La sostenibilità di un’azienda è una sfida che va affrontata a 360°. Dalla transizione energetica ai temi di governance e sostenibilità sociale, gli ESG sono ormai parte delle politiche aziendali di tutte le grandi compagnie. Ma chi implementa azioni dall’impatto tangibile? Come dimostra il report di sostenibilità 2023, E.ON Italia ha rafforzato il proprio ruolo alla guida della transizione energetica italiana, supportando progetti che hanno un impatto positivo sull’ambiente e sulle comunità. Daniela Leotta, Chief Digital & Innovation Officer di E.ON Italia, racconta a Materia Rinnovabile i traguardi e la visione del player energetico internazionale.
Dal bilancio di sostenibilità 2023 emerge come E.ON sia sempre più protagonista nella transizione energetica italiana e non solo. Qual è il vostro approccio?
Il bilancio di sostenibilità è un indicatore della nostra volontà di prenderci delle responsabilità, non soltanto sulla transizione energetica, ma anche sugli impatti che un’azienda può avere sulle comunità in cui opera. Come dice il nostro slogan: it’s on us. Ma è chiaro che l’energia è il nostro core business e vogliamo essere attori protagonisti di questa transizione.
Quali sono stati i traguardi raggiunti nel 2023?
Al 2023, in Italia sono 900.000 le persone che hanno scelto la nostra fornitura, e nel 2024 hanno superato il milione. Nell’arco dello scorso anno abbiamo installato circa 25.000 soluzioni innovative in modo da rendere le case o le aziende dei nostri clienti più efficienti e dare loro maggior comfort. Di queste soluzioni, circa 4.400 erano impianti fotovoltaici, che hanno registrato una crescita del 33% rispetto al 2022. La strada verso l’elettrificazione è tracciata e grazie alla scelta di energia completamente verde soprattutto nel settore residenziale abbiamo registrato una riduzione delle emissioni di CO2 di circa 730.000 tonnellate.
Quali sono le attività e i progetti sul territorio nei quali E.ON sta investendo?
Ormai da diversi anni promuoviamo la piantagione di alberi per creare nuove aree verdi in Italia. Lo facciamo insieme ai clienti che vogliono abbattere le loro emissioni personali. Nel 2023 sono stati piantati 7.000 alberi in cinque nuove aree, e questo ha portato a un numero complessivo di 118.000 alberi piantati in 51 aree dall’avvio del progetto Boschi E.ON. Continuiamo anche la nostra attività insieme a IOC-UNESCO con il monitoraggio e l’analisi delle superfici di Posidonia oceanica piantate e rinfoltite l’anno precedente alle Isole Tremiti, raggiungendo l’ottimo risultato dell’86% di copertura fogliare trapiantata sopravvissuta. Un altro filone di impegno di cui andiamo orgogliosi è la diffusione della cultura della sostenibilità nelle scuole. Abbiamo coinvolto circa 21.000 studenti in un percorso didattico scientifico orientato all’uso consapevole delle risorse e siamo rimasti piacevolmente sorpresi dal loro interesse. Infine, promuoviamo anche attività di volontariato coinvolgendo i dipendenti a supporto di associazioni benefiche, individuate anche grazie alla segnalazione e sensibilità dei colleghi stessi.
E.ON ha identificato 10 priorità ESG. Quali sono i principali obiettivi in ambito Environmental, Social e Governance che E.ON si pone per il futuro?
Già da qualche anno abbiamo individuato delle priorità su cui vogliamo focalizzare la nostra attenzione per raggiungere obiettivi specifici e misurabili. In ambito “environmental”, il primo è sicuramente la riduzione delle emissioni di CO2. Abbiamo ridotto le emissioni scope 1 e scope 2 del 36,7% rispetto al 2019. Mentre quelle relative ai nostri clienti (scope 3) sono scese del 46,8% grazie a soluzioni di efficientamento e all’utilizzo di energia verde.
E per quanto riguarda la governance e il sociale?
La priorità è prenderci cura, come azienda, del benessere e dell’equilibrio psicofisico dei nostri dipendenti, creando un ambiente di lavoro sano e inclusivo in cui le persone possono sentirsi rispettate e valorizzate. Un grande focus è sulla parità di genere. Per il benessere delle persone di E.ON, oltre alla possibilità di lavorare da remoto in smart working al 60% per un maggiore equilibrio della vita lavorativa e privata, abbiamo da tempo introdotto un programma di supporto psicologico che i dipendenti possano attivare, percorsi di mindfulness e webinar per promuovere la salute psicofisica, per la prevenzione e per incentivare uno stile di vita sano, che includono consulenze nutrizionali e iniziative per combattere lo stress. E infine, sebbene possa sembrare una piccola cosa, c’è anche l'omaggio della frutta fresca in ufficio, che è sempre molto apprezzata. Tra le priorità ESG ci impegniamo inoltre a garantire l’applicazione dei principi di pari opportunità, equità e inclusione nei rapporti tra colleghi e in tutti i nostri processi aziendali. Puntiamo a raggiungere entro il 2021 il 32% di posizioni executive ricoperte da donne e in generale stiamo anche lavorando sulla riduzione del gender pay gap. Abbiamo anche degli obiettivi per quanto riguarda l'inclusività e la valorizzazione delle unicità. Con una popolazione che si diversifica sempre di più è giusto valorizzarne la ricchezza e la bellezza.
E.ON CARE, la piattaforma per supportare il work-life balance dei caregiver, come funziona?
Tramite il nostro partner Jointly abbiamo creato nel 2024 una piattaforma per i caregiver che offre servizi di supporto. Una delle cose che garantiamo ai nostri dipendenti con l'adesione sono 10 ore di accompagnamento, che possono essere babysitteraggio o un aiuto in casa con un anziano. Poi ci sono tutta una serie di altri servizi che possono essere attivati dai colleghi con delle tariffe scontate. Questa iniziativa rientra nel piano strategico attivato per promuovere l'inclusione e la diversità all'interno dell'azienda, che abbraccia diversi ambiti trasversali, tra cui quello delle esigenze dei caregiver.
State investendo risorse anche per contrastare la violenza sulle donne e la discriminazione di genere. Perché è importante che anche un gruppo energetico non si concentri solo sulla sostenibilità ambientale ma anche sulla governance e il sociale?
C'è una società in cambiamento. È responsabilità dell’azienda adoperarsi per rispettare la comunità in cui vive e creare questo tipo di cultura inclusiva. Grazie alla collaborazione con Fondazione Libellula, ad esempio, abbiamo facilitato l’ingresso in azienda di temi legati alla discriminazione e alla violenza di genere e supportato l’apertura di uno spazio all’interno del quartiere Padova a Milano per donne che sono state vittime di violenza dove si organizzano corsi di empowerment femminile per facilitarne l'ingresso anche nel mondo del lavoro. Presso questo spazio prossimamente faremo anche attività di volontariato in prima persona come dipendenti E.ON. Inoltre sentiamo forte la responsabilità di dare un contributo per creare una vera cultura DE&I all’interno della nostra organizzazione, abbiamo dato vita a una Community interna di DE&I Advisor: un gruppo di colleghe e colleghi appassionati, tutti con una prospettiva preziosa che arricchirà la comprensione delle sfide legate all’inclusione e aiuterà a promuovere un ambiente di lavoro rispettoso della diversità anche attraverso una formazione continua su questi temi.
Immagine: Daniela Leotta
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