In California d’ora in poi si potrà riutilizzare l’acqua dei gabinetti rendendola potabile per il consumo umano. Alle prese con gravi siccità che ne hanno minato la sicurezza idrica, la California ha lavorato per anni a una misura per il trattamento e riutilizzo delle acque di scarico. Adesso, con l’approvazione del nuovo regolamento, le utilities idriche potranno installare i primi impianti.
Finora, il Texas era l’unico Stato degli Stati Uniti ad aver approvato il riciclo diretto di acqua potabile, con due piccoli impianti che sono stati attivati nel 2014 per servire le città colpite da un’emergenza idrica.
Come si ricicla l’acqua dei gabinetti
Le nuove regole richiedono che le acque reflue siano trattate contro tutti gli agenti patogeni e i virus. Anche quando non sono presenti. Si tratta quindi di una norma più stringente e severa rispetto a quella che regola il trattamento delle altre acque. Il problema è che questi trattamenti portano alla rimozione anche di tutti i minerali che danno sapore all’acqua potabile. Quindi, quando l’acqua dei gabinetti entrerà nel depuratore, ne uscirà sostanzialmente distillata, per cui bisognerà aggiungervi i minerali a fine processo.
Le agenzie idriche dello stato californiano hanno in programma di costruire enormi impianti di riciclo dell’acqua nei prossimi anni. Un distretto idrico della California meridionale, che serve 19 milioni di persone, si è posto l’obiettivo di produrre oltre mezzo miliardo di litri al giorno di acqua riciclata. A San Diego l’intenzione è invece di recuperare quasi la metà dell’acqua consumata entro il 2035.
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Immagine: Engin Akyurt, Unsplash