La natura continua a offrire ispirazioni e soluzioni sorprendenti: l’alleato principale alla transizione circolare e bio. Il recente Brokerage Event del Cluster 6 del programma Horizon Europe, tenutosi lo scorso 26 settembre, ha proposto affascinanti iniziative e scoperto innovatori in grado di dare forma al futuro sostenibile e circolare dell’Europa.
Proprio a partire da queste idee, nei prossimi mesi sarà fondamentale assistere le PMI che sceglieranno di sperimentare e validare per prime le soluzioni emerse dalla ricerca europea. Saranno queste le vere pioniere della transizione green.
Unique Biotechnology, fertilizzanti biobased a zero residui
Il bando Horizon-CL6-2024-ZeroPollution-01-2 mira a sviluppare le migliori tecniche disponibili per il recupero o il riciclo di prodotti fertilizzanti da materie prime secondarie. Tra le proposte più interessanti c’è la startup turca Unique Biotechnology, composta interamente da donne, che sta facendo passi da gigante nella produzione di biostimolanti a base biologica.
La loro innovazione si basa sul riutilizzo di rifiuti dell'industria conciaria per creare fertilizzanti biobased a zero residui. Questi fertilizzanti, ottenuti dal pellame, promettono di rivoluzionare il settore agricolo con un prodotto ecologico che può migliorare la resa delle colture e allo stesso tempo ridurre i rifiuti. I primi risultati dal campo sono attesi entro novembre 2023, con il primo raccolto di ortaggi che metterà alla prova l'efficacia di questa soluzione rivoluzionaria.
Il fertilizzante Prolisin
Prolisin, questo il nome del fertilizzante, è un biostimolante liquido derivato da amminoacidi di origine animale, noto per il suo ruolo nel potenziare il metabolismo delle piante e aumentare la loro resistenza agli stress ambientali. Questo prodotto non solo migliora la qualità e la produttività delle colture, ma protegge anche dall'uso eccessivo di pesticidi, promuovendo un'agricoltura più sostenibile.
Inoltre, Prolisin può essere impiegato anche nell'industria della pelle come biosurfattante sostenibile, riducendo l'uso di sostanze chimiche e contribuendo alla produzione di pelle ecologica e sostenibile. La ricerca è promettente e conferma che la circolarità tra filiere estese è possibile incentivando la collaborazione tra diverse catene produttive.
Il Nuovo Bauhaus Europeo
Un altro bando interessante è stato Horizon-CL6-2024-BIODIV-02-1: ha portato alla scoperta di un progetto ambizioso cui sta lavorando un consorzio di ricerca in risposta alle priorità fissate con il Nuovo Bauhaus Europeo. Qui siamo nell’ambito delle soluzioni bio based che possono contribuire alla mitigazione degli effetti di eventi atmosferici estremi, con particolare riferimento alla gestione delle risorse idriche e alle conseguenze del cambiamento climatico.
A 100 anni dalla nascita del movimento Bauhaus, la Commissione Europea sta ora cercando di reinventare il modo in cui viviamo, mettendo al centro dell'attenzione l'accessibilità, l'inclusione e la sostenibilità. Questo progetto multidisciplinare ‒ erede ideale di quel movimento che all’inizio del Novecento rivoluzionò il modo di concepire arte, design e architettura quali elementi non solo estetici ma anche funzionali a forgiare gli spazi e il nostro modo di abitarli ‒ mira a promuovere uno stile di vita sostenibile e inclusivo attraverso appunto l'architettura e il design. Il suo obiettivo è influenzare il comportamento di chi vive e abita la città, creare spazi che favoriscano modi di vivere urbani più verdi. Mentre il focus centrale è naturalmente sull'edilizia, l'ambizione è abbracciare l'intera società, reinventando il patrimonio culturale europeo e plasmando un futuro co-creato e innovativo.
La natura dell’acqua in città
Nell’ambito di questo progetto multidisciplinare un consorzio di partner italiani, spagnoli e tedeschi, sta lavorando su una proposta rivoluzionaria che coinvolge la creazione di soluzioni basate sulla natura per la gestione delle risorse idriche. Questa proposta prevede la creazione di aree di infiltrazione per la ricarica delle falde acquifere, sfruttando canali e percorsi labirintici che passano attraverso zone piantumate a scopo di fitodepurazione.
Questo approccio innovatore contribuirà al migliore controllo e mantenimento delle risorse idriche, più sostenibile e a tutela della conservazione dell'ambiente.
L’importanza dei pionieri
La ricerca che affronta le sfide ambientali e sociali del nostro tempo ha un grande alleato: la natura. Le sperimentazioni in corso regalano prospettive più verdi e sostenibili: filiere economiche che, grazie alle soluzioni biobased, diventano integrate, come la concia delle pelli e l’agricoltura, e metropoli del futuro in grado di rigenerare risorse idriche e verde per il benessere delle persone e dell’ambiente.
Alla transizione green la ricerca non basta: servono i pionieri, gli apripista. Chi oggi affronta concretamente il cambiamento e deve fronteggiare le sfide della bioeconomia è l’impresa. I leader di mercato lo fanno in un solo modo: innovando. Sanno che il futuro passa da lì. Lavorando quotidianamente sulle tematiche del trasferimento tecnologico, realtà come NeroSuBianco hanno imparato che le imprese pioniere, che per prime innovano intercettando la ricerca europea, acquisiscono un vantaggio competitivo impareggiabile e, mentre accrescono la propria leadership, accelerano esponenzialmente la transizione.
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Immagine: Envato