La Governatrice del Massachusetts Maura Healey ha firmato un ordine esecutivo che renderebbe il Massachusetts il primo Stato a vietare l’acquisto di bottiglie di plastica monouso da parte degli enti statali.

L’annuncio è arrivato nell’ambito della riunione annuale della Clinton Global Initiative, e poi diffuso dalla stessa Governatrice tramite il suo profilo X (ex Twitter).

Un po’ di dati

Secondo dati forniti da PBS, il Massachusetts acquista ogni anno circa 100.000 bottiglie d’acqua in plastica monouso. Come spiega invece Forbes, restrizioni sono già in vigore in oltre 20 comuni, e lo Stato è stato tra i primi dieci a chiedere una “cauzione sulle bottiglie”. I clienti, cioè, pagano un supplemento di 5 centesimi per ogni bottiglia di plastica monouso acquistata, rimborsabile se la restituiscono poi vuota a un centro di riciclaggio.

L’ordinanza

L’ordinanza appena emanata, che ha effetto immediato, estende il divieto di acquisto a tutti gli uffici esecutivi e le agenzie del Massachusetts e riguarda le bottiglie di plastica monouso di capienza inferiore a 21 once liquide (poco più di mezzo litro), salvo casi di emergenza.

Maura Healey ha inoltre firmato un secondo ordine esecutivo che si impegna a fissare gli obiettivi statali di conservazione della biodiversità per il 2030, 2040 e 2050 e sviluppare strategie per raggiungere tali obiettivi in primo luogo per gli ecosistemi costieri e marini.

Plastica e microplastiche negli oceani

Gli ambienti marini sono infatti tra i più inquinati dalla plastica. Secondo una ricerca del 5 Gyres Institute pubblicata sulla rivista Plos-One all’inizio di quest’anno e riportata da USA Today, 170 trilioni di particelle di plastica riempiono gli oceani, un record in aumento “rapido e senza precedenti”. “I nostri dati mostrano una crescita dell’inquinamento da plastica negli oceani contemporaneamente a una diminuzione delle leggi e degli accordi efficaci a combatterlo”, sono le dichiarazioni dell’Istituto riportate da USA Today.

Le microplastiche, che arrivano nelle acque marine tramite l’inquinamento, tornano poi all’uomo, per esempio tramite il cibo mangiato che le contiene, causando o favorendo malattie e disturbi. Proprio quest’anno, per la prima volta, microplastiche sono state trovate anche all’interno del cuore umano.

 

Immagine: Killari Hotaru, Unsplash