La Commissione UE convoca periodicamente i protagonisti della ricerca e del trasferimento tecnologico del continente in vista della pubblicazione dei bandi annuali dei diversi Cluster del programma Horizon Europe. Si tratta di brokerage event fondamentali per favorire l'incontro tra idee e progetti di innovazione e comprendere lo stato di avanzamento nei filoni tematici del programma settennale.

Tuttavia, i potenziali utilizzatori finali, gli end user dell’innovazione, restano ancora i margini del processo. Serve l’industria affinché l’innovazione venga applicata nel quotidiano e acceleri la transizione green e digitale dell’economia europea. 

L’importanza dei brokerage event

Enti di ricerca e università, manager R&D dell’industria, sviluppatori di tecnologie sono stati convocati martedì 26 settembre a Bruxelles per Il Cluster 6 Brokerage event focalizzato sulla transizione circolare e la bio economia.

Questo è uno degli eventi dedicati ai vari pilastri tematici di Horizon Europe che coprono tutte le priorità definite dalla Commissione Europea. I brokerage event sono finalizzati al networking e al matching tra aziende e a solution provider: una specie di speed dating dell’innovazione. Idee e progetti di ricerca si incontrano, si contaminano. L’evento è propedeutico alla due giorni di info day (27-28 settembre) dedicati a ciascuno dei cluster, durante i quali la Commissione Europea presenterà i nuovi bandi in uscita per il 2024.

I quattro filoni di intervento insieme rappresentano oltre la metà dei 94 miliardi di euro stanziati dall’Unione Europea per il programma 2021-2027 di Horizon Europe. I fondi iniziali del settennato hanno permesso la partenza ai primi progetti di ricerca avvenuta quest’anno. Il Cluster 6, focalizzato sulla transizione circolare e la bioeconomia, prevede stanziamenti complessivi per oltre 9 miliardi di euro, e i prossimi bandi per i progetti di ricerca del 2024 puntano ad aggiudicare quasi 1 miliardo di euro lavorando su 75 diversi ambiti di ricerca.

La necessità di coinvolgere tutti gli attori

Un evento atteso, il cui accesso è aperto alla community di innovatori in Europa, ma serve presentare delle credenziali e dimostrare effettivamente di farne parte. I brokerage event, come gli info day sono organizzati dalla Commissione Europea attraverso i punti di contatto nazionale: in Italia il punto di contatto si chiama APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea.

APRE ha come missione quella di coinvolgere il più possibile enti e soggetti che esprimono l’innovazione nel Paese e favorire l’ingaggio, dando informazioni. Il gap però è grande. Abbiamo ancora molto lavoro da fare: i meccanismi burocratici che regolano l’accesso a queste occasioni ne disincentivano l’ingresso a chi non è attrezzato, a favore di soggetti specializzati in grado di digerire linguaggi burocratici che difficilmente organizzazioni più piccole, per esempio le nostre PMI, potrebbero fare.

Pur con tutti gli sforzi di favorire la circolazione delle informazioni e l’ingaggio degli stakeholder, il trasferimento tecnologico delle innovazioni nell’economia reale è la sfida più impegnativa oggi per accelerare la transizione.

La dimensioni dell’innovazione europea: la prontezza tecnologica

In tanti hanno preso parte al brokerage event dedicato al Cluster 6. A oggi sono 776 le adesioni raccolte all’evento sulla piattaforma che seleziona i partecipanti: il doppio dell’anno precedente.

Il 26 settembre 2023 sono stati presentati progetti di ricerca che di solito, su una scala da uno a nove di prontezza tecnologica (Technology Readiness Level TRL), si trovano al livello 3 o 4, cioè ricerche ancora al grado di sperimentazione da laboratori. Siamo andati come osservatori.

Ai brokerage event si assiste allo stato dell’arte dell’innovazione nell’ambito di ciascuno dei cluster Horizon Europe. In queste sedi si intuisce quale direzione prenderanno i prossimi fondi. I bandi serviranno per spingere in avanti sulla scala della prontezza i progetti di ricerca che saranno presentati.

