Gli esseri umani sono costituiti per circa il 60% di acqua e l’acqua copre il 71% della superficie terrestre. Sembra che l'acqua sia ovunque intorno a noi, sempre disponibile. Eppure, circa 1,1 miliardi di persone non vi hanno accesso e 2,7 miliardi soffrono condizioni di scarsità idrica per un mese all’anno, come riferisce il WWF.
L’economia lineare aumenta la scarsità idrica
Molte caratteristiche del nostro sistema economico lineare “take-make-waste” stressano pesantemente e mettono in pericolo l’approvvigionamento idrico. Combinate con le grandi siccità indotte dal riscaldamento globale – un ulteriore nefasto risultato del nostro rapporto tossico con le risorse naturali – queste caratteristiche creano una tempesta perfetta di rischio e scarsità per milioni di persone.
Una manciata di fiumi e laghi in Colorado, negli Stati Uniti, ne sono un ottimo esempio: la siccità e le alte temperature ne hanno aumentato i tassi di evaporazione, così i laghi si stanno prosciugando e sono in difficoltà. A ciò si aggiunge il modo in cui la risorsa idrica viene utilizzata per soddisfare i bisogni delle comunità in Colorado, Nuovo Messico, Utah, Wyoming e in molte riserve indigene.
In definitiva, secondo una ricerca pubblicata su Nature Sustainability, gran parte dell’acqua dei fiumi viene incanalata per l’irrigazione delle colture, che nella stragrande maggioranza dei casi sono destinate a nutrire il bestiame da carne e da latte. L'Alfalfa [o erba medica, usata per i mangimi ndt] da sola consuma il 68% dell'acqua disponibile del Colorado. Anche durante le peggiori siccità.
Economia circolare dell’acqua
Sappiamo già che la produzione di carne è una delle pratiche più dannose per l’ambiente, poiché ci fa oltrepassare una serie di limiti planetari legati al suolo, all’acqua e all’aria. Tuttavia, riflettendo su questa abitudine a un livello più locale e personale, emerge ancor più chiaramente la portata del danno e il suo carattere insensato.
Se non adattiamo la nostra dieta su vasta scala, i problemi idrici persisteranno mentre il clima continuerà a riscaldarsi e la terra a inaridirsi. Naturalmente non è solo la produzione alimentare a drenare le nostre riserve idriche: anche la rapida crescita edilizia e il nostro insaziabile appetito per il fast fashion contribuiscono enormemente.
Quattro flussi contro la scarsità idrica
Abbiamo bisogno di un cambiamento trasformativo diffuso, soprattutto nei sistemi globali di maggiore impatto come il cibo, l’ambiente edificato, i beni di consumo e la mobilità. Ma ora voglio evidenziare come le soluzioni circolari possano aumentare la nostra resilienza allo stress idrico e alla scarsità d’acqua che affliggono le comunità.
È tempo di mettere in luce le innovazioni circolari sul campo, rispondendo alla realtà di un ambiente sempre più instabile. Lo farò attraverso la lente dei quattro flussi dell'economia circolare: Narrowing (cioè utilizzare in primo luogo meno materiali), Slowing (usare i materiali più a lungo), Cycling (riutilizzare i materiali), Regenerating (usare materiali più puliti, rinnovabili e meno tossici).
Ridurre il consumo idrico
Preservare le nostre preziose risorse di acqua dolce utilizzandone meno. Anche se varia da Paese a Paese, lo sciacquone della toilette può ridurre in modo significativo il consumo idrico domestico, che è pari a circa un terzo del totale.
La startup Susamati, in Mozambico, ha ridotto la quantità di acqua necessaria per questa attività quotidiana utilizzando larve di mosca soldato nera. I loro servizi igienici richiedono solo una tazza d'acqua poiché le larve delle mosche biodegradano i rifiuti, eliminando la necessità di drenaggio.
Nel settore minerario, un’innovazione dell’azienda canadese Teck ha innovato i processi minerari particolarmente idrovori grazie a un metodo in cui l’acqua di mare, una risorsa più facilmente disponibile, può essere utilizzata come alternativa all’acqua dolce nella lavorazione dei concentrati di rame.
Rallentare e riutilizzare i flussi d'acqua
Significa utilizzare tutti i tipi di acqua più a lungo, in modo creativo.
Risolvere i problemi di scarsità idrica richiede iniziative coraggiose. Singapore, una regione afflitta da tempo dall’insicurezza idrica poiché non può immagazzinare le precipitazioni e importa metà delle sue riserve idriche dai Paesi vicini, ha preso in mano la situazione. Si è rivolta a fonti idriche non convenzionali: i rifiuti o, meglio, i liquami.
Una nuova tecnologia a membrana denominata NEWater tratta le acque reflue e i liquami, convertendoli in acqua potabile sicura e acqua per scopi industriali. Oggi, il riutilizzo dell’acqua soddisfa il 40% di tutto il fabbisogno idrico di Singapore; si prevede che tale percentuale salirà al 55% entro il 2060.
Rigenerare i fiumi per vantaggi ecologici e sociali
Troppo spesso l’ambiente viene devastato in nome della crescita economica. Fortunatamente, la capacità rigenerativa della Terra è un dono che dobbiamo ricevere con entusiasmo. La regione cinese di Xi'an sta ripristinando e rigenerando i suoi antichi "otto fiumi" scomparsi a causa della rapida industrializzazione, dello sfruttamento eccessivo e del cambiamento climatico.
Nell'ambito del progetto Eight Rivers Regeneration, verranno ripristinate una serie di linee di approvvigionamento idrico, sette zone umide e otto canali fluviali, mentre saranno ricostruiti 28 laghi. Questo è un bellissimo esempio di ripristino della natura e allo stesso tempo di potenziamento dello spazio urbano verde per la popolazione.
Questa breve panoramica di azioni sul campo mostra che siamo nel mezzo di un processo di trasformazione dei sistemi. Arriveremo all’obiettivo un passo alla volta.
Immagine: Kate Chong, Unsplash