Lo scorso 11 aprile Apple ha annunciato un imminente miglioramento dei processi di riparazione esistenti che consentirà ai clienti e ai fornitori di servizi di riparazione indipendenti di utilizzare parti Apple usate nelle riparazioni. A partire del prossimo autunno, infatti, modelli di iPhone selezionati saranno oggetto di questo nuovo processo che punta a garantire ai consumatori più opzioni per aumentare la longevità dei dispositivi e ridurre al minimo l’impatto ambientale di una riparazione.

In base a tale aggiornamento le parti Apple originali usate ora beneficeranno della piena funzionalità e sicurezza offerte dalla calibrazione originale di fabbrica, proprio come le parti Apple nuove e originali. La posizione di Apple sul diritto alla riparazione diventa così più accomodante, con l’azienda che ora supporta le parti usate per le riparazioni dell’iPhone 15 che possono includere fotocamera, display e batteria.

“Negli ultimi due anni, i team di Apple hanno innovato la progettazione e la produzione dei prodotti per supportare le riparazioni con parti Apple usate che non vadano a compromettere la sicurezza, la protezione o la privacy degli utenti”, ha affermato John Ternus, vicepresidente senior del reparto Hardware Engineering di Apple. “Con quest’ultima espansione del nostro programma di riparazione, siamo entusiasti di aggiungere ancora più scelta e comodità per i nostri clienti, contribuendo nel contempo a prolungare la vita dei nostri prodotti e delle loro parti.”

Le componenti oggetto di riparazione

Il processo di conferma dell'autenticità di una parte riparata e la raccolta di informazioni sulla parte stessa, definito “abbinamento" (pairing, in inglese), sono fondamentali per preservare la privacy, la sicurezza e l'incolumità dell’iPhone. Negli ultimi due anni Apple ha lavorato al riutilizzo di parti come i sensori biometrici utilizzati per Face ID o Touch ID e, a partire da questo autunno, la calibrazione delle parti Apple originali, nuove o usate, avverrà sul dispositivo dopo l’installazione di una di queste parti.

Le future versioni di iPhone supporteranno già di default sensori biometrici usati. Inoltre, per semplificare il processo di riparazione, clienti e fornitori di servizi non dovranno più fornire il numero di serie del dispositivo, cosa richiesta oggi, quando ordinano componenti dal negozio di riparazione self-service per riparazioni che non comportano la sostituzione della scheda logica.

Trasparenza del processo di revisione

Tra le altre novità, Apple estenderà anche la funzione blocco di attivazione, che si avvia automaticamente quando viene attivata la funzione Dov'è sui dispositivi alle diverse parti dell'iPhone al fine di scoraggiare lo smontaggio dei dispositivi elettronici rubati per le singole componenti. Richiesta dai clienti così come dalle forze dell'ordine, la funzionalità è stata progettata per limitare i furti di iPhone bloccando la riattivazione di un iPhone smarrito o rubato. Se un dispositivo in riparazione rileva che una parte supportata è stata ottenuta da un altro dispositivo con blocco di attivazione o contrassegnato come smarrito, le capacità di calibrazione per quella parte saranno limitate.

Con l’aumento della longevità dei dispositivi, i successivi proprietari dei prodotti devono, secondo l’azienda di Cupertino, avere accesso alla cronologia completa dei componenti e delle riparazioni. Con la cronologia delle parti e dell'assistenza, disponibile nella sezione Impostazioni di iOS, Apple mostra già ai proprietari se il proprio dispositivo è stato riparato e fornisce informazioni sulle parti utilizzate. Il prossimo autunno, la multinazionale statunitense espanderà la cronologia delle parti e dell'assistenza per mostrare ulteriormente se si tratta di parti Apple originali nuove o usate.

Apple, Madre Natura e sostenibilità

L’imminente implementazione dei processi di riparazione della compagnia californiana rappresenta un chiaro passo avanti nell’impegno dell’azienda nel migliorare l’accesso a riparazioni sicure e convenienti. Negli ultimi cinque anni, infatti, l’azienda fondata da Steve Jobs ha quasi raddoppiato il numero di centri di assistenza con accesso a componenti, strumenti e corsi di formazione Apple originali per oltre diecimila fornitori di riparazioni indipendenti e fornitori di servizi autorizzati.

