È una indiscutibile storia di successo quella di Octopus Energy, il provider europeo di energia certificata da rinnovabili. Nato nel 2016 nel Regno Unito, in soli otto anni è diventato il fornitore di energia numero uno del paese, conquistando oltre un quinto del mercato britannico. Attualmente conta a livello continentale ben otto milioni di clienti in diciotto paesi, e dal giugno del 2022 in Italia Octopus Energy dal nulla è riuscita a conquistare 300.000 clienti. Una crescita verticale che l’azienda intende consolidare e ampliare. Anche varando iniziative davvero inconsuete, come gli Energy Break, che hanno incentivato i clienti a spostare i consumi al di fuori delle fasce di picco in cambio di uno sconto in bolletta, un gesto semplice che supporta la rete e riduce la dipendenza dai combustibili fossili.
Un’iniziativa che nello scorso ottobre ha coinvolto più di 25.000 persone, con un risparmio energetico di 8 MWh in due ore, l’equivalente di 10.000 lavatrici e di 100.000 ore di streaming. E ora arriva anche un’offerta per la fornitura di gas, una proposta commerciale che punta anch’essa in realtà a creare le condizioni reali per favorire la flessibilità energetica e la graduale transizione alle tecnologie davvero “pulite”.
Ne parliamo con Giorgio Tomassetti, il CEO di Octopus Energy in Italia. “La nostra missione − dice − è di rendere l'energia elettrica veramente accessibile a tutti. In Europa siamo tra i maggiori investitori in impianti di generazione di energie rinnovabili. In Italia abbiamo per ora un grande impianto di solare fotovoltaico, ma nella pipeline abbiamo progetti molto importanti, sia per la produzione che per lo stoccaggio di energia. E dato che la nostra visione è quella di rendere l'energia verde accessibile a tutti con la tecnologia, nel nostro percorso abbiamo deciso di introdurre sempre più elementi di flessibilità. Perché il rinnovabile funziona in modo diverso rispetto al fossile, è intermittente, ma l'intermittenza può essere tranquillamente gestita con la flessibilità. E la flessibilità si può fare in tanti modi: noi abbiamo pensato di chiedere ai nostri utenti di compiere un passo in prima persona.”
Parliamo degli Energy Break, che sollecitavano la partecipazione attiva dei vostri clienti.
Abbiamo chiesto in due occasioni a un gruppo di clienti italiani di provare a ridurre i propri consumi spostandoli in orari diversi, in cui l'energia è più abbondante e sostenibile, contribuendo così a ridurre la pressione sulla rete e aumentare l'uso delle risorse rinnovabili. In cambio abbiamo offerto un incentivo economico, poco più che simbolico: due euro se lo facevano una volta sola, cinque se due volte. Poco più di un segno di gratitudine. Una richiesta che però è stata accolta da ben 25.000 persone, quasi il 10% del totale della nostra clientela. E ben il 60% ha centrato l’obiettivo una volta, il 40% ci è riuscito due volte… risultati migliori di quelli che abbiamo raggiunto nel Regno Unito. Siamo felici anche per aver creato un effetto “community”, con una grande risonanza sui social. Le persone hanno capito che il vero obiettivo non era lo sconto, ma provare a vivere diversamente il mondo dell’energia.
Una comunità, la vostra, che vuole ingaggiarsi su un percorso di decarbonizzazione.
Esatto. Quando acquisiamo un cliente noi proponiamo un percorso di tecnologia e comportamenti, che porta a un risparmio ma anche a un miglioramento della qualità della vita, e a far funzionare − senza nessun disagio − il sistema elettrico in modo molto più efficiente. Basti pensare che teoricamente, se i risultati di risparmio energetico dei nostri Energy Break fossero realizzati da tutti i clienti con contatori intelligenti in Italia, si otterrebbe una riduzione dei consumi di 1,7 GW per un’ora. Quasi il doppio della produzione delle centrali a carbone in Sardegna e pari alla quantità di energia necessaria ad alimentare circa 16 milioni di case per un’ora.
Ed è un esperimento che contate di ripetere?
Assolutamente sì, continueremo a proporre azioni di flessibilità, con nuove proposte e sviluppando tecnologie per automatizzare questi meccanismi.
Parliamo invece della vostra offerta sul gas. Non è un po’ strano che un provider di energia green decida di proporre alla clientela anche la fornitura di metano?
Ripeto: la nostra missione, anche in Italia, è di rendere l'energia pulita accessibile a tutti, con la tecnologia. Ma questo percorso di transizione energetica non è stato concluso. Non è giusto chiedere ai cittadini, ai singoli consumatori, di navigare da soli questa transizione. È molto più efficace portare a bordo le persone con quello che hanno oggi, elettricità ma anche gas, e poi guidarle nel cambiamento e nella decarbonizzazione, piuttosto che predicare una teoria su come dovrebbero vivere e cosa dovrebbero comprare, sperando che poi lo facciano davvero, oppure addirittura obbligarli. La fornitura di gas non sarà mai il nostro business, però oggi ben 17 milioni di abitazioni del nostro paese utilizzano anche il gas, l’85% del totale, e in molti per ora non possono permettersi di sostituire la caldaia a gas e passare all’elettrico. Per questa ragione abbiamo creato un’offerta di fornitura gas con una tariffa molto semplice e senza sorprese. Poi, nel tempo, siamo certi di dimostrare concretamente che un kilowatt in più di elettricità conviene maggiormente di un metro cubo di metano in più. Abbiamo iniziato la produzione di nostre pompe di calore a prezzi economici, e presto saremo in grado di proporre soluzioni convenienti totalmente green alla clientela, pannelli fotovoltaici compresi. Sappiamo che il gas non è una risorsa energetica pulita, nemmeno quello definito “verde” o compensato, e continueremo a fornire elettricità 100% rinnovabile e a proporre prodotti e servizi che incentivano l’uso delle rinnovabili e diminuiscono la dipendenza dai fossili. Ma è importante fare il primo passo lungo questa strada.
Uno dei vostri fiori all’occhiello è la piattaforma tecnologica digitale Kraken. Che cos’è e a che cosa serve?
Siamo anche una vera e propria software house, e abbiamo creato un software proprietario − Kraken − che è un sistema operativo per le compagnie energetiche: ogni azienda deve gestire processi complessi, e anche i loro clienti hanno bisogno di un servizio sempre migliore. L'idea alla base di Kraken è mettere tutte queste esigenze in un'unica piattaforma moderna, leggera, veloce, scalabile. Questa piattaforma oggi ha 54 milioni di account, la stragrande maggioranza di clienti di altre società come E.ON, EDF e altre, che se ne servono perché è efficiente e costa meno. E per noi significa la possibilità di poter rendere più accessibile l’energia.
Siete un operatore incumbent, e il mercato elettrico italiano è ancora a metà del processo di liberalizzazione. Qual è la vostra valutazione?
L’Italia è ancora molto lontana dalla situazione del Regno Unito, dove i fornitori competono tra loro portando vantaggi e convenienza agli utenti, e noi siamo il primo operatore con una quota di mercato del 22%. In Italia ci sono ancora molte barriere alla concorrenza. Non è un caso che Enel, il primo operatore, abbia un market share del 50%. Un esempio? In Italia per fare un cambio fornitore servono quasi due mesi, e c’è ancora chi fa pagare un costo per la voltura. Noi di Octopus la facciamo gratuitamente. Comunque stiamo crescendo velocemente, e nel corso del 2025 siamo certi di arrivare nella top 10 degli operatori del mercato elettrico italiano.
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In foto: Giorgio Tomassetti, Octopus Energy