È stato inaugurato ad aprile a Lovania, in Belgio, Prospects 5.0, progetto finanziato dalla Commissione europea nell’ambito del programma Horizon Europe, con l’obiettivo di definire delle linee guida per promuovere e indirizzare il futuro dell’industria manifatturiera. Per farlo, saranno analizzati 14 casi di eccellenza. Tra questi, l’unica azienda italiana è B. Braun Avitum, che si occupa di produrre dispositivi medici, con sede a Mirandola (MO). La ricerca PROSPECTS 5.0 avrà durata di tre anni.

Dei trenta partner coinvolti, provenienti da 15 paesi europei, l’italiana NSBproject, società di consulenza specializzata, è l’unico partner con il ruolo di innovation broker. Questo ruolo richiede di creare connessioni tra le parti interessate, per promuovere la collaborazione e l’innovazione, e valutare l’eventuale replicabilità del modello. “Siamo orgogliosi di far parte di questo progetto all’interno di questo importante e numeroso partenariato”, spiega Andrea Jester, co founder di NSBproject. “Il nostro ruolo di innovation broker sarà di coordinamento dell'intero processo di valorizzazione (sfruttamento economico e commerciale) e replicabilità delle conoscenze generate dal progetto (applicabilità dei modelli consulenziali e dei processi di trasferimento tecnologico) su tutto il territorio europeo e al più ampio numero di settori possibile.”

Lavoratrici nella camera bianca della B. Braun Avitum

Cos’è l’industria 5.0

L’industria 5.0 rappresenta un passo in avanti significativo nell’innovazione industriale: promuove un approccio olistico, che non si limita a un aggiornamento tecnologico, ma coinvolge un quadro ben più ampio. Si focalizza sulla sostenibilità e sul benessere umano, tramite la ricerca di un equilibrio tra questi due fattori. È inoltre concepita come una leva per ridurre gli impatti ambientali, migliorare il benessere dei lavoratori, aumentare la resilienza tramite l’adozione di un approccio sistemico agli investimenti. 

Tra i principi dell’industria 5.0, vi sono la centralità umana, la sostenibilità, la digitalizzazione e la resilienza. Il progetto Prospects 5.0 mira alla creazione di una roadmap evolutiva in chiave 5.0, per facilitare la transizione verso questo nuovo modello industriale per le piccole e medie imprese, le start-up e le scale-up in vari settori. Il progetto fornirà linee guida, strumenti di misurazione, una academy europea e una piattaforma digitale capace di valutare la maturità 5.0 di un'azienda e, dove necessario, suggerire interventi di consulenza, formazione e organizzazione.

Le aziende coinvolte

Come enti italiani, al progetto partecipano in qualità di partner accademico l’Università di Modena e Reggio Emilia e in qualità di partner associato Confindustria Emilia. La già citata B. Braun Avitum Italy, tra le 14 aziende scelte come punto di riferimento per il progetto, fa parte del Gruppo B. Braun, multinazionale del settore biomedico, ed è presente a Mirandola dal 1992. Qui, ogni anno, si producono oltre 10 milioni di dispositivi medici di diverse tipologie, destinati a 66 mercati internazionali. A questo proposito, una novità sono i cosiddetti “cobot”, ovvero robot collaborativi, inseriti di recente per l’assemblaggio dei dispositivi medici.

“Siamo felici di dare il nostro contributo nel delineare le linee guida europee di industry 5.0 condividendo le nostre esperienze nell’impiego dei cobot in camera bianca”, commenta Enrico Corazzari, Technical & Industrialization Director di B. Braun Avitum Italy. “Realizziamo un assemblaggio collaborativo di dispositivi medici in cui i robot supportano gli operatori umani per migliorare la resilienza, la sostenibilità e la centralità dell'uomo”.

Si tratta di un esempio di approccio misto, in cui il lavoro degli esseri umani è supportato dai cobot per una migliore efficienza e sicurezza di produzione. Aggiunge infine Corazzari: “Abbiamo introdotto i cobot nella produzione di kit complessi per dialisi per collaborare con i colleghi umani e supportare la fase di assemblaggio. Sono aiutanti preziosissimi perché sono in grado di autodiagnosticarsi e adattarsi ai cambiamenti del prodotto, semplificare la programmazione e adattare le misure di sicurezza in base al comportamento umano”.

Il cobot della B. Braun Avitum

 

Immagine di copertina: Envato