Per ridurre i rifiuti domestici, un numero crescente Comuni europei ha iniziato a mettere dei microchip sui contenitori dei rifiuti e a far pagare ai cittadini una tassa, che in Italia sarebbe la Tari, calcolata sull’esatta quantità di rifiuti prodotti.

In pratica il chip che viene disposto sul sacchetto della spazzatura comunica alle famiglie il peso esatto dei rifiuti prodotti. Se ne vengono buttati più di un certo limite, le famiglie pagheranno di più, mentre se la quantità è inferiore la bolletta verrà ridotta.

Questo contatore di rifiuti intelligente è abbinato a un'applicazione per smartphone che fornisce alle famiglie informazioni sul volume dei rifiuti prodotti per categoria. I dati raccolti vengono messi a disposizione anche del Comune, consentendogli così di monitorare e conoscere in anticipo i volumi di rifiuti prodotti.

Grazie a una dashboard dedicata, gli enti locali possono adattare le proprie politiche di riduzione e raccolta differenziata dei rifiuti pubblici. Per ora, secondo le informazioni raccolte dall’Agenzia europea per l’ambiente, questi sistemi sono attivi in municipalità di oltre 20 Paesi membri ed è la Francia il Paese con più contatori attivi.

Secondo uno studio dell’Agenzia francese per la transizione ecologica (ADEME), nel 2022 oltre 6 milioni di persone in Francia erano coperte da tassazione in base alla produzione di rifiuti, e i risultati sembrano essere positivi, visto che la metà degli enti locali che hanno introdotto il microchip ha riscontrato una riduzione dal 30 al 50% dei rifiuti domestici residui.

Dubbi e rischi

Nel Regno Unito però si sono sollevate polemiche riguardo alla privacy. Il gruppo Big Brother Watch ha avvertito che l’introduzione dei microchip nei contenitori delle persone consentirebbe ai consigli comunali locali di esaminare i rifiuti domestici e di vendere le informazioni per scopi commerciali. Teme inoltre che i dati raccolti dai contatori possano indicare quando le persone sono in vacanza e aumentare il rischio di furti domestici.

 

Di questa notizia parliamo anche nella nuova puntata del podcast 5 Notizie Circolari. Ascoltala qui:

 

Immagine: Pawel Czerwinski, Unsplash