Dispositivi monouso, ambienti sterili, protocolli rigorosi. Nel mondo della sanità, la sicurezza dei pazienti viene giustamente prima di tutto. Ma a che prezzo per l’ambiente? Quando ogni strumento è pensato per ridurre il rischio clinico al minimo, parlare di sostenibilità può sembrare un’eresia. Eppure, qualcosa sta cambiando.
Un esempio arriva da Ambu, azienda danese specializzata in endoscopi monouso, che ha deciso di cambiare rotta. A partire dal 2025, i dispositivi Ambu — l’azienda ha venduto nell’ultimo anno oltre 1,5 milioni di endoscopi monouso, più di tutti gli altri produttori del settore messi insieme — saranno infatti realizzati con bioplastiche, privi di PVC e ftalati, e confezionati in imballaggi completamente riciclabili.
Dalla bioplastica al riciclo
"In Ambu ci poniamo l’obiettivo di fornire soluzioni che non solo migliorino l’assistenza sanitaria per professionisti e pazienti, ma che possano permettere ai clienti di ridurre l’impronta di carbonio nello sforzo condiviso di tutelare il nostro pianeta”, ha dichiarato Milko Volanti, amministratore delegato di Ambu Italia.
Un impegno che prende forma nell’uso di bioplastiche per alcune componenti, in particolare le impugnature degli endoscopi, e nei proteggi cuffie delle maschere laringee. “Questa pratica riduce l’uso di plastica vergine di origine fossile, senza compromettere le prestazioni, la sicurezza e la qualità dei prodotti, e allo stesso tempo genera un’impronta di carbonio inferiore del 70%”, si legge in un comunicato dell’azienda.
Ma Ambu guarda oltre, nonostante il riciclo completo dei dispositivi medici a oggi non sia possibile. L'azienda, diventata famosa nel 1956 per il lancio del primo pallone rianimatore autoinsufflante al mondo per ventilazione, sviluppato insieme all'anestesista Henning Ruben, sta ora lavorando a progetti pilota per sviluppare programmi di recupero dei propri apparecchi, con l’obiettivo di testarli e implementarli nei mercati principali entro la fine dell’anno. L’idea è ambiziosa: contribuire a un sistema sanitario più circolare, in cui i prodotti possano essere riciclati e, un giorno, tornare a nuova vita.
Il percorso di sostenibilità intrapreso dall’azienda non è passato inosservato. Diverse agenzie di rating ESG hanno riconosciuto l’impegno, tra cui EcoVadis, che le ha assegnato il Committment Badge, posizionandola nel 24% delle migliori aziende del settore per la gestione delle emissioni di carbonio.
A rafforzare questo riconoscimento di recente è arrivato anche il Financial Times, che ha incluso Ambu tra i leader climatici europei 2024: una lista che premia le 600 aziende del continente più attive nel ridurre le emissioni di gas serra.
In copertina: foto di Ambu Medical