La strada imboccata con determinazione dall’Europa per un futuro più sostenibile ha preso direzioni sempre più spinte nella circolarità dei materiali e dei processi. La transizione è in corso e interesserà sempre più filiere, dal packaging al fashion, fino all’edilizia: possibili traiettorie evolutive si intravedono nelle innovazioni tecnologiche premiate dalla Commissione Europea.

Innovazione tecnologica: come stanno cambiando i prodotti che usiamo?

Si inizia a scorgere un futuro in cui produrre meno cose nuove è possibile: riciclare e trasformare beni, farlo meglio e in modo più efficiente. Motore di questo cambiamento è il concetto di circularity by design, il cuore dell’approccio europeo. L’eco-progettazione promuove la creazione di nuovi modelli produttivi e significa progettare tenendo conto delle implicazioni ambientali dei prodotti durante tutto il ciclo di vita: dalla produzione al consumo alla fine della vita utile.

A questo concetto è strettamente legato il principio cardine della Responsabilità estesa del produttore (EPR), che prevede appunto che il produttore del bene sia responsabile per l'intero ciclo di vita del prodotto, incluso il corretto smaltimento e riciclaggio dei rifiuti da esso generati. Un esempio tangibile è il settore degli imballaggi, a cui questo approccio è stato applicato con successo da oltre 30 anni. 

I progetti finanziati dalla Commissione Europea possono aumentare effettivamente sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti eco-progettati, con componenti, fatti con materiali a base bio e rigenerabili, tecnicamente durevoli e facilmente riparabili. È con l’effettiva circolarità che, dopo essere diventati rifiuti, i materiali prodotti saranno adatti a essere preparati per il riutilizzo, favorendo la corretta attuazione della gerarchia dei rifiuti. I principi guidano la transizione, ma è l’innovazione tecnologica a dare impulso e concretezza al cambiamento, a realizzarne i concetti, portando soluzioni concrete.

Grazie al ruolo di Nero Su Bianco nell’ambito di numerosi progetti europei in qualità di broker dell’innovazione e promotore di trasferimento tecnologico, chi scrive ha accesso a un punto di osservazione privilegiato sulla transizione tecnologica e normativa in corso: vediamo i possibili percorsi evolutivi, attraverso le sperimentazioni e innovazioni che oggi si candidano a cambiare i nostri futuri comportamenti di consumo e soprattutto di gestione del fine vita dei prodotti. Alcuni interessanti esempi di innovazione tecnologica presentano risultati già disponibili per il mercato.

Il fashion circolare

Resortecs® ha sperimentato e creato prodotti e soluzioni destinati a dare impulso alla circolarità nel settore del fashion. In particolare, ha creato un filo per cuciture che si scioglie a temperature specifiche, in base ai materiali e ai requisiti di utilizzo, garantendo una efficace gestione del riciclo dei rifiuti tessili. Grazie alle soluzioni di Resortecs® i prodotti del settore fashion entrano a far parte di un efficiente processo di selezione, smontaggio e riciclaggio, con il semplice cambio di una bobina sulla macchina da cucire.

Il modello di business del fast fashion si basa sulla sovrapproduzione di prodotti tessili di bassa qualità, che finiscono principalmente nei cantieri di incenerimento a causa dell'assenza di processi di selezione efficienti per il riciclaggio. Ciò comporta un aumento dei gas serra, l'esaurimento delle risorse e lo sfruttamento dei terreni, mettendo a rischio le comunità locali e compromettendo il benessere del pianeta. Le cerniere e i bottoni rendono complicato il riciclaggio dei prodotti tessili, poiché la rimozione di questi dettagli richiede un'assistenza manuale, rendendo il processo costoso e dispendioso in termini di tempo.

Resortecs® risolve questo problema fornendo un filo per cuciture in grado di sciogliersi. Quando necessario, il prodotto finito può essere smontato nei forni di smontaggio continuo e automatico dell’azienda. Aiutando l’industria a riciclare i propri prodotti e componenti, Resortecs® fa sì che i brand del fashion riducano la loro impronta ambientale, riducendo al contempo i costi di inventario.

