La transizione energetica è in fase di decisa accelerazione. In Italia, secondo la proposta di aggiornamento del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) inviata a giugno 2023 dal Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica, l’obiettivo complessivo di copertura di consumi energetici da fonti rinnovabili al 2030 è salito al 40,5%.

Per accogliere adeguatamente questa nuova energia prodotta da un numero crescente di cittadini attraverso un modello decentralizzato è però necessario un fattore abilitante, un anello di congiunzione che permetta agli elettroni di viaggiare rispettando rigidi criteri di affidabilità e sicurezza. Questo necessario filo conduttore è lo sviluppo delle reti, uno dei pilastri del nuovo Piano strategico Enel 2024-2026.

Reti elettriche per la transizione energetica

L’innovazione delle reti elettriche è essenziale ai fini del processo di decarbonizzazione. Per centrare obiettivi ambiziosi come quelli italiani ed europei, secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia a livello globale è necessario raddoppiare gli investimenti delle reti, passando dagli attuali 300 miliardi di dollari a 600 miliardi nel 2030. In chiave di sicurezza energetica e tutela ambientale, questo permetterebbe di realizzare, entro il 2040, 80 milioni di chilometri tra nuova rete elettrica e ammodernamento di quella esistente.

Il Piano strategico Enel 2024-2026

Presentato il 22 novembre 2023 a Milano, il Piano strategico di Enel annuncia investimenti totali lordi pari a circa 35,8 miliardi di euro, di cui 18,6 miliardi circa proprio nelle reti, con focus su miglioramento di qualità, resilienza e digitalizzazione nonché su nuove connessioni, aspetti che insieme a una generazione distribuita velocizzano e sostengono il processo di elettrificazione.

Accelerazione necessaria, visto che solo in Italia nei primi 9 mesi del 2023 sono stati installati 4 GW di nuove rinnovabili (di cui 3,5 GW su rete Enel), più di quanto sia stato installato in tutto il 2022. L’Italia sarà al centro degli investimenti sulle reti del gruppo, che prevede di allocarne nel Paese il 49% circa del totale lordo (12,2 miliardi di euro). Sempre alle reti italiane è dedicata gran parte degli importi aggiudicati all’interno del PNRR: su 3,8 miliardi complessivi, infatti, ben 3,5 sono destinati alle smart grid e alla resilienza dell’infrastruttura, di cui 1,8 dedicati al Mezzogiorno. In tema smart grid, sempre mirando all’incremento della hosting capacity e alla digitalizzazione delle reti di distribuzione, Enel ha presentato ulteriori proposte nell’ambito del cosiddetto REPowerEU, il capitolo aggiuntivo del PNRR presentato dal Governo.

Smart grid, digitalizzazione e digital twin

Il crescente livello di digitalizzazione delle infrastrutture, abbinato ai forti progressi tecnologici nelle capacità di calcolo e di comunicazione in tempo reale, è al centro della trasformazione del modello operativo globale delle reti. Implementare le smart grid, o reti intelligenti, significa infatti rendere più efficiente la distribuzione dell'energia elettrica, favorendo lo sviluppo della generazione di energia proveniente da fonti rinnovabili. Questo ha spinto il gruppo Enel a definire un obiettivo ambizioso: fare in modo che l’80% dei clienti in tutto il mondo sia servito da smart meter entro il 2025.

A quest’ultimo aspetto, il gruppo affianca l’impegno verso una ricerca tecnologica costante. In particolare, rispetto ai software quantistici edge computing che digitalizzano e virtualizzano i componenti fisici delle sottostazioni secondarie, che trasformano l’alta tensione in media. Lavorare su un gemello digitale (digital twin) permette infatti di ridurre i costi di installazione, formazione, funzionamento e manutenzione della rete, e inoltre ne aumenta l’affidabilità.

L’intelligenza diventa distribuita

Dopo la digitalizzazione volta alla misura dei consumi con lo smart meter, il telecontrollo e l’automazione diffusa, è iniziata l'era dell’intelligenza distribuita. Attraverso concorsi aperti a contributi provenienti dal mondo dell’ingegneria, del design industriale e accademico, Enel ha avviato diversi progetti. Come il progetto New Energies: cabine primarie dotate di pannelli solari sul tetto e di un pavimento che permette la penetrazione di acqua piovana e ripristino vegetale con specie autoctone. Le Enel Box sono invece cabine secondarie dal design innovativo, capacità computazionale decentralizzata e trasformatori più sostenibili. Infine, Enel Grids e Hitachi Energy hanno messo a punto trasformatori che impiegano come isolante, al posto del tradizionale olio minerale, l’estere naturale che contestualmente riduce le emissioni di CO2 e ha resistenza al fuoco migliore.

 

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Immagine: Jason Richard, Unsplash

 

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