Nel corso della mia vita ho conosciuto alberi eccezionali: le sequoie giganti e il secolare Generale Sherman (2200-2700 anni) in California, i cedri del Libano nella valle della Bekaa, i palissandri in pericolo nei pressi dei templi di Agkor Wat, le mangrovie baluardo contro i cicloni in Mozambico, il bosco dei vecchi larici (‎Larix decidua) di Santa Gertrude in Val d’Ultimo in Italia, i tronchi fossilizzati della Petrified Forest in Arizona, gli eucalipti immensi delle Hawaii, il baobab (Adansonia digitata) emigrato dall’Africa Orientale a Barbados. Esseri incredibili, resilienti, millenari, vivi, sacri.

Il rapporto simbiotico tra uomo e alberi è antico quanto l’uomo stesso: secondo Nature, il primo uso strutturale del legno da parte degli ominidi risale a 476.000 anni fa, ancora prima di diventare sapiens. Ma gli alberi sono anche il primo elemento della natura con cui l’uomo ha rotto la simbiosi, in economia, cioè nella gestione della sua casa e dunque delle sue risorse. Basti pensare alla civiltà terramaricola che, si è ipotizzato, disboscò gran parte della pianura padana 3.200 anni fa, oppure la devastazione della palma sull’Isola di Pasqua che portò all’estinzione della popolazione indigena.

Lo stesso termine sostenibilità affonda radici proprio nella silvicoltura, con il noto libro di gestione forestale di Hans Carl von Carlowitz, Sylvicultura Oeconomica oder Anweisung zur wilden Baum-Zucht (1713), dove si avvisa delle necessità di un taglio graduale e di progressiva riforestazione dei boschi per permettere l’estrazione mineraria e la sopravvivenza degli abitanti in Sassonia.
Da allora il rapporto tra uomo, sviluppo e foreste è proseguito controverso e complicato. Se da un lato abbiamo potenziato le nostre conoscenze nella gestione del legno e degli alberi da frutto come risorsa, dall’altro la corsa estrattivista spinta dall’agrobusiness e dall’estrazione mineraria ha devastato foreste di ogni tipo in ogni parte del mondo.

Uomini e alberi: il nuovo numero di Materia Rinnovabile

Realizzare oggi un numero monografico sugli alberi significa dunque analizzare questo rapporto controverso tra uomini e alberi. È un viaggio per conoscere esseri incredibili – come ci raccontano Tiziano Fratus, Miroslav Svoboda e la nostra columnist Laxmi Haigh – la loro “intelligenza”, il complesso rapporto con gli uomini, dal turismo allo sfruttamento. Oltre all’aspetto filosofico e scientifico, approfondiamo il ruolo che gli alberi giocano nei servizi ecosistemici e lo stato di salute attuale delle foreste con un reportage di Valeria Barbi, che sta attraversando l’America per studiare la crisi della biodiversità, un’inchiesta sul commercio illegale del legno scritta da Rudi Bressa e un approfondimento sulle infestazioni da bostrico di Simone Fant.

E poi ovviamente andiamo a esplorare soluzioni circolari e resilienti in economia. Dalle evoluzioni delle bioraffinerie, raccontate dal bioeconomista Mario Bonaccorso, alle applicazioni del legno in architettura illustrate da Maria Chiara Voci, passando per il tema complesso quanto sfidante dei crediti di carbonio legato alla tutela e alla riforestazione. Abbiamo poi messo sotto la lente la questione carta per il packaging e le strategie di decarbonizzazione delle cartiere, i sistemi collettivi degli imballaggi in legno, cercando di capire la filiera di approvvigionamento con l’European Forest Institute e Sari Essayah, ministra delle Foreste e Agricoltura di un Paese leader nella forest economy, la Finlandia (che però combatte per una gestione sostenibile, visto il boom della domanda di prodotti e derivati del legno).

Ci sarebbero stati altri mille aspetti da affrontare (la silvicoltura e le sue evoluzioni, il mondo dell’arredo, le nuove colture come bambù e paulownia, e via dicendo) e mille mappe e foto (ritornano le immagini della bravissima Giada Connestari ed entra nella squadra il cartografo di Le Monde, Riccardo Pravettoni) per spiegare la complessità di questo rapporto. Intanto l’importante è che il tema metta radici ed entri con la complessità che merita nel dibattito economico e ambientale.
Se avete una copia cartacea in mano pensate al sacrificio fatto per trasportare questa conoscenza, ad oggi l’uso più nobile della carta, e fatene prezioso tesoro, leggendo ogni articolo. Magari dopo aver fatto una camminata nel bosco dalle foglie crepitanti e aver concentrato la vostra attenzione sugli alberi. Ogni riflessione nasce da una meditazione.

 

Scarica e leggi il numero 47 di Materia Rinnovabile dedicato agli alberi

 

Immagine: Joel Jasmin Forestbird (Unsplash)