La Otoritas Jasa Keuangan (OJK) – l’authority indonesiana per i servizi finanziari – sta valutando la possibilità di inserire le nuove centrali elettriche a carbone nella tassonomia verde del Paese, in fase di revisione. Unica condizione per ricevere finanziamenti green: le centrali dovranno fornire elettricità ai produttori di batterie per veicoli elettrici. "Alla fine, dobbiamo vedere l'intero risultato, il prodotto finale dell'intera catena di approvvigionamento", ha dichiarato il 5 settembre il capo della OJK Mahendra Siregar.
Uno strano modo di raggiungere i non più rinviabili obiettivi di decarbonizzazione, che però non deve stupire. Questa non è l’unica notizia recente proveniente dal mondo delle policy a confermare quanto è facile per la realtà superare la fantasia.
Dal 1° settembre scorso, in base a una nuova legge sui veicoli elettrici firmata dal governatore del Texas Greg Abbott, i cittadini dello Stato che possiedono o acquistano veicoli elettrici pagheranno fino a 400 dollari a immatricolazione, che scenderanno a 200 per successive registrazioni. Una tassa che nell’intenzione del legislatore serve a garantire la compartecipazione dei proprietari delle oltre 200.000 automobili elettriche presenti in Texas alle spese per l’infrastruttura autostradale, ad oggi finanziata attraverso un’accisa su gasolio e benzina.

Indonesia: centrali a carbone nella tassonomia verde?

Come è stato per l’Unione Europea, anche l’Indonesia sta ora rivedendo la propria "tassonomia verde", cioè il quadro che definisce quali investimenti sono considerati ecocompatibili. Strategia che secondo quanto riportato da Reuters è attualmente in fase di revisione per includere i finanziamenti per la dismissione anticipata delle centrali elettriche a carbone, in modo da adeguarsi alla tassonomia concordata dall'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico (ASEAN).

“Etichettare gli impianti a carbone come sostenibili potrebbe trarre in inganno gli investitori che vogliono avere la certezza che le loro attività siano rispettose dell'ambiente o obbligarli a fare una maggiore due diligence, rischiando di far perdere all'Indonesia investimenti diretti esteri di alta qualità e di rendere inefficace la tassonomia”, spiegano Christina Ng e Putra Adhiguna, analisti dell’Institute for Energy Economics and Financial Analysis (IEEFA).
Con questa mossa l’OJK potrebbe ignorare del tutto la scienza. Secondo Ng e Adhiguna, delle 10 tassonomie per finanza verde o sostenibile pubblicate fino ad oggi, nessuna riconosce l’energia generata da carbon fossile come verde. Non lo ha fatto l’Unione Europea (che però ha ammesso gas naturale e nucleare) e nemmeno Cina e Russia, dove centrali a carbone sono ancora diffuse e in crescita.

Wyoming,Texas, Mississippi: la guerra degli USA alle auto elettriche

Gli Stati Uniti non sono solo la California, che ha vietato dal 2035 la vendita di nuove auto alimentate a combustibili fossili e che vede circolare sempre più veicoli elettrici (solo nel secondo quarto 2023 Tesla ha venduto oltre 69 mila esemplari). Negli USA vi sono altri Stati, specie quelli più tradizionalmente legati all’estrazione di greggio, che stanno mettendo i bastoni tra le ruote all’elettrificazione.

Wyoming: stop alla vendita di nuovi veicoli elettrici

In piena risposta alla misura californiana, tra i primi vi era stato il Wyoming. Lì alcuni senatori repubblicani a gennaio hanno presentato un disegno di legge per l’eliminazione graduale della vendita di nuovi veicoli elettrici entro il 2035. "La produzione di petrolio e gas è stata a lungo una delle industrie orgogliose e apprezzate del Wyoming", si legge nel disegno di legge. Nel testo si dice inoltre che l'industria nel corso della sua storia ha creato “innumerevoli” posti di lavoro nella regione e ha contribuito alle casse dello Stato.

Mississippi: scoraggiare i produttori di auto elettriche

A marzo è stato poi il turno del Mississippi, dove attraverso un emendamento all’House Bill 401, le forze conservatrici hanno deciso di impedire ai produttori di veicoli elettrici di aprire sedi fisiche nello Stato. Eccezion fatta per Tesla, che già una sede operativa nella città di Brandon.

Texas: più tasse per l'immatricolazione

Infine, ad agosto, si è aggiunto il Texas alla lista degli Stati federati (sarebbero oltre 30, di cui la metà con importi significativi) che impongono tasse per l’immatricolazione di veicoli elettrici. La nuova tassa, che arriverà a 400 dollari nel caso di nuova immatricolazione, è destinata al fondo per le autostrade statali. Fondo che da decenni vede nella gas tax la sua primaria fonte di finanziamento e che secondo i legislatori sarebbe per questo elusa dei conducenti di veicoli elettrici. Cosa non si fa, alle volte, per non rivedere un’accisa.

Immagine: Envato Elements