La crisi climatica continua a danneggiare l’agricoltura italiana. Le zucche, in particolare, hanno registrato una raccolta inferiore del 20% rispetto alla media, a causa di eventi estremi come forti grandinate o prolungate siccità, mentre cresce l’import. A dirlo è un’analisi di Coldiretti pubblicata in concomitanza con i festeggiamenti di Halloween. La ricorrenza ha preso sempre più piede anche in Italia, facendo aumentare la richiesta di zucche, ornamentali oltre che alimentari, e la ricerca di esperienze a tema come i Pumpkin Patch, i campi di zucche da visitare, fotografare, oltre che da comprare.

Zucche italiane: varietà, produzione e prezzi

Il prezzo medio al dettaglio della zucca sul territorio nazionale che quest’anno va da 1,5 a 2 euro al chilo, ma anche il doppio se già sbucciata e tagliata. A ridurre la disponibilità di prodotto italiano nel 2023 sono state, spiega Coldiretti, le anomalie climatiche, tra grandinate e siccità. Le zucche che si sono salvate sono però caratterizzate da grande qualità: zucche dolci e asciutte, sia per tortelli che per cappellacci, ravioli e non solo.

Complessivamente in Italia sono circa 2.000 gli ettari coltivati a zucca, divisi soprattutto tra Lombardia (con circa il 25% della superficie nazionale), Emilia-Romagna e Veneto, seguite da Campania, Lazio, Liguria, Sicilia e Toscana. Si tratta per la quasi totalità di prodotti destinati al consumo alimentare anche se cresce la coltivazione di varietà di zucche a scopi ornamentali o da “competizione”, con esemplari che possono arrivare anche oltre i 1.000 chili di peso.

 

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Accanto a varietà internazionali come l’Americana, la Butternut e l’Asterix, molti imprenditori agricoli in Italia, continua la Coldiretti, sono impegnati nella conservazione di quelle tradizionali come la zucca Cappello del prete, la Berretta piacentina, la Violina, la Moscata di Provenza, la Mini Moscata, la Trombetta e la Delica della quale si utilizza tutto, dalle foglie ai fiori, dalla buccia ai semi, oltre naturalmente alla polpa.

Le zucche di importazione

La legge impone di indicare l’origine sulle zucche fresche intere, ma non su quelle tagliate, né su quelle trasformate, né sui classici semi di zucca. Così, avverte Coldiretti, aumenta il rischio di portare a tavola zucche provenienti da Paesi dove non vigono le stesse regole sull’uso di antiparassitari.

È il caso dell’Egitto e della Tunisia, tra i principali esportatori in Italia assieme al Sudafrica, con il quale arrivano a coprire quasi il 50% degli arrivi dall’estero. Nei primi sette mesi del 2023 l’Italia ha importato il 7% in più di zucche dall’estero rispetto al 2022, quando nell’intero anno ne erano arrivate 12,7 milioni di chili secondo l’analisi Coldiretti su dati Istat.

 

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