Anche in Italia novembre è ormai considerato il mese del Black Friday, ovvero uno dei momenti di shopping più attesi dell’anno, ma anche un’ottima occasione per fare acquisti responsabili e attenti all’ambiente, riflettendo sugli eccessi di un consumismo acritico e sfrenato.
Un aspetto, quello della sostenibilità, che coinvolge un numero sempre crescente di italiani, esattamente il 77%, mentre dieci anni fa ci fermavamo al 41%, come emerge dall’edizione 2024 dell’Osservatorio nazionale sullo stile di vita sostenibile di LifeGate. Parallelamente, se nel 2015 i disinteressati erano il 57%, oggi sono soltanto il 23%. Più in concreto, il 14% degli italiani compra capi di abbigliamenti sostenibili, l’11% sceglie vacanze green, il 15% consuma alimenti biologici. In vista del Black Friday cosa comprare, quindi, combinando risparmio e scelte consapevoli?
Cos’è il Black Friday: origine e storia
Il Black Friday è un evento ricorrente caratterizzato da offerte e sconti molto elevati su una vasta gamma di prodotti, dall’elettronica alla moda, dall’arredamento ai viaggi, sia nei negozi fisici che negli store online: rappresenta sostanzialmente l'inizio della stagione dello shopping natalizio e cade all'indomani del Thanksgiving Day, il tradizionale Giorno del Ringraziamento americano, che si celebra ogni anno il quarto giovedì di novembre.
Secondo una delle ipotesi più accreditate, il termine Black Friday, che significa “venerdì nero”, nasce negli anni Sessanta per descrivere il traffico caotico e le code interminabili che si formavano nelle città statunitensi subito dopo questa ricorrenza, quando le persone si riversavano in centro per i primi acquisti natalizi. Secondo un’altra teoria, invece, l’origine della parola si lega ai classici libri contabili dei commercianti, in cui il Black Friday risultava un giorno di grandi guadagni, con i conti che passavano dal colore rosso al nero, ovvero dall’essere in perdita all’essere in attivo.
In ogni caso, negli ultimi due decenni, soprattutto in seguito all’esplosione del commercio online, questo evento ha acquisito una popolarità globale, arrivando anche nel nostro paese, dove ha cominciato a diffondersi intorno al 2010.
Black Friday 2024, quando inizia e quanto dura
Come da tradizione, il Black Friday 2024 in Italia e nel mondo inizierà ufficialmente alle 00.00 di venerdì 29 novembre e terminerà alle 23.59 dello stesso giorno. Ormai da anni, però, tra i brand si è diffusa l’abitudine di organizzare un periodo di sconti ben più lungo, almeno di una settimana: a seconda delle singole strategie aziendali, quindi, l’inizio delle offerte può essere anticipato, così come la fine può essere posticipata.
Pur avendo durata variabile, le promozioni del Black Friday proseguiranno almeno per l’intero weekend, includendo quindi sabato 30 novembre e domenica 1° dicembre, fino a comprendere anche lunedì 2 dicembre 2024, conosciuto anche come Cyber Monday.
Differenza tra Black Friday e Cyber Monday
Il Cyber Monday, il cui significato letterale è “lunedì cibernetico”, è nato negli Stati Uniti intorno al 2005 come giornata per l’acquisto digitale di articoli tecnologici, ovvero smartphone, tablet, computer e altri device. Nel corso del tempo si è diffuso in tutto il mondo ed è diventato più genericamente un evento dedicato all’e-commerce, con sconti su una vasta gamma di prodotti e servizi, che spesso si unisce al Black Friday, offrendo opportunità sia online sia offline.
Consumo sostenibile e consapevole
Come funziona il Black Friday? In vista di questo appuntamento soprattutto le grandi piattaforme digitali, come Amazon, e le più importanti catene di negozi organizzano promozioni dedicate, che prevedono sconti anche molto elevati, dal 30-50% fino al 70-80%.
Se da un lato questa è certamente un’occasione ghiotta per comprare i regali di Natale oppure per fare acquisti importanti, magari a lungo rimandati proprio in attesa di un’offerta conveniente, dall’altro lato si corre il rischio di lasciarsi trasportare dalla frenesia dello shopping, mettendo nel carrello, fisico o virtuale, prodotti di cui non si ha davvero bisogno, solo perché hanno un prezzo allettante.
Quanto inquina l’industria della moda
Adottare un approccio consapevole e sostenibile è essenziale soprattutto per quanto riguarda la moda, una delle industrie più inquinanti al mondo, alimentata dalla logica del fast fashion, che propone capi a basso costo destinati a essere rapidamente sostituiti.
