Lunedì 2 dicembre 2024 sarà il giorno del Cyber Monday: una ricorrenza di acquisti prenatalizi che cade pochi giorni dopo il Black Friday. Insieme, questi due appuntamenti formano un momento di shopping ad alta intensità, ormai molto diffuso in Italia: secondo PwC, nel 2023 hanno generato un fatturato complessivo pari a 4 miliardi di euro, in aumento dell’8% sul 2022. Le previsioni per quest’anno sono in linea. Il Codacons prevede una spesa totale di 4 miliardi di euro, derivanti dagli acquisti online sommati a quelli nei negozi fisici, con l’85% degli italiani interessato a comprare almeno un prodotto. Ma come approcciarsi ai consumi in un’ottica di sostenibilità ed economia circolare, in particolare per quanto riguarda gli articoli elettronici e tecnologici?

Cyber Monday 2024, quando inizia

Cyber Monday significa letteralmente “lunedì cibernetico”. Questo termine ha avuto origine negli Stati Uniti intorno al 2005, per indicare un’occasione dedicata all’e-commerce di smartphone, tablet, computer, stampanti, ma anche di elettrodomestici. Con il passare degli anni, però, è ormai considerato un evento dedicato allo shopping in generale.

Ma qual è la differenza tra Cyber Monday e Black Friday? Praticamente non ce ne sono più: le due giornate spesso si uniscono e si confondono in un unico periodo di offerte e promozioni su una vasta gamma di prodotti e servizi, di cui si può usufruire sia online sia offline.

Il Cyber Monday 2024 in Italia e nel mondo prenderà il via ufficialmente alle 00.00 di lunedì 2 dicembre e finirà alle 23.59 dello stesso giorno, dopodiché il periodo di sconti, iniziato almeno una decina di giorni prima, terminerà nel giro di breve tempo.

Black Friday e Cyber Monday: quanto spenderanno gli italiani

A riprova di quanto ormai Black Friday e Cyber Monday siano diventati una tradizione anche nostrana, l’Italia è il paese UE più interessato agli acquisti, con quasi 9 italiani su 10 pronti allo shopping, come emerge dalla Survey 2024 di PwC, condotta su un campione di 10.000 persone in Francia, Germania, Irlanda, Italia e Turchia.

La spesa media rimane sostanzialmente stabile, passando da 232 euro nel 2023 a 229 euro nel 2024, ma i consumatori rivelano un approccio più consapevole, dettato sì dal contesto economico incerto ma anche dal desiderio di ridurre il numero di oggetti che si possiedono (28%), in crescita rispetto al 16% del 2023%. Il 46% programma acquisti specifici e ragionati (era il 34% nel 2023) e solo il 37%, contro il 62% di un anno fa, si muove appena cominciano le promozioni, mentre gli altri preferiscono aspettare e ponderare meglio le scelte. Dati positivi per l’online: il 28% dichiara di comprare di più sul web rispetto a prima della pandemia da Covid-19.

A proposito di acquisti digitali, secondo un’analisi condotta dall’Osservatorio eCommerce B2c del Politecnico di Milano e Netcomm, gli italiani spenderanno oltre 2 miliardi di euro nei giorni compresi tra Black Friday e Cyber Monday, il 9% in più dello scorso anno. In questa occasione, gli operatori particolarmente competitivi realizzeranno anche 10 volte il fatturato di un giorno medio, il doppio rispetto al 2023. In circolazione ci saranno 38 milioni di pacchi (+13% sull’anno scorso).

Pur evidenziando un trend decrescente (-14%) a favore di altre categorie merceologiche, l’elettronica, insieme all’informatica, rimane uno dei settori più gettonati e rappresenta la quinta categoria più acquistata online in Italia nel 2024, secondo Statista.

RAEE in rapida crescita in UE e nel mondo

Maggior acquisto di prodotti elettrici ed elettronici significa anche maggior produzione di RAEE (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche). I RAEE sono una delle categorie di rifiuti in rapida crescita nell’UE, un ostacolo agli sforzi per ridurre la propria impronta ecologica. Includono una grande varietà di prodotti, molti dei quali oggetto di sconti e promozioni in occasioni di Black Friday e Cyber Monday: elettrodomestici grandi e piccoli (lavatrici, aspirapolvere, tostapane), dispositivi elettronici (computer, stampanti), prodotti di consumo (videocamere, lampade fluorescenti e pannelli fotovoltaici) e altre categorie (attrezzature elettriche, dispositivi medici).

Secondo Eurostat, il totale dei RAEE raccolti nell’UE è aumentato da 3 milioni di tonnellate nel 2012 a 5 milioni di tonnellate nel 2022 (+67,9%), per un totale di 11,2 kg pro capite (in Italia 9,1 kg). Nel 2022 Bulgaria, Lettonia e Slovacchia hanno raggiunto l'obiettivo di raccogliere il 65% dei rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, in base alla quantità immessa sul mercato nei 3 anni precedenti, mentre il tasso di raccolta nell'Unione Europea è stato del 40,1%.

A livello globale, nello stesso anno sono stati prodotti 62 milioni di tonnellate di scarti (nel 2010 erano 34), equivalenti a una media di 7,8 kg pro capite all’anno. Meno di un quarto è stato riciclato e ciò significa più di 45 milioni di tonnellate riversate nelle discariche e nell’ambiente, secondo il Global E-waste Monitor delle Nazioni Unite.

E-commerce e raccolta RAEE: cosa cambia

Nell’Unione Europea la gestione RAEE è regolamentata dalla direttiva 2012/19/UE, recepita in Italia attraverso il D.lgs. n. 49/2014 e aggiornata dal D.lgs. n. 118/2020, con particolare riferimento ai pannelli fotovoltaici dismessi. Mentre lo smaltimento da parte delle aziende deve seguire una filiera ad hoc, i privati cittadini possono conferire gli scarti presso le isole ecologiche comunali o nei negozi di apparecchi elettronici.

A questo proposito, una novità importante è stata introdotta in Italia con la recentissima approvazione del Decreto Infrazioni, che prevede l’implementazione della responsabilità estesa del produttore (EPR, Extended Producer Responsibility) per i marketplace che commercializzano prodotti elettronici.

Grazie alla semplificazione della procedura i consumatori potranno usufruire del servizio “1 contro 1”. In pratica, in caso di acquisto online di un’apparecchiatura elettrica o elettronica, potranno restituire il RAEE equivalente contestualmente alla consegna del nuovo prodotto. Inoltre, ci sarà la possibilità di utilizzare un servizio di ritiro programmato dei RAEE, affidandosi a enti specializzati, come il consorzio ERP Italia. Il Parlamento punta così a garantire il corretto riciclo, il recupero di materie prime e il potenziamento dell’economia circolare del nostro sistema paese, con l’obiettivo di raggiungere gli ambiziosi target di raccolta UE.

Anche in quest’ottica, prima di fare acquisti di qualsiasi tipo, è sempre importante chiedersi se non si possa riparare, riusare, ripensare, riciclare o rinnovare qualcosa che si possiede già, in linea con le “R” dell’economia circolare. Un’altra soluzione può essere anche quella di chiedere in prestito ciò di cui si ha bisogno a un amico oppure noleggiarlo su una piattaforma di sharing, contribuendo in questo modo alla riduzione dei consumi.

 

Immagine: Envato