Nella tarda serata di lunedì 13 gennaio, sulle colline di Los Angeles sono tornati a soffiare con forza i venti di Sant’Ana, minacciando i progressi compiuti finora contro i devastanti incendi che hanno messo in ginocchio la metropoli americana. Sono previsti fino a mercoledì 15 gennaio venti che sfioreranno i 110 chilometri orari in aree come le San Gabriel Mountains, la San Fernando Valley e il sud-est della contea di Ventura. L’allerta è stata di nuovo innalzata dai meteorologi a rossa, definita "situazione particolarmente pericolosa". Si tratta dello stesso livello di allerta emesso la settimana scorsa, quando le forti raffiche di vento hanno alimentato gli incendi che sono diventati tra i più letali e distruttivi della storia della California.
Questa nuova condizione metereologica rischia di compromettere i progressi del fine settimana raggiunti dai quasi cinquemila vigili del fuoco operativi, che hanno rallentato la progressione dell'incendio di Eaton, vicino ad Altadena e Pasadena, nel nord della città metropolitana di Los Angeles. L'incendio di Eaton, che si estende per 5.600 ettari, è stato contenuto al 33%, sostiene il portavoce di Cal Fire, il corpo dei pompieri californiano. Ancora quasi fuori controllo, invece, l’incendio di Pacific Palisades, divenuto noto per la distruzione delle ville dei VIP sulla costa pacifica, sul lato ovest di Los Angeles, contenuto solamente al 14%. L’estensione attuale è di quasi diecimila ettari. Praticamente estinti gli incendi minori di Hurst, Sunset boulevard e Woodley.
Salgono purtroppo i decessi, che al momento della pubblicazione di questo articolo risultano 24. Confermati i 16 morti dell’incendio di Eaton, che diventa così uno dei più letali nella storia recente della California, almeno altre otto persone sono morte nell'incendio di Palisades. Secondo la LAPD, la polizia di Los Angeles, ulterio 16 persone risultano però disperse nelle aree interessate dai due incendi, ma il numero finale delle vittime potrebbe essere molto più alto.
Elon Musk a Los Angeles e i pompieri privati
In previsione della nuova minaccia, altre squadre e risorse antincendio sono state dispiegate nelle aree a rischio, anche intorno all'incendio di Palisades, hanno dichiarato la sindaca di Los Angeles Karen Bass e il governatore della California Gavin Newsom. Anche se i venti dei prossimi giorni potrebbero non essere così forti come quelli della scorsa settimana, la loro durata potrebbe peggiorare il rischio di incendio, hanno invece detto i meteorologi, e non sono esclusi nuovi focolai nelle aree più interne, verso Bakersfield. A fare notizia lunedì è stato l’arrivo a Los Angeles del tycoon Elon Musk. "Posizioneremo Cybertrucks con Starlinks e WiFi gratuito in una griglia nelle aree che ne hanno più bisogno nella zona di Los Angeles/Malibu", ha dichiarato tramite il suo profilo X, dopo aver attaccato per giorni il governatore californiano e la sindaca per la gestione dell’incendio.
Non accennano a placarsi inoltre le critiche sui servizi privati di gestione degli incendi. Sui social media sono comparse nelle ultime 72 ore decine di richieste di supporto da parte di pompieri privati, con compensi fino a 2.000 dollari l’ora. Keith Wasserman, cofondatore della società di investimenti immobiliari Gelt Venture Partners, ha scatenato una vera e propria shitstorm, dopo un post su X in cui chiedeva l'intervento di "vigili del fuoco privati" per proteggere la sua proprietà nel quartiere di lusso di Pacific Palisades. "Qualcuno ha contatti di vigili del fuoco privati per proteggere la nostra casa a Pacific Palisades?”, aveva postato Wasserman.
Come gli incendi stessi, l’idea – classista – si è propagata in un attimo tra i rich&famous che abitano tra Malibù Beach e Santa Monica. L’impresa Covered 6, che offre servizi di protezione antincendio e formazione sulla sicurezza all'élite di Hollywood, ha rivelato di essere stata sommersa di telefonate. Il proprietario Chris Dunn ha dichiarato al Mail on Sunday: "Il mio telefono squilla senza fine. La domanda non è mai stata così alta".
Va chiarita una cosa: circa il 45% di tutti i vigili del fuoco che lavorano oggi negli Stati Uniti è impiegato privatamente. “La maggior parte di loro lavora con appalti governativi nella lotta contro gli incendi selvaggi”, ha spiegato al NYT Deborah Miley, direttrice esecutiva della National Wildfire Suppression Association, che rappresenta più di 300 gruppi di vigili del fuoco privati. Ma un conto è lavorare per grandi imprese o per enti governativi a chiamata, un altro è agire per conto di cittadini privati. Così solo chi può permetterselo (e magari ha anche l’assicurazione antincendio) potrà salvare i propri beni e la propria casa.
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