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Considerate tra i luoghi più ricchi del mondo, le regioni dei delta sono centri di innovazione, biodiversità, produttività industriale e agricola e ospitano alcune delle città a più rapida crescita del pianeta. Si stima che 322 milioni di persone, circa il 4% della popolazione mondiale, viva nei delta. Tuttavia, l’attuale urbanizzazione e i cambiamenti climatici stanno mettendo sotto pressione la vivibilità dei delta stessi con sfide che vanno dalla subsidenza del terreno all'estrazione della sabbia, dalla perdita di biodiversità all'esaurimento delle falde acquifere. 

Lavorare insieme alla natura, grande fonte di ispirazione quando si tratta di trovare soluzioni alle sfide idriche e climatiche, diventa necessario in società ed economie che puntano a essere resilienti e a prova di futuro. Tra i leader mondiali per la perdita di biodiversità, i Paesi Bassi hanno adottato Building with Nature quale approccio basilare per garantire la propria sicurezza idrica e ripristinare gli ecosistemi, affrontando contemporaneamente importanti sfide sociali e ambientali. Con circa un terzo del proprio territorio sotto il livello del mare, i Paesi Bassi sono un luogo unico al mondo per imparare dalle NbS. Le alluvioni del 1993 e del 1995, che hanno visto l'evacuazione di oltre 200.000 persone e il rischio di inondazione diventare concreto, sono state il motore per agire e sensibilizzare sull’importanza di costruire con la natura invece di lottare contro di essa.

Conoscenza prima di tutto

Partito a fine maggio 2024, NL2120 è un programma di conoscenza della durata di 10 anni e un partenariato tra enti governativi, organizzazioni della società civile, aziende e istituti di conoscenza e di formazione che cercano insieme soluzioni pratiche e basate sulla natura nel contrasto ai cambiamenti climatici. Il governo nederlandese ha investito 110 milioni di euro (di cui 40 condizionati) in NL2120, al fine di assorbire gli impatti del clima e ripristinare la biodiversità, mantenendo la capacità produttiva nazionale e rafforzandone la prosperità.

“Abbiamo modellato il paesaggio a nostro vantaggio attraverso la protezione delle coste con acciaio e cemento e stiamo abbassando il livello dell'acqua per rendere i terreni utilizzabili, ma le soluzioni tecniche hanno i loro limiti”, ha spiegato il presidente di NL2120 Alex Hekman. “Con NL2120 ci concentriamo su soluzioni basate sulla natura che si adattano alle caratteristiche naturali dei sistemi idrici e del suolo, conservano meglio la biodiversità e sono più resistenti ai cambiamenti climatici.”

Parallelamente, il Centro di conoscenza per politiche e regolamenti, voluto dal governo nederlandese, racconta in maniera strutturata e concreta cosa sono le Nature-based Solutions, le caratteristiche, le politiche attuali nel settore a livello nazionale, europeo e internazionale, ponendo attenzione su casi di successo e progetti in corso e sulle possibilità offerte dalle NbS per quanto concerne, ad esempio, i posti di lavoro e le ricadute ecologiche, sociali ed economiche. Il portale è pensato anche per i dipendenti pubblici e i funzionari di governo che, oltre alle conoscenze di base, possono trarre ispirazione sulle possibili applicazioni pratiche.

Sabbia e dune per proteggere le coste

Un esempio di quanto sia possibile costruire con le NbS per migliorare la protezione costiera è, senza dubbio, Sand Motor. Implementato lungo la costa Delfland, nella provincia dell’Olanda Meridionale, il cosiddetto motore di sabbia è un innovativo progetto pilota, realizzato da Rijkswaterstaat, agenzia esecutiva del Ministero delle infrastrutture e della gestione delle acque, per testare l'aumento del regolare ripascimento delle spiagge lungo la costa nederlandese per la durata di vent’anni. Esempio di Building with Nature, l'intervento ha comportato un'enorme quantità di sabbia estratta al largo e depositata lungo la costa in un'unica operazione, per formare una penisola a forma di gancio. Utilizzando processi naturali per ridistribuire la sabbia nel tempo e per creare spazio per attività ricreative, Sand Motor è anche un cuscinetto contro l'innalzamento del livello del mare, per attenuare gli impatti delle tempeste e delle inondazioni costiere, oltre a offrire una migliore comprensione del comportamento del sistema costiero.

I crescenti rischi di inondazioni interne e costiere richiedono un costante aggiornamento delle infrastrutture protettive. Esperti nederlandesi in materia di clima hanno, infatti, recentemente messo in guardia sul fatto che il paese potrebbe subire un innalzamento del livello del mare più grave rispetto a quanto precedentemente ipotizzato, aumentando, entro la fine del secolo, di oltre due metri. 