L’edilizia circolare con i funghi

Non sono allucinazioni: i funghi, oltre che alimento e sostanza psicoattiva, possono diventare un materiale rinnovabile e rinnovare il settore edilizio del design e dell’imballaggio. La startup rumena RongoDesign con fondi propri e un finanziamento europeo dall’EIT Climate KIC, la più grande agenzia europea per l’innovazione contro il cambiamento climatico, opera nel settore delle costruzioni e dell’interior design. Lazienda utilizza il micelio, lapparato vegetativo dei funghi, per sviluppare i materiali utilizzati per l’edilizia, gli arredi e gli imballaggi su substrati organici e sintetici che sono sottoprodotti o rifiuti di altre industrie.

L’aspetto circolare in questo caso è l’uso di sottoprodotti commerciali e agricoli che altrimenti finirebbero in discarica quali i fondi del caffè e i residui di colture come la canapa, il luppolo e i girasoli. Secondo l’azienda il processo produttivo è carbon negative, in quanto il micelio cattura il doppio del suo peso in CO₂ durante la coltivazione, mentre i prodotti realizzati dallazienda sono biodegradabili al 100% ed evitano, quindi, la creazione di rifiuti.

Latte, materia rinnovabile

Con Lactips, la confezione è di latte. L’azienda innovativa francese sviluppa un materiale rinnovabile unico a livello mondiale, basato sulle proteine del latte. Il pellet termoplastico di Lactips è dirompente, perché idrosolubile a temperatura ambiente e inferiore, da utilizzare per imballaggi idrosolubili o commestibili: mostra inoltre una completa biodegradabilità in meno di tre settimane, è un'ottima barriera all'ossigeno e nel contempo è facilmente stampabile.

La sua esclusiva proprietà di solubilità in acqua ha consentito di rispondere anche alle esigenze dei produttori dei detergenti domestici migliorando il confezionamento delle monodosi per lavabiancheria e per lavastoviglie. Inoltre, apre nuove opportunità di mercato, come il confezionamento di detergenti per il trattamento dell'acqua (piscine) e per i prodotti agrochimici, dove attualmente non è possibile utilizzare le monodosi in quanto le confezioni attuali sono scarsamente solubili al di sotto dei 30°C e non rispondono alle esigenze.

Gli utenti (consumatori, agricoltori, dipendenti) non entreranno più in contatto con sostanze chimiche nocive e potranno controllare la quantità di sostanze chimiche che si aggiungono all'acqua. Ciò si tradurrà in una maggiore sicurezza per gli utenti e in una migliore conservazione dell'ambiente. Lactips ha raccolto un totale di 7,6 milioni di euro di finanziamenti misti, contributo pubblici e privati, in 4 round, tra cui una sovvenzione dell'European Innovation Council, l'EIC accelerator che oltre al contributo pubblico prevede anche investimenti in equity.

La circolarità dei processi

La circolarità non è solo nei materiali, ma anche nei processi, e ancor prima nella cultura e negli approcci aziendali. Lo sa bene l’azienda milanese Circularity che nel 2023 ha lanciato la piattaforma digitale che consente alle imprese di trovare nuove fonti di approvvigionamento di materiali riciclati, creare una vera e propria rete di partner con cui dialogare e ideare soluzioni, e di utilizzare tool digitali per misurare le proprie performance ESG e quelle della propria supply chain.
Il sistema consente la tracciabilità dell'intera filiera dei rifiuti, dei sottoprodotti e dei materiali end-of-waste, permettendo di definire accordi commerciali per la gestione circolare della materia in tutte le fasi.

Il vantaggio per le aziende che si avvalgono della piattaforma di Circularity è che possono tracciare e monitorare il percorso dei materiali di scarto per acquisire maggiore conoscenza circa le destinazioni e le performance ambientali dei propri fornitori, quantificando la CO₂ equivalente della gestione ambientale dei materiali. In altre parole la piattaforma consente alle imprese di fare scelte consapevoli, misurandone gli impatti ambientali e innescando un circolo virtuoso di cambiamento culturale per costruire un futuro circolare.

 

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