*da Boston

Una birra Sam Adams ghiacciata in un corner bar di Boston: 10$. Cappuccino Starbucks a Manhattan: 5,80$. Cena in ristorante turistico nel North End con mancia al minimo consentito: 118,30$. Stanza di hotel 4 stelle: 429$. Uber per 8 km di strada: 38,47$. Ovunque negli Stati Uniti si vedono i segni della pesante inflazione americana, ancora più acuta di quella italiana.

Aumenta l’inflazione in USA, insieme ai consumi

“Sembra che il costo della vita sia esploso”, dice Ryan Rawlson, consulente per il settore assicurativo in Massachussetts. “Tutto costa sempre di più. Le bollette sono raddoppiate, i ristoranti non sono mai sotto gli 80 dollari, persino i fast food hanno ritoccato i prezzi.” Jenny Carlson, 28 anni, invece lavora nella ristorazione a Boston. “Ho rinunciato a comprare un appartamento fuori città, i prezzi sono altissimi e i tassi d’interesse per i mutui sono inaccessibili, pagherei quasi 3.000$ per un appartamento in periferia fuori da Cambridge. Praticamente il mio intero stipendio.”

Eppure i ristoranti sono pienissimi, trovare un hotel a New York o Boston nel weekend è un’impresa (un portavoce Marriott ha confermato che si riempiono soprattutto nella categoria lusso, come i Waldorf-Astoria); i concerti fanno tutto esaurito (Live Nation ha dichiarato profitti per 3,1 miliardi, +73% rispetto il 2022, mentre Ticket Master ha venduto 295 milioni di biglietti nei primi sei mesi del 2023, +18%); i voli aerei sono in overbooking (Southwest ha dichiarato Record Quarterly Operating Revenues per 7 miliardi di dollari, Delta 1,83 miliardi). La sola tournée di Taylor Swift (The Eras Tour) ha generato affari per 5 miliardi di dollari (una media di 1.300$ per persona, tra biglietto, viaggio, hotel, ecc).

Nei primi due trimestri del 2023 l’economia statunitense è cresciuta a un tasso del 2,4%, molto più alto del previsto. Nonostante l’inflazione, la crescita è stata fortemente sostenuta dalla spesa dei consumatori. Un marchio dopo l'altro (moda, retail, entertainment, travel) ha rivisto le proprie previsioni sugli utili per l'anno, definendo i consumatori "resilienti" di fronte ai prezzi più alti. Tutto costa di più, specie il denaro (i tassi di interesse sono a livelli record da 22 anni), tutti spendono di più, con buona pace dei libri di testo di economia.

L’incertezza del futuro fa spendere di più gli americani

La risposta che danno molti commentatori, dal WSJ a NPR, è che la pandemia ha mostrato l’instabilità di qualsiasi piano a lungo termine legato alla salute, al lavoro o alla vita quotidiana. Quindi ora investiamo in esperienze irripetibili perché temiamo di non essere in grado di fare queste cose in seguito. Concerti, viaggi, acquisti di lusso, esperienze, ristoranti di lusso.

Lo riassume bene Ryan mentre sorseggia una tutt’altro che economica Sam Adams nei pressi dell’Acquario di Boston. “Come tanti amici abbiamo creato un piano di accumulo per esperienze uniche (Adventure bucket list savings) riducendo il piano di risparmi 401K (per la pensione) e rivedendo i piani di acquisto per una seconda casa per i figli. Ci siamo accorti che non potevamo vivere una vita da risparmiatori perenni. La vita è ora.”

Storie come la sua si sentono in radio o nelle analisi dei giornalisti esperti di economia. In un pezzo del WSJ scritto dall’acuta Rachel Wolfe si riassume molto bene questa analisi: i consumatori americani hanno paura di nuove pandemie, del cambiamento climatico, di una nuova guerra (e ora del caos in Medioriente). Vedono maggiore instabilità nel proprio futuro e invece che fare le formiche hanno sposato la visione della cicala. Tra le altre incertezze lo spauracchio del ritorno di Trump, gli scioperi, nuovi aumenti dell’inflazione (spendo ora prima che costi ancor di più) e dei prezzi dell’energia.

Insieme ai consumi crescono il debito e l’impatto ambientale

L’impatto però di questo turboconsumismo non è necessariamente positivo per l’economia. Dopo una fase di relativo risparmio torna a galoppare il debito e si riduce la stabilità delle famiglie. Non solo, il leisure consumption ha un impatto ambientale molto più elevato dei consumi in beni durevoli. Voli aerei, lusso, esperienze ad alto impatto (come il boom del noleggio di auto da corsa), hanno notoriamente risvolti ambientali superiori.

Difficile prevedere se questa fase di super consumi è destinata a durare o l’inflazione avrà la meglio anche dall’altra parte dell’Atlantico, e quanto crescerà l’indebitamento delle famiglie. Per il momento però l’America sembra intenzionata a proseguire nella sua spirale di spese pazze a ogni costo.

 

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