L’implementazione dei motori elettrici è un elemento importante nella transizione energetica sostenibile. Tuttavia, spesso per costruirli è necessario l’utilizzo di terre rare, materie prime strategiche che implicano un processo di estrazione che può impattare negativamente sui territori. In quest’ottica Green Silence Group − nuovo polo italiano di oltre 200 dipendenti e un fatturato di 50 milioni di euro, presente sui mercati europei, nordamericani e asiatici, che fornisce soluzioni all'avanguardia per l'elettrificazione industriale e la mobilità sostenibile − ha presentato una nuova tipologia di motori elettici sincroni per veicoli industriali, che non fanno uso di terre rare.

Le terre rare sono 17 elementi metallici essenziali per la produzione di molti dispositivi tecnologici odierni, inclusa quella di magneti permanenti, che hanno eccellenti proprietà fluorescenti, conduttive e magnetiche. Va notato che la loro rarità non consiste tanto nella difficoltà del trovarle, dato che sono abbondanti sulla crosta terrestre, quanto in quella di estrarle e distinguerle in forma pura, perché solitamente si trovano mescolate con altri minerali.

Con o senza terre rare: che cosa cambia

I nuovi motori Spinrel, già presenti sul mercato, si differenziano rispetto a quelli classici per l’assenza di terre rare, che comporta un peso inferiore e quindi una maggiore dinamicità dei veicoli. I comuni motori elettrici sincroni, infatti, prodotti con l’uso di magneti, hanno rotori più pesanti, che possono essere soggetti a cali di rendimento in conseguenza del loro normale progressivo riscaldamento durante l’uso.

“I nostri motori non usano magneti permanenti, che sono a base di terre rare”, spiega a Materia Rinnovabile Alessandro Tassi, CEO di SPIN, una delle tre aziende che fanno parte del polo italiano Green Silence Group, insieme a Settima Meccanica e Motive. “Questo ci consente di abbattere completamente l’impatto ambientale che l’estrazione e l’utilizzo di questi componenti provocano.” Inoltre, i classici magneti permanenti spesso dipendono dall’approvvigionamento da paesi esteri e sono quindi soggetti alle oscillazioni di mercato legate al prezzo delle terre rare.

Oltre all’azzeramento dell’attività mineraria, questi nuovi motori sono caratterizzati da un’alta silenziosità, che contribuisce a ridurre sia l’inquinamento ambientale sia quello acustico. “Le caratteristiche meccaniche, di progettazione e di ingegnerizzazione sono emerse dopo anni di ricerca”, aggiunge Tassi. “All’alto rendimento si aggiunge la estrema silenziosità del prodotto. Importante infine è la sostenibilità anche in fase di smaltimento dei motori che rappresentano quindi un unicum nel panorama della mobilità elettrica e rispondono a diverse tipologie di esigenze e possibilità di applicazione.”

Tuttavia, conclude il CEO di SPIN, “produrre motori elettrici per il mercato automotive e della mobilità elettrica non vuol dire solo fornire il motore di trazione ma anche tutta quella gamma di sistemi di motori e di elettropompe interni all’abitacolo, dal freno all’alzacristalli elettrico. Le innovazioni dei nostri motori potranno rivoluzionare la produzione di veicoli industriali e commerciali sia on-road (veicoli dell’ultimo miglio per la logistica, autobus urbani, scuolabus, camion dei rifiuti, ecc) che off-road (macchine agricole, scavatori, carrelli elevatori, ecc) o anche robot umanoidi ultra-silenziosi”.

 

Immagine di repertorio © Envato