Tuttavia si tratta di un passo in qualche modo obbligato dal mercato, dai clienti e delle legislazioni emergenti. L’azienda è infatti spesso oggetto di reazioni alterne per il suo impegno verso la sostenibilità. In particolare, lo scorso settembre, il video pubblicato da Apple che mostra il CEO Tim Cook e altri membri dello staff che aggiornano Madre Natura sulle proprie credenziali ambientali non è stato propriamente ben accolto. Considerando i commenti sulla stampa e sui social media, si è trattato di un piccolo disastro di marketing per Apple.

In una precedente intervista rilasciata dallo stesso Ternus, al responsabile hardware di Apple fu chiesto se fosse concepibile rendere gli iPhone più modulari e facilmente riparabili come un Fairphone. Ternus, rispondendo negativamente alla domanda, continuò affermando che il design modulare avrebbe richiesto più connettori tra le diverse parti del telefono, che sarebbero stati più soggetti a guasti nel tempo. Ha anche sottolineato un'impronta di carbonio maggiore per questi dispositivi e moduli, dato che è necessario utilizzare più materiale per questi connettori.

Tuttavia ci sono compromessi e vie di mezzo possibili. Come sta dimostrando Fairphone, produttore olandese di elettronica noto soprattutto per i suoi smartphone riparabili ed etici ‒ di recente ha lanciato Fairbuds, un set di auricolari wireless ‒ si tratta di una strada più che praticabile. Nel lungo termine, considerando che ogni anno sono venduti 1,39 miliardi di smartphones, i produttori di dispositivi elettronici, Apple ma non solo, potrebbero e dovrebbero rendere i propri prodotti più riparabili. Aiutare le persone a far sì che i propri dispositivi funzionino più a lungo attraverso la riparazione è l’unico modo in cui si può ridurre il numero di smartphone prodotti ogni anno, riducendo l’impronta di carbonio complessiva a livello di settore.

Le reazioni

L’ampliamento dei programmi di autoriparazione di Apple per consentire ai consumatori di utilizzare l'abbinamento delle parti, un processo che può consentire il riutilizzo di componenti di seconda mano legittimi nelle riparazioni, è, a ogni modo, un’evoluzione nelle strategie dell’azienda. Come afferma Anisha Bhatia, Senior Technology Analyst di GlobalData, “il miglioramento da parte di Apple del suo processo di riparazione per utilizzare parti Apple usate è una vittoria per il movimento per il diritto alla riparazione, pur consentendo al colosso della tecnologia di mantenere il controllo sui ricavi delle riparazioni.

Apple sta semplificando il processo di riparazione sia per i clienti che per i fornitori di servizi eliminando la sua ingombrante funzionalità di abbinamento delle parti, per iPhone serie 15 e telefoni più recenti. Ciò eliminerà la necessità di fornire il numero di serie del dispositivo al momento dell’ordine delle parti, rendendo la riparazione dell’iPhone meno fastidiosa, il che a sua volta aumenterà le entrate dell’economia circolare per il colosso della tecnologia”.

I produttori di apparecchiature originali sono al momento messi sotto pressione dai governi, mentre il movimento per il diritto alla riparazione ha acquisito un enorme slancio nell’Unione Europea e negli Stati Uniti. In effetti, il Parlamento europeo ha appena dato il via libera al cosiddetto Regolamento ecodesign, mentre vari progetti di legge sulla riparazione sono stati approvati in quattro stati degli Stati Uniti, mentre il right to repair è in discussione nelle legislature di altri 28 stati degli USA.

Parallelamente alla legislazione, anche le richieste dei consumatori si sono fatte più stringenti, così come le pressioni da parte delle aziende pioniere nella riparazione dei dispositivi. “If you can’t open it, you don’t own it”: è solo uno dei tanti slogan di Fairphone.

 

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Immagine: Fili Santillan, Unsplash