioni di dollari nel prossimo decennio.
Come è nato e chi ha approvato l’IRA
L’IRA è stato approvato dal 117° Congresso degli Stati Uniti e convertito in legge il 16 agosto 2022 dal presidente USA Joe Biden. Sponsorizzato in particolare dai senatori Chuck Schumer e Joe Manchin, provenienti rispettivamente dagli stati di New York e della West Virginia, è stato votato da tutti i democratici al Senato e alla Camera, mentre tutti i repubblicani hanno votato contro e successivamente si sono espressi 42 volte per la sua abrogazione, anche se qualche crepa nel fronte dell’opposizione comincia a emergere.
Il disegno di legge è stato concepito sulla base del Build Back Better Act (BBBA), approvato dalla Camera nel novembre 2021, che prevedeva un pacchetto di spesa da 1.700 miliardi di dollari, di cui quasi un terzo destinato a soluzioni per il clima e l'energia pulita. Pur non essendo poi avanzato in Senato, questo provvedimento ha dato il via ai negoziati per la successiva storica approvazione dell’IRA.
Cosa prevede l’Inflation Reduction Act e a chi si rivolge
Riassunto in numeri, l’Inflation Reduction Act prevede da un lato 739 miliardi di entrate, realizzate attraverso iniziative come la riforma fiscale, con l’introduzione dell’aliquota minima societaria del 15% per le grandi imprese che guadagnano più di un miliardo di dollari e di altre imposte, e il risparmio sui costi sanitari, grazie alla rinegoziazione dei prezzi dei farmaci da prescrizione da parte del governo.
Dall’altro lato l’IRA stanzia investimenti per 433 miliardi di dollari, di cui 369 destinati alla produzione di energia nazionale e, al contempo, alla promozione di energia pulita: si punta entro il 2030 a una riduzione delle emissioni di gas serra del 40% rispetto ai livelli del 2005.
L’obiettivo, come si legge nel Libro guida della Casa Bianca, è “sbloccare un cambiamento veramente trasformativo, che non solo favorisca un sistema energetico a basse emissioni di carbonio con tecnologia di fabbricazione americana, ma offra anche costi energetici inferiori e posti di lavoro ben retribuiti, soprattutto a favore delle comunità svantaggiate, a basso reddito o in difficoltà per l’inquinamento”. Come? Attraverso una gamma diversificata di crediti d’imposta, sovvenzioni e prestiti, destinati ad accelerare gli investimenti privati in progetti energetici a basse emissioni di carbonio, catene di approvvigionamento, acquisto di auto elettriche e altre iniziative.
Le misure a favore di ambiente e clima
In particolare, per quanto riguarda i crediti d’imposta, l’IRA estende l’ITC (Investment Tax Credit al 30%) almeno sino al 2030, mentre questa misura chiave per lo sviluppo del mercato interno del solare fotovoltaico e degli accumulatori avrebbe dovuto ridursi al 10% nel 2024, e prevede l’ampliamento del PTC (Production Tax Credit) anche al solare, oltre che all’eolico. In entrambi i casi l’uso di materiali, prodotti o componenti lavorati negli USA dà diritto a un ulteriore incremento del 10% del credito di imposta.
L’IRA introduce poi un contributo fino a 7.500 dollari per ogni veicolo elettrico acquistato, previo il rispetto di alcuni requisiti. Per esempio, una parte dei minerali critici utilizzati nelle batterie deve essere estratta o lavorata negli USA, o in uno stato partner con cui ci sia un accordo di libero scambio, e l'assemblaggio finale del veicolo deve avere luogo in Nord America.
Unione Europea e Cina di fronte all’Inflation Reduction Act
L’Unione Europea ha accolto con preoccupazione l’Inflation Reduction Act, temendo che le norme più protezionistiche possano favorire i produttori americani a discapito di quelli europei. Gli impatti macro-economici dell’IRA sull’UE dovrebbero però essere estremamente ridotti, secondo ECCO, think tank italiano per il clima, che cita dati del Centre for Economic Policy Research. In un orizzonte di 5-10 anni si prevede un declino del reddito UE pari allo 0,001%.
In questo quadro, comunque, a marzo 2023 Von der Leyen e Biden hanno annunciato l’avvio del Clean Energy Incentives Dialogue, allo scopo di coordinare i rispettivi sistemi di incentivi per le energie rinnovabili, rafforzandosi reciprocamente invece di ostacolarsi. Nello stesso mese la Cina ha fatto ricorso all'Organizzazione mondiale del commercio (WTO) contro l'Inflation Reduction Act, aprendo una disputa che non si è ancora conclusa.
A che punto è l’attuazione dell’IRA
Quali sono gli effetti dell’IRA, a due anni dall’approvazione? Il gruppo ambientalista E2 ha conteggiato 334 progetti in 40 stati, per un valore complessivo di oltre 126 miliardi di dollari e almeno 109.000 nuovi posti di lavoro. Ulteriori stime sono state diffuse dal presidente Biden proprio in occasione del secondo anniversario della legge: “L'anno scorso 3,4 milioni di americani hanno beneficiato di 8,4 miliardi di dollari in crediti d’imposta per ridurre i costi dell'energia pulita e degli ammodernamenti per l’efficienza energetica nelle loro case, mentre da gennaio 2024 più di 250.000 americani hanno richiesto gli incentivi per i veicoli elettrici, per un totale di 1,5 miliardi di dollari”.
Dall'inizio dell'amministrazione Biden-Harris, le aziende hanno annunciato 900 miliardi di dollari in investimenti per l’energia pulita, inclusi oltre 265 miliardi di progetti legati all’IRA, per un totale di oltre 330.000 nuovi posti di lavoro. “Secondo il Dipartimento del tesoro, dall’approvazione dell'Inflation Reduction Act il 75% degli investimenti del settore privato in energia pulita è confluito in contee con redditi familiari inferiori alla media e gli investimenti in energia pulita nelle comunità energetiche sono raddoppiati”.
Inflation Reduction Act: quale futuro con Harris o Trump?
Quale sarà il futuro dell’IRA, ora che si avvicina la scadenza del mandato per Joe Biden? La candidata democratica Kamala Harris si presenta con un solido track record di iniziative per l’ambiente e contro l’industria dell’oil&gas. La sua elezione alla presidenza degli USA significherebbe una linea di continuità nelle politiche per la transizione ecologica avviate dall’attuale presidente, confermata anche dalla scelta di Tim Walz come suo vice.
Sul fronte opposto, invece, il candidato repubblicano ed ex presidente Donald Trump ha già promesso di espandere il più possibile le estrazioni di gas e petrolio e ha più volte criticato le azioni energetico-climatiche di Biden, definendole un “piano per arricchire la Cina”, per via dell’importante presenza del paese del Dragone nel settore clean tech. Anche il candidato vicepresidente J.D. Vance, sulla stessa linea, ha più volte invocato l’eliminazione dell’Inflation Reduction Act, o almeno di sue ampie parti. La scelta degli elettori americani il prossimo 5 novembre sarà quindi cruciale per il futuro dell’intero pianeta.
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Immagine: Biden firma l’IRA, 16 agosto 2022. Official White House Photo by Cameron Smith