Un viaggio tra le meraviglie nascoste della natura italiana. Dal 20 gennaio al 30 aprile 2025, la sede centrale a Roma del CNR, il Consiglio nazionale delle ricerche, ospita la mostra Il paese della Biodiversità, un’esperienza firmata dalla storica rivista National Geographic Italia e dal National Biodiversity Future Center (NBFC). Ammirando (la visita è gratuita) una selezione di immagini mozzafiato realizzate da The Wild Line − un collettivo di fotografi naturalistici d’eccellenza composto da Marco Colombo, Bruno D’Amicis e Ugo Mellone − si può scoprire il lato più selvaggio e affascinante del nostro territorio.
Dalle vette alpine alle coste mediterranee, passando per boschi e lagune, la biodiversità italiana si svela in tutta la sua ricchezza, certo, ma anche la sua fragilità. Un patrimonio unico in Europa, ma minacciato dai cambiamenti climatici e dall’impatto umano. La mostra non è solo una celebrazione della bellezza naturale, ma un monito urgente: preservare gli ecosistemi è una sfida che riguarda tutti.
Anche grazie alla sua peculiare posizione nel Mediterraneo, alla sua geomorfologia, alla straordinaria diversità di habitat che ospita e, ancora, al fatto di trovarsi sulle importanti rotte migratorie di molte specie di uccelli tra l’Africa e il Nord Europa, l'Italia è il paese europeo con la più grande varietà di specie viventi e il più alto tasso di specie endemiche. Ma molti non sanno che più del 50% delle specie vegetali e il 30% delle specie animali sono presenti esclusivamente nel nostro paese.
La posizione privilegiata dell’Italia, d’altra parte, la espone però a significativi rischi legati al cambiamento climatico, con l’intera area mediterranea considerata un hotspot. Siccità e desertificazione nelle regioni meridionali, aumento della temperatura del mare e incremento degli eventi meteo estremi sono tutti elementi che possono concorrere ad alterare ecosistemi fragili, spesso già sotto pressione per l’impatto delle attività umane.
Come spiega Riccardo Coratella, direttore generale del NBFC, il Centro nazionale per il futuro della biodiversità, la mostra è stata progettata per una interazione con gli studenti: oltre alle foto, ci sono giochi e attività didattiche, “che aiutano a comprendere la ricchezza della biodiversità italiana. La mostra avrà anche un futuro itinerante, con richieste già arrivate da diverse città e molti musei”. Il Centro, sorto con le risorse del PNRR, “ha lo scopo di monitorare, conservare, valorizzare e diffondere la cultura della biodiversità, italiana e non. Lo fa attraverso un primo finanziamento di 328 milioni di euro in tre anni con il coinvolgimento di 50 partner, 35 università, 8 aziende e 7 enti pubblici di ricerca, tra cui il CNR e l’ENEA”.
L’azione, che è inserita all'interno della missione di ricerca e innovazione del Ministero dell’università e della ricerca, ha anche lo scopo di creare innovazione, “e quindi circa 100 milioni sono stati messo a disposizione per stimolare la creazione di impresa, startup, spin-off, innovazione tecnologica, incremento del livello di sviluppo tecnologico di alcuni prototipi, e naturalmente disseminazione, che è chiaramente un'azione trasversale a quelle prima indicate”, aggiunge Coratella.
Tornando alla mostra, una cinquantina di scatti realizzati da The Wild Line racconta il lato selvaggio del nostro paese, esplorando il legame tra la sua biodiversità, le attività umane e le conseguenze dei cambiamenti climatici. “La tutela dei nostri ecosistemi passa non soltanto dall’impegno del mondo scientifico o dalla messa a punto di tecnologie di ripristino e prevenzione, ma anche da una cultura della biodiversità, estesa e trasversale a tutta la società”, spiega Maria Chiara Carrozza, presidente del CNR. “Pertanto, il nostro augurio è che quante più persone possibile − cittadini, famiglie, studenti − colgano l’occasione per entrare in un luogo del sapere quale è il Consiglio nazionale delle ricerche e scoprire attraverso questa mostra il vasto mondo della biodiversità e l’affascinante complessità di questo ambito di studio”.
Questa mostra “è, prima di tutto, un piccolo racconto della ricchezza del nostro patrimonio naturale, che ritrae specie iconiche come l’orso marsicano, il lupo, la lince, ma anche animali di cui molti di noi non conoscono nemmeno l’esistenza e che pure hanno un ruolo cruciale nei nostri ecosistemi”, aggiunge Marco Cattaneo, direttore di National Geographic. “In questo senso, il messaggio che racchiude è che la natura va salvaguardata nel suo insieme, nella sua complessità, e che la biodiversità del nostro paese è un capitale di valore inestimabile.”
“L’importanza della mostra è nel valore in sé della stessa e negli obiettivi di comunicazione scientifica che si pone”, conclude Luigi Fiorentino, presidente NBFC. “In particolare, attraverso di essa tante ragazze e ragazzi delle nostre scuole si avvicineranno alla scoperta della natura, svilupperanno curiosità per lo studio scientifico e per la tutela della biodiversità, come sancito dall’articolo 9 della nostra Costituzione.”
In copertina: Volpe rossa (Vulpes vulpes) Molise ©Bruno D’Amicis