Da Cernobbio - Si è aperta a Cernobbio la 50ª edizione del Forum Ambrosetti, appuntamento imprescindibile della classe dirigente internazionale e italiana sugli scenari geopolitici, economici, tecnologici, ambientali e sociali e sulle loro implicazioni per le imprese e per i paesi.

Pace e sviluppo al cuore di molti interventi nella prima giornata, tra cui quelli del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e dell’economista Nouriel Roubini. Fonti fossili e nazionalismo invece i temi cavalcati dai due special guest, il presidente azero Ilham Aliyev e il primo ministro dell’Ungheria Viktor Orbán.

L'intervento di Sergio Mattarella

Orban al Forum ambrosetti di Cernobbio

Se figure come il presidente Mattarella, Antonio Tajani, ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, e il maestro di cerimonie Valerio De Molli hanno ribadito la necessità di unità, cooperazione, rafforzamento delle istituzioni, l’oscurità è calata sul Forum con l’arrivo di Orban e della sia visione nazipopulista che definirà fino al 31 dicembre 2024 la presidenza di turno dell’Unione Europea.

“La nostra missione è quella di rafforzare la competitività delle imprese europee”, esordisce il primo ministro ungherese, che subito cavalca il suo tema preferito, secondo neanche ai suoi elogi sperticati per Donald Trump. “Per farlo dobbiamo riconsiderare subito il Green Deal, che va in contrasto agli interessi del mondo degli affari. Ad esempio, sui dazi all’import delle auto elettriche cinesi […] dobbiamo rafforzare il mercato europeo, dobbiamo rafforzare la difesa europea ma non abbiamo bisogno di fare un’unione politica europea, questo disintegra l’EU.” Insomma, stop al Green Deal e a tutte le politiche europee.

Viktor Orban

Ilham Aliyev e la COP29 in Azerbaijan

Non brilla per visione del futuro nemmeno il capo di stato azero, principale ospite extra EU che è arrivato in Italia per incontrare Giorgia Meloni. Lo scopo è rafforzare la relazione con uno dei principali partner commerciali dell’Azerbaijan, con oltre 60 miliardi di euro di scambi. Nel solo 2024 l'Italia riceverà 9,6 miliardi di metri cubi di gas naturale dall'Azerbaijan. “L’Italia è il primo paese importatore di petrolio e il secondo di gas provenienti dal nostro paese”, ha ricordato Ilham Aliyev, arrivato con una fittissima delegazione che ha intasato le sale di villa d’Este. “Grazie al Southern Gas Corridor [gasdotto che collega Azerbaijan e EU, nda] c’è la possibilità di far crescere ulteriormente le forniture [di metano].”

Sebbene il suo paese ospiterà l’importantissima COP29, che dovrà discutere dei nuovi obiettivi finanziari di lungo termine e di mercati del carbonio, di nuovi NDC (gli obiettivi climatici dell’Accordo di Parigi) e di adattamento, Aliyev si è limitato a ricordare che serve trovare un buon accordo tra le parti, perdendo un’occasione importante di comunicare le intenzioni del governo su COP29. “Tutti devono fare la propria parte nonostante esistano posizioni divergenti tra il Nord e il Sud globale su chi debba pagare e quanto la transizione”, ha commentato laconico, più forzato dal protocollo che da reale interesse nel processo. Per Aliyev il forum è stato – così come sarà COP29 – un momento di accreditamento dell’Azerbaijan a livello internazionale, anche in seguito delle tensioni con l’Armenia.

Ilham Aliyev

Tajani, il moderato nucleare

Sì alle rinnovabili ma anche all’atomo. Antonio Tajani ribadisce la necessità di rafforzare il tessuto industriale europeo durante il prossimo mandato von der Leyen difendendo gli investimenti in energia nucleare, tema che ritornerà anche nelle prossime giornate del Forum, e che desta interesse nell’élite di Cernobbio. "Serve un'armonizzazione in Europa sull'energia: bisogna andare avanti sul nucleare pulito se no andiamo verso una decrescita felice”, ha commentato il ministro.

Per quanto riguarda l'Italia, ha riconosciuto che "abbiamo un debito pubblico troppo alto. Dobbiamo fare una politica per la crescita, quindi con un taglio del cuneo fiscale riducendo l'IRPEF anche per i redditi fino a 60.000 euro e la flat tax, di fatto annullamento delle tasse, per i redditi fino a 12.000 euro". Rispetto alle altre priorità della manovra, Tajani ha citato gli aiuti alle giovani mamme anche se lavoratrici con partita IVA, non soltanto dipendenti, e il rifinanziamento del "fondo di garanzia per i mutui dei giovani fino a 36 anni che acquistano la prima casa e anche per il sostegno agli studi universitari". Tajani ha spiegato che "siamo indietro come numero di laureati in Europa, dobbiamo recuperare terreno, servono giovani formati anche per fornire al mondo dell'industria il maggior numero possibile di donne, uomini, giovani altamente qualificati".

