L'economia circolare americana sarà al centro dell'attenzione a Circularity 24, che si terrà dal 22 al 24 maggio a Chicago, negli Stati Uniti. Abbiamo parlato con Jon Smieja, vicepresidente di Circularity, dei temi, dei relatori e degli obiettivi dell'evento.

Jon Smieja

 

Cosa dobbiamo aspettarci da questa edizione di Circularity 24 e quali saranno le tematiche principali? 

Quest'anno stiamo assistendo a un lieve cambiamento nelle aziende e nelle persone che partecipano all'evento, dal momento che la conferenza sta crescendo e si sta espandendo in nuovi ambiti. Ci saranno molti settori come la moda e l'abbigliamento, l'ambiente costruito e le infrastrutture, oltre a un crescente interesse da parte delle aziende produttrici di auto e di energia rinnovabile. Avremo ancora dei contenuti forti sulla plastica e sugli imballaggi, che affronteranno il tema del riutilizzo, dell'innovazione e degli imballaggi, dai nuovi materiali a base di carta o di alghe, alle alternative alla plastica.

Si parlerà del Trattato globale sulla plastica, delle infrastrutture di riciclaggio e delle implicazioni che la plastica monouso ha sul cambiamento climatico. Inoltre, discuteremo di come si possa progettare l'elettronica per la modularità, l'aggiornabilità, il riciclo e il principio del diritto alla riparazione. Ulteriori argomenti riguardano i passaporti digitali dei prodotti e l'intelligenza artificiale, a sostegno di una transizione verso l'economia circolare, ma anche sessioni sui biomateriali, la rigenerazione della natura, la giustizia ambientale, la logistica inversa e i resi. Lo spazio è sempre più ampio, con numerosi nuovi settori che possiamo riunire in un unico luogo per alcuni giorni.

Quale relatore suggerisce di seguire?

Mi viene subito in mente Naomi Davis, fondatrice dell'organizzazione no-profit Blacks in Green, che si occupa di aiutare le comunità locali, soprattutto quelle di colore, ad affrontare i problemi di sostenibilità nei loro quartieri. Non vedo l'ora di assistere alla conversazione tra il nostro cofondatore, Joel Makower, e due leader della sostenibilità a livello aziendale, Javier Quiñones, CEO e Chief Sustainability Officer di IKEA USA, ed Esther Speck, Senior Vice President of Global Sustainable Business and Impact di Lululemon. Parleranno di come scalare le innovazioni circolari all'interno delle grandi aziende. Infine, Julia Marsh, cofondatrice di Sway, un'azienda che produce bioplastiche dalle alghe marine, che sta studiando sia come coltivarle che come utilizzarle per sostituire le plastiche di origine fossile negli imballaggi e in altre applicazioni.

In ogni edizione di Circularity coinvolgete l'amministrazione e le realtà locali: cosa farete a Chicago?

Coinvolgiamo sempre la città del luogo. Abbiamo un comitato di organizzazione che si riunisce prima dell'evento per raccogliere idee e coinvolge aziende, governi e ONG nel campo dell'economia circolare. Ci saranno relatori locali di Chicago distribuiti lungo tutto il programma, come quelli di Rebuilding Exchange, un'organizzazione che opera per la decostruzione e il riutilizzo dei prodotti dell'ambiente costruito. Inoltre, interverranno Joanne Rodriguez, CEO di Mycocycle, Gary Cooper, fondatore di Rheaply, e una sessione vedrà la partecipazione del Chief Sustainability Officer della città di Chicago, insieme a circa quattro ONG locali e organizzazioni di comunità che stanno cercando di accelerare la transizione all'economia circolare nei quartieri, per comprendere come stanno affrontando il problema direttamente sul campo.

Nella precedente edizione, la maggior parte dei partecipanti era composta da imprese, soprattutto società ma anche università, meno nel settore amministrativo. Stiamo assistendo a un crescente interesse negli Stati Uniti da parte di questi ultimi?

Ci sono un paio di fattori che iniziano a spingere alcuni settori amministrativi a essere più coinvolti, come ad esempio tutte le azioni in corso a livello statale sui temi della responsabilità estesa del produttore e dei sistemi di deposito cauzionale. Sono convinto che avremo alcuni rappresentanti delle amministrazioni comunali e statali dei vari Stati che stanno implementando questi progetti o leggi, come l'Illinois e la California, oltre ad altri che stanno valutando la possibilità di farlo. In ogni caso, grazie al momentum attorno al tema della plastica, sappiamo che gli Stati Uniti, l'EPA, il Dipartimento di Stato e persino enti come il Dipartimento dell'Agricoltura degli Stati Uniti d'America stanno iniziando a riflettere sempre di più sull'inquinamento da plastica e sull'economia circolare. Tuttavia, la maggior parte dei rappresentanti governativi che partecipano a questa conferenza proviene dalle città, perché gran parte dell'azione si svolge a livello locale.

Circularity è il più grande evento sull'economia circolare in America. Avete in programma di replicarlo anche al di fuori dei confini statunitensi?

Per il momento no. Tuttavia, stiamo esplorando le modalità per collaborare meglio con il World Circular Economy Forum e abbiamo iniziato a costruire sempre più partnership con i gruppi canadesi di economia circolare, oltre ad altre azioni analoghe. Anche se non porteremo il nostro evento al di fuori degli Stati Uniti, speriamo di portare più persone dal resto del mondo al nostro evento.

Prevede una crescente presenza di partecipanti europei a Circularity negli Stati Uniti?

Quando siamo stati ad Atlanta nel 2022, abbiamo avuto una buona presenza di partecipanti provenienti dall'Europa. A Seattle l'anno scorso è calata un po', anche se si trattava di un evento più grande, perché è più difficile arrivare a Seattle dall'Europa. È una delle considerazioni che dobbiamo tenere a mente quando scegliamo le città. Quanto è facile arrivarci? Possiamo attirare un pubblico internazionale? Chicago è molto più facile da raggiungere, quindi speriamo di vedere una buona partecipazione quest'anno, perché sappiamo che in Europa c'è molto interesse per l'economia circolare.

Negli Stati Uniti ci sono ottimi esempi di città come Charlotte e Austin che stanno facendo da apripista su scala globale. Allo stesso tempo, c'è ancora un sistema federale nazionale che non supporta un'economia realmente circolare. Le aziende, gli attivisti e i media stanno cercando di fare pressione su questi temi? C'è un dialogo, soprattutto con l'amministrazione Biden?

Dato che siamo in un sistema bipartitico, siamo un po' bloccati quando si tratta di agire a livello congressuale. Un paio di leggi sono state introdotte a livello federale per cercare di dare un contributo, in particolare per quanto riguarda l'inquinamento da plastica. Ritengo ci siano molte azioni in corso, forse non necessariamente con le aziende che dialogano direttamente con il governo federale, ma attraverso le organizzazioni di cui fanno parte, come il WWF o la Ellen MacArthur Foundation, che cercano di sollecitare il governo a fare di più. Non sono del tutto ottimista sul fatto che il governo federale si muova su questo fronte, ma sono fiducioso che potremmo ancora agire attraverso alcuni di questi impegni aziendali, il Trattato globale sulla plastica e alcune delle leggi statali che stanno per essere approvate.

Dove si svolgerà Circularity 2025?

Lo annuncerò durante la conferenza e sarà a Denver, in Colorado. Un luogo stupendo che si trova a ridosso delle montagne.

 

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Immagine: Christopher Alvarenga, Unsplash