Le dune di Hondsbossche sono un esempio di soluzione di protezione costiera basata sulla natura, che risponde alle nuove esigenze e che sostiene anche lo sviluppo economico locale. Prima della loro realizzazione, le infrastrutture esistenti non soddisfacevano più gli standard di sicurezza. Piuttosto che alzare la diga presente, i responsabili politici hanno deciso di costruire una spiaggia artificiale e un paesaggio di dune sul lato del muro marino esistente, che oggi si estende lungo sette chilometri di costa del Mare del Nord, tra i villaggi di Petten e Camperduin. Completate nel 2015, le dune possono essere rafforzate ulteriormente aggiungendo altra sabbia, mentre, a oggi, esse offrono uno spazio prezioso per la natura e la attività ricreative e sostengono il settore turistico delle comunità locali. 

(Ri)progettazione di corsi d'acqua e fiumi

Le inondazioni sono un rischio tanto esterno quanto interno, con la necessità di interventi che rallentino il deflusso dell'acqua e aumentino la capacità di infiltrazione nei corsi interni con tecnologie e metodologie che combinano sicurezza idrica, disponibilità di acqua e ripristino ambientale. Avviato nel 2007, l’obiettivo principale del programma Room for the River è stato quello di gestire l'innalzamento dei livelli d'acqua nei fiumi abbassando i livelli delle pianure alluvionali, spostando gli argini e aumentando la profondità dei canali laterali. Ripristinando le pianure alluvionali naturali e creando spazio supplementare per quattro fiumi (Reno, Mosa, Waal e IJssel), sono state prese misure in oltre 30 località con il coinvolgimento di diciannove partner tra province, comuni, autorità idriche regionali e il Rijkswaterstaat, ente responsabile dell'intero programma.

Altro esempio in tale direzione è il ripristino del torrente Leuvenum nella regione Veluwe. Il riporto della sabbia ha fatto sì che questo torrente esondi più spesso, irrigando la foresta circostante. Ciò riduce l'essiccazione e l'acidità del suolo e aumenta la biodiversità. Nel progetto Grensmaas, al contrario, l’estrazione della ghiaia è utilizzata per contribuire allo sviluppo dell'ambiente naturale e alla protezione dagli elevati livelli delle acque.

Riumidificazione e adattamento ai cambiamenti climatici in agricoltura

Le Nature-based Solutions giocano un ruolo centrale anche in agricoltura: utilizzare livelli più naturali d'acqua riduce la subsidenza del suolo e le emissioni di CO₂, migliora la resistenza alla siccità, in particolare sui terreni sabbiosi, e contrasta la salinizzazione nelle zone costiere. Il Programma d'azione per l'adattamento ai cambiamenti climatici in agricoltura del Ministero nederlandese dell’agricoltura, la pesca, la sicurezza alimentare e la natura descrive concretamente come il settore agricolo – in uno sforzo congiunto di tutto il settore, incluse le autorità idriche – possa prepararsi ad affrontare le condizioni meteorologiche estreme e gli altri rischi associati ai cambiamenti climatici.

Sono cinque i pilastri del Programma d’azione: sistema idrico per far fronte a siccità e inondazioni; sistema suolo per assorbire, immagazzinare e fornire acqua e nutrienti alle piante; colture e sistemi di coltivazione, come la scelta di varietà più resistenti alle condizioni climatiche estreme; allevamenti di bestiame pronti a gestire caldo e siccità attraverso, ad esempio, un buon sistema di ventilazione e raffreddamento nei capannoni o l’accesso all’ombra all’aperto; sostegno a livello locale in stretta collaborazione tra autorità idriche, comunali e provinciali e agricoltori e a livello internazionale attraverso lo scambio di nuove e buone pratiche.

Tra i progetti all’avanguardia in tale direzione, il Peatland Innovation Programme sta sperimentando l'agricoltura umida, sia per le colture che per il bestiame, nella provincia dell'Olanda settentrionale, che dispone di alti livelli di acque sotterranee. Climate-Proof Friesland 2050, parallelamente, è la visione di come la Frisia potrebbe basare la progettazione del paesaggio sui livelli idrici naturali e gestire l'innalzamento del livello del mare, la subsidenza del suolo, le inondazioni e la salinizzazione.

Considerata l'odierna crucialità del suolo, i Paesi Bassi sono parimenti attivi nella protezione e gestione delle torbiere e delle zone umide. Diversi progetti di ricerca anche europei hanno riguardato e riguardano questi ecosistemi. Come Landmarc, che punta a migliorare la comprensione di come e dove le tecnologie di mitigazione terrestri – ad esempio le pratiche agroforestali nella provincia del Brabante Settentrionale – possono essere impiegate più efficacemente; e Rewet, progetto che mira al ripristino delle zone umide per ridurre al minimo le emissioni e massimizzare l'assorbimento di carbonio, che vede tra i partner anche l’Università di Wageningen e l’Università di Parma.

 

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Image: Envato