Secondo uno studio della EEA (European Environment Agency), nel 2020 il settore tessile è stato la terza fonte di degrado delle risorse idriche e dell'uso del suolo: per la produzione di abiti e scarpe quell’anno sono stati necessari in media 9 metri cubi di acqua, 400 metri quadrati di terreno e 391 chilogrammi di materie prime per ogni cittadino dell’Unione Europea. Un modello di produzione che spesso promuove condizioni di lavoro precarie e sfruttamento in paesi a basso reddito: per esempio, tra le 100 più grandi aziende EU solo 7 sono trasparenti sul salario minimo, come emerge dalla 3ª edizione del report Just Fashion Transition 2024, l’Osservatorio permanente di TEHA. Inoltre, gli acquisti sul web aumentano notevolmente il problema dell’overpackaging, ovvero l’uso eccessivo di imballaggi, spesso sovradimensionati e non sempre riciclabili.
Shopping online, il problema dei resi
Per diminuire l’impatto dello shopping online non ci si può nemmeno rifugiare dietro la logica del reso: come per il resto dell’anno, anche in occasione del Black Friday e del Cyber Monday le aziende danno la possibilità di restituire gli articoli acquistati, ma questa dinamica aggrava il problema dello spreco tessile. Secondo un altro report della EEA (European Environment Agency), quasi un capo su dieci viene distrutto prima di essere usato, per un totale annuo di 594.000 tonnellate, pari al peso di oltre 74 Torri Eiffel.
Il fenomeno riguarda principalmente i resi dello shopping online: in media un terzo (22-43%) di tutti i capi di abbigliamento acquistati in rete e restituiti finisce infatti al macero, senza contare il consumo di risorse ed energia per tutte le operazioni legate a questo processo. Da un'indagine di Greenpeace sui resi online del fast fashion, risulta infatti che i vestiti comprati e restituiti più volte percorrono fino a 10.000 km.
Consumatori italiani ed europei a confronto
L’effetto del problema ambientale sulla vita quotidiana e sulla salute è un tema che sta a cuore a molti italiani, come conferma un recente sondaggio di Eurobarometro: dopo Spagna, Grecia, Cipro, Malta e Portogallo, l’Italia è tra i paesi con la percentuale più alta di cittadini preoccupati, ovvero l’88%, rispetto a una media europea del 78%.
I consumatori italiani sono però più riluttanti quando si tratta di aprire il portafoglio: in questo caso solo il 51% è disposto a pagare di più per comprare vestiti, mobili o device tecnologici che siano prodotti in maniera sostenibile, facili da riparare e/o riciclabili, contro il 59% della media UE.
I più attenti? Sono i giovani, che si stanno progressivamente schierando contro il fast fashion a causa del suo elevato impatto ambientale: secondo un’indagine condotta da Deloitte, a livello globale a rifiutare la moda veloce è il 35% della Gen Z e il 39% dei Millennial, percentuali che in Italia salgono rispettivamente al 37% e al 42%.
Tra l’altro, i nostri connazionali tra i 20 e i 29 anni si distinguono in modo particolare all’interno dell’Unione Europea per la loro consapevolezza sui temi del climate change, mentre negli altri paesi sono le fasce d’età over 30 a essere più informate, come rileva la sesta indagine della BEI (Banca europea per gli investimenti) sul clima.
Consigli per un Black Friday consapevole
Come prepararsi al Black Friday, quindi? Innanzitutto è importante pianificare i propri acquisti, individuando in anticipo quelli realmente necessari, senza farsi guidare dall’impulso del momento. Si possono scegliere prodotti duraturi e di qualità, che non vanno sostituiti dopo breve tempo, e si possono privilegiare realtà che offrono soluzioni eco-friendly e rispetto degli standard etici.
A questo proposito, come identificare un brand responsabile? Non è sempre facile, ma si possono seguire alcuni semplici accorgimenti: per non farsi ingannare da eventuali casi di greenwashing, innanzitutto, è consigliabile navigare sul sito web dell’azienda in questione, verificando se l’impegno a favore dell’ambiente e dei diritti umani è illustrato nei dettagli, nonché sostenuto da fatti e cifre.
Ancora più importante, poi, è verificare la presenza di certificazioni di sostenibilità di prodotti, processi e materiali, da Fairtrade a B Corp, da Worldwide Responsible Accredited Production (WRAP) a Global Organic Textile Standard (GOTS), da Responsible Wool Standard (RWS) a Bluesign.
Per un Black Friday responsabile, inoltre, un’altra strategia può essere quella di rivolgersi ad attività commerciali locali, riducendo l’impronta ecologica legata al trasporto e supportando la comunità: in Italia questo evento è ormai talmente conosciuto che anche i piccoli negozi di quartiere ne approfittano per promozioni e sconti.
Infine, non solo durante il Black Friday, è sempre importante ricordare la regola aurea di ogni acquisto sostenibile e consapevole, che si richiama alle “R” dell’economia circolare: prima di comprare un oggetto nuovo chiediamoci se ne abbiamo veramente bisogno oppure se possiamo riparare, riusare, ripensare, riciclare o rinnovare qualcosa che possediamo già. E, soprattutto, non dimentichiamoci che possiamo sempre rifiutarci di fare acquisti, riducendo i nostri consumi o prendendo in prestito ciò di cui abbiamo bisogno da un amico o su una piattaforma di sharing.
Immagine: Envato