Per le aziende italiane la sostenibilità ambientale e l’economia circolare sono diventati asset sui cui conviene investire. A dimostrarlo è l’analisi del secondo Osservatorio CleanTech realizzata da Eumetra per conto di Circularity, PMI innovativa attiva nell’ambito della sostenibilità e dell’economia circolare, e l’azienda leader nel settore clean tech Innovatec s.p.a, che ha approfondito la sensibilità e i comportamenti delle aziende in materia di sostenibilità ambientale, economia circolare ed efficientamento energetico.
Gli investimenti circolari portano un ritorno economico
Intervistando un campione rappresentativo di 450 PMI e grandi imprese italiane (da 10 a oltre 250 dipendenti), dallo studio è emerso che nel 2023, il 62% delle aziende italiane – ovvero quasi 2 su 3 - dichiara che gli investimenti nella sostenibilità e nell’economia circolare hanno generato un maggiore ritorno economico. Il 44% (soprattutto grandi imprese) afferma che in futuro punterà ancora di più su progetti di sostenibilità.
Rispetto al 9% del 2022, è quasi raddoppiata in un anno la percentuale di aziende che hanno già investito in progetti di economia circolare. Una crescita che va di pari passo con l’acquisizione di una maggiore consapevolezza sui vantaggi concreti che gli investimenti possono portare anche dal punto di vista industriale.
Questi investimenti riguardano soprattutto l'approvvigionamento di materiali riciclati (64%) e il riciclo di scarti di produzione (61%), mentre il 14% degli investimenti è destinato a progetti di simbiosi industriale, un segnale ulteriore di come la circolarità sia sempre più percepita come un elemento essenziale dal tessuto industriale italiano. L’incremento degli investimenti in questo ambito è la dimostrazione che le imprese iniziano a credere nell’utilità dell’economia circolare.
Tuttavia la circolarità non porta solo benefici economici: il 50% delle aziende intervistate dichiara di aver migliorato la propria reputazione e il 33% aggiunge di aver ottenuto anche un vantaggio competitivo rispetto ai competitor.
La mancanza di competenze è il principale ostacolo
L’Osservatorio si focalizza anche sulle barriere che bloccano gli investimenti. Per quasi la metà delle imprese intervistate (47%) è la mancanza di competenze in azienda ad ostacolarne la crescita. Mentre per il 41% la normativa è ancora troppo complicata (nel 2022 lo dichiarava il 16% delle imprese).
“Questa seconda edizione dell’Osservatorio CleanTech mostra diversi dati in crescita rispetto al 2022, il che è sicuramente incoraggiante, anche se c’è ancora molto da fare”, commenta Camilla Colucci, cofounder e Ceo di Circularity. “I risultati dell’indagine confermano che gli imprenditori italiani sono consapevoli che la sostenibilità sia oggi imprescindibile perché il proprio business sia duraturo. È chiaro che un cambio di paradigma richiede un intervento strutturale, una riprogettazione dei processi aziendali, investimenti significativi e soprattutto competenze. Per questo motivo, Circularity nasce per supportare le imprese italiane in questo percorso di transizione, mediante strumenti digitali, come la Circularity Platform, oltre che l’erogazione di percorsi formativi sui temi ESG e l’attivazione di servizi di consulenza tecnico-strategica”.
Rilasciata a giugno 2023, la seconda versione della Circularity Platform è uno strumento concreto creato per facilitare le imprese nell’attivazione di progetti di economia circolare. L’innovativa piattaforma tecnologica di Circularity è la prima e unica che attiva e facilita la collaborazione tra aziende in ottica di simbiosi industriale con oltre 20.000 imprese coinvolte. Un numero destinato ad aumentare anche grazie alle nuove funzionalità introdotte quest’anno, consentendo alle imprese di trovare nuove fonti di approvvigionamento di materiali riciclati, creare una vera e propria rete di partner con cui dialogare e ideare soluzioni, e di utilizzare tool digitali per misurare le proprie performance Esg e quelle della propria supply chain.
Immagine: Envato Elements