E infine enuncia una proposta sulla guerra israeliano-palestinese. "Se si dovesse arrivare finalmente a uno stato palestinese che unifichi Gaza con la Cisgiordania, siamo disponibili a mandare nostri soldati". Intanto domani arriva al Forum la regina Rania di Giordania, di origini palestinesi e da sempre attiva nel cercare la pace nella terra di Abramo.

Antonio Tajani

Intelligenza artificiale e sviluppo

L’intelligenza artificiale è uno dei temi che ha tenuto banco nel primo giorno del Forum con un dibattito tra Paul Hudson (CEO di Sanofi), Ruzwana Bashir (CEO di Peek.com) e padre Paolo Benanti (presidente della Commissione intelligenza artificiale per l’informazione del Dipartimento per l’informazione e l’editoria della presidenza del Consiglio dei ministri italiano) e con la presentazione del report AI 4 Italy: from theory to practice - Verso una politica industriale dell’AI Generativa per l’Italia, realizzato da TEHA Group e Microsoft Italia. La domanda chiave? Comprendere gli impatti dell’AI nella produttività industriale nazionale.

“I modelli d'impatto dello studio confermano che l'adozione diffusa dell'IA Generativa potrebbe aggiungere fino a 312 miliardi di euro al PIL annuale italiano nei prossimi 15 anni. Questo rappresenta una potenziale crescita del PIL fino al 18,2%, con un impatto trasformativo sull'economia nazionale. Secondo lo studio di quest’anno, è stato calcolato che le PMI, in particolare, potrebbero beneficiare di un incremento di 122 miliardi di euro in valore aggiunto, dimostrando che queste tecnologie avanzate offrono opportunità significative non solo alle grandi imprese, ma anche alle realtà più piccole”, spiega Corrado Panzeri, partner di TEHA e autore della ricerca.Le aziende italiane stanno sperimentando guadagni tangibili in termini di produttività grazie all’intelligenza artificiale già oggi: il 47% delle imprese riferisce aumenti della produttività superiori al 5%, mentre il 74% ha registrato incrementi di produttività superiori all'1%, riferisce il report.

“Nelle applicazioni green vediamo sicuramente un trend nell’analisi delle emissioni di gas serra”, spiega a Materia Rinnovabile il CEO di Microsoft Italia, Vincenzo Esposito. “L’IA diventa parte del nostro Cloud for Sustainability, un cruscotto per monitorare dati di sostenibilità e contribuire alla realizzazione del report di sostenibilità aziendale.” Ottimistico anche sul ruolo dell’AI nel futuro della stampa. “A differenza del web, editoria e IA troveranno molte sponde di collaborazione, e contenuti di qualità saranno sempre più ricercati.”

L'intervento Microsoft

Le città al cuore della decarbonizzazione

Altro punto sottolineato durante il Forum è stato il ruolo delle città nella neutralità carbonica entro il 2050. “Le economie di scala le rendono ecosistemi ottimali alla lotta contro il cambiamento climatico: qui avviene il maggior consumo di energia e risorse, ma qui si concentra maggiormente anche l'opportunità di intervenire in modo efficace”, ha spiegato Renato Mazzoncini, amministratore delegato di A2A, in sala stampa.

“In Italia, nei soli 112 comuni capoluogo oggetto di analisi dello studio, che coprono il 7% della superficie nazionale e rappresentano il 29% dei consumi energetici italiani, si concentra il 60% del PIL generato nel paese”, spiega Lorenzo Tavazzi di TEHA. Le emissioni di CO₂ nei capoluoghi italiani possono essere più che dimezzate attivando su vasta scala alcune leve già disponibili, come la mobilità elettrica, le pompe di calore, il fotovoltaico su tetto, il teleriscaldamento, il revamping, l'uso circolare dei rifiuti e il verde urbano, spiegano gli intervenuti. Fondamentale un pacchetto di investimenti da 10 miliardi l'anno (270 miliardi al 2050) per ridurre l'uso di combustibili fossili.

Le città si caratterizzano per un'efficienza intrinseca: richiedono minor consumo termico (-21% per unità di superficie), generano economie di densità per le reti idriche, elettriche e gas (le utenze allacciate alla rete elettrica e del gas per km sono circa 5 e 3 volte superiori a quelle del resto del paese) e favoriscono un minor ricorso ai mezzi individuali per gli spostamenti (+54% di TPL e di modalità sostenibili in città rispetto al resto d'Italia). Per favorire la governance energetica nelle città “è indispensabile rendere operativo il Comitato interministeriale per le politiche urbane (CIPU)", ricostituito dal governo Draghi ma mai convocato, nemmeno nel governo Meloni, con l'obiettivo di coordinare le azioni che impattano sullo stato delle città, specialmente di quelle metropolitane.

Un momento dalla cerimonia di apertura

 

Immagini: Forum TEHA di Cernobbio