Sono in fase di chiusura le candidature della Big Food Redesign Challenge, sfida nata sulla base del report The big food redesign che punta a riprogettare e lanciare sul mercato nuovi prodotti che tutelino la biodiversità e invertano il cambiamento climatico.

The Big Food Redesign Challenge

Lanciata a maggio dalla Ellen MacArthur Foundation e dal Sustainable Food Trust, la sfida chiede ai partecipanti di progettare nuovi prodotti alimentari ̶‒ o riprogettare quelli esistenti ‒ utilizzando i principi del design circolare, mettendo in palio una quota complessiva di 500.000 sterline. Le domande di partecipazione alla challenge si chiudono il 18 settembre.

Alle piccole e medie imprese e alle startup in fase di avvio, che saranno ritenute idonee, vengono messe a disposizione sovvenzioni individuali fino a 30.000 sterline per sostenere lo sviluppo e la produzione di alimenti che aiutano la natura a prosperare. I prodotti alimentari di successo entreranno in produzione nel corso di quest’anno e saranno disponibili sugli scaffali dei supermercati nel 2024.

A oggi, 150 aziende hanno aderito alla Big Food Redesign Challange, tra cui marchi famosi come AmBev, Danone e Nestlè, rivenditori come Fortnum & Mason e Sainsbury's, oltre ad aziende più piccole come First Milk Golden Hooves, 4 Fungi's Regenerative e Rescued Kitchen.

Economia circolare per il cibo

Trasformando il modo in cui i prodotti vengono realizzati, la Ellen MacArthur Foundation ritiene che le aziende alimentari, i rivenditori e la grande distribuzione svolgano un ruolo cruciale nella creazione di un'economia circolare per il cibo, in cui la natura viene rigenerata e in cui si affronti il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità.

L'attuale sistema alimentare globale è il principale responsabile della perdita di biodiversità e contribuisce in modo significativo al cambiamento climatico, essendo responsabile di un terzo delle emissioni di gas serra. Ma c'è una speranza, che risiede nel potere delle aziende alimentari e dei rivenditori di riprogettare il nostro sistema alimentare per consentire alla natura di prosperare.

La sfida riunisce produttori, rivenditori, startup e fornitori, e anche agricoltori, per accelerare la progettazione di alimenti che mirano a rigenerare la natura. Si tratta di un'opportunità importante per i leader dell'industria alimentare di collaborare e imparare, con il supporto dei leader mondiali dell'economia circolare e della produzione rigenerativa.

Come funziona la Big Food Redesign Challange

In ottica collaborativa, infatti, le imprese del settore alimentare sono invitate a interagire su una piattaforma creata su misura per la sfida, che supporta la collaborazione e il networking pre-competitivo, e a partecipare a una serie di eventi di formazione con il supporto di esperti del settore. I partecipanti hanno, inoltre, accesso gratuito, per supportare il processo di progettazione, alla piattaforma Latis di HowGood, uno degli strumenti ritenuti più autorevoli al mondo per la misurazione dell'impatto di prodotti e ingredienti.

“La piattaforma SaaS Sustainability Intelligence di HowGood e il Global Farm Metric di Sustainable Food Trust saranno utilizzati da aziende alimentari grandi e piccole che si sfideranno per creare la prossima generazione di prodotti alimentari che sequestrano le emissioni di carbonio, migliorano la biodiversità e migliorano i diritti umani”, sostiene Ethan Soloviev, Chief Innovation Officer di How Good.

I team selezionati saranno invitati a porre in produzione i loro progetti e a proporli ai principali rivenditori per immetterli sul mercato. La Challenge punterà i riflettori sui prodotti, le innovazioni e i percorsi più interessanti e significativi e i partecipanti avranno accesso prioritario agli insegnamenti condivisi e alle best practices.

L’importanza di supermercati e consumatori consapevoli

Il cambiamento sostanziale di cui il settore alimentare ha bisogno passa inevitabilmente attraverso un cambiamento anche nei supermercati come afferma Ben Thomas, Senior Environment Manager di Waitrose and Partners, tra i promotori della sfida.

"Siamo lieti di partecipare alla Big Food Redesign Challenge globale e non vediamo l'ora di rifornire i nostri scaffali con alcuni dei prodotti innovativi creati pensando alla natura. I nostri clienti sono acquirenti attenti che si fidano di noi per l'offerta di prodotti di provenienza responsabile e non vediamo l'ora di sentire le loro opinioni sui nuovi prodotti sviluppati per la sfida".

Big Food Redesign, lo studio della Ellen MacArthur Foundation

Il Big Food Redesign è uno studio, pubblicato dalla Ellen MacArthur Foundation nel 2021, che analizza il ruolo che le aziende di beni di consumo e i rivenditori di generi alimentari possono svolgere per orientarsi verso un sistema alimentare con impatti positivi significativi per le imprese, le persone e l’ambiente. Nella pubblicazione sono esplorati i modi in cui i prodotti alimentari possono essere progettati, per la natura, in stretta collaborazione con gli agricoltori.

La grande riprogettazione alimentare, in particolare, mostra che la combinazione di quattro opportunità di selezione e approvvigionamento degli ingredienti sblocca sostanziali benefici ambientali, economici e di rendimenti agricoli. I quattro elementi chiave del redesign nella selezione e nell’approvvigionamento del cibo del futuro sono la diversità, il sovraciclo (upcycling), il basso impatto ambientale e la produzione secondo pratiche rigenerative.

 

Immagine: Federico Arnaboldi, Pexels