Il ruolo dell’innovation broker

Chi arriva dal mondo dell’industria e ne conosce le necessità può intravvedere, nelle innovazioni che sono in corso di sperimentazione, le possibili future soluzioni e applicazioni tecnologiche. In qualità di broker dell’innovazione, il nostro ruolo è proprio quello di costruire ponti, per mettere in collegamento attori diversi nell’ambito dell’ecosistema innovativo.

Riconosciuta ufficialmente dall’Unione Europea nell’ambito dei programmi che coinvolgono il settore agricolo e della bioeconomia (come il Cluster 6), l’attività dell’innovation broker ha il compito di perfezionare idee innovative e dare supporto nella ricerca di partner, nella creazione di gruppi di lavoro e nella preparazione delle proposte progettuali da candidare per ottenere i finanziamenti europei. Un ruolo che non sempre è compreso dal mondo dell’industria e dalla ricerca, ma che può essere determinante per la competitività delle imprese e la transizione green in Europa.

Dunque, ai brokerage event non troveremo progetti a uno stadio avanzato, ma qui comprendiamo chi sta lavorando su cosa, scorgiamo indirizzi di ricerca, valutiamo le potenzialità dei progetti rispetto alle esigenze dell’industria. Non è quindi in questa fase che avviene il trasferimento tecnologico, ma è qui che si tracciano le tendenze che solo i validatori finali, gli end user potranno suggellare.

Le nuove regole del gioco

Rendendosi conto che l’anello debole è proprio la partecipazione dell’end user ai processi di validazione della ricerca, la Commissione europea ha deciso di affrontare il problema. Per questo ha coniato dei veri e propri termini che definiscono processi obbligati: il multiactor approach e lo stakeholder engagement.

L’open innovation è solo un’aspirazione, se non c’è l’ingaggio degli utilizzatori finali che favorisce il trasferimento tecnologico. Con l’introduzione di questi processi a partire proprio nei bandi 2023-2024, i finanziamenti sono condizionati alla presenza, già nella fase di progettazione, di azioni volte al coinvolgimento di tutti gli attori in grado di creare le premesse per il futuro trasferimento tecnologico.

Fino ad ora e ancor di più in passato, molti dei risultati della ricerca rimanevano nelle pubblicazioni accademiche o solo all’interno di alcune aziende, senza produrre un impatto significativo sull’economia reale. Grazie a questi vincoli l’industria e l’economia diventano più permeabili all’innovazione prodotta dalla ricerca europea.

Dunque, la novità è che i nuovi progetti Horizon Europe dovranno esplicitare le azioni di divulgazione dei risultati e di ingaggio a tutti i livelli e in tutte le fasi di implementazione della ricerca. Potranno essere modalità attive o passive, per esempio, attraverso l’organizzazione di workshop per sondare pareri e orientamenti. Oppure diventare dei veri e propri elementi di governance con la creazione di advisor board partecipati da figure rappresentative delle varie categorie di stakeholder, in grado di contribuire attivamente agli indirizzi della ricerca.

Guardando al futuro

Dai prossimi bandi, tutta la ricerca finanziata avrà questi elementi aggiuntivi. Pur con l’inserimento di questi nuovi strumenti, un bilancio sulla loro efficacia andrà fatto alla fine del percorso di ciascuno progetto. Nel frattempo, e ancora per molto tempo, la capacità di trasferimento tecnologico dell’innovazione all’economia reale dipenderà dall’impegno di ciascun Paese europeo per favorire la competitività delle proprie imprese.

Per questo l’Europa della transizione green e digitale viaggia a velocità differenziate. Gli eventi di brokerage rappresentano un'opportunità unica per l'Europa di tradurre la sua eccellenza nella ricerca in soluzioni pratiche per l'industria e accelerare la transizione verso un futuro più sostenibile, attraverso l’engagement di tutti gli attori dell’innovazione.

 

 

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