Uno studio pubblicato dal politecnico di Zurigo ha testato un sottoprodotto dell’industria lattiero-casearia per recuperare l’oro dai RAEE. Si tratta di un materiale derivato dal siero di latte che sostituirebbe i metodi piuttosto energivori che normalmente si usano per estrarre l’oro dai rifiuti elettronici. 

Nello studio si legge che il team del politecnico di Zurigo ha realizzato una sorta di spugna ottenuta da un gel di matrice proteica. Durante i test gli ioni d’oro si sono legati a questa "spugna" grazie alle sue fibre proteiche e, una volta riscaldati, si sono ridotti in scaglie.

Queste ultime sono poi state fuse per ottenere una pepita d’oro da 450 milligrammi, composta dal 91% di oro e dal 9% di rame (pari a 22 carati). La tecnologia si è dimostrata economicamente valida, con costi di approvvigionamento ed energetici 50 volte inferiori al valore dell’oro recuperato.

 

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