Lo scorso dicembre alla COP28 di Dubai, 196 paesi hanno promesso di triplicare la capacità di energia rinnovabile entro il 2030. Tuttavia, secondo un’analisi dell’Agenzia internazionale dell’energia (IEA), sono solo 14 i paesi che includono target sulle rinnovabili nei propri Nationally Determined Contributions (NDC), ovvero gli impegni di riduzione delle emissioni che i governi hanno sottoscritto dopo gli Accordi di Parigi per limitare l’aumento della temperatura media globale a un massimo di 2°C. Molto più ambiziose, invece, sono le politiche energetiche nazionali. 

Gli NDCs cinesi non bastano

Le ambizioni riscontrate nei vari NDC sono prevalentemente cinesi (90%) e ammontano a un totale di 1.300 gigawatt (GW) di capacità rinnovabile, appena il 12% degli 11.000 GW che i paesi hanno promesso a Dubai. Ma osservando più attentamente i piani nazionali di circa 150 paesi, secondo i calcoli della IEA, l’obiettivo di triplicare la capacità di rinnovabili entro il 2030 sembra più realizzabile di quanto emerga dai contributi nazionali. Questo significa che se i paesi dovessero includere tutte le  politiche, piani e strategie esistenti nei nuovi NDC previsti per il prossimo anno ‒ che comprenderanno la revisione delle ambizioni per il 2030 e i nuovi obiettivi per il 2035 ‒ gli 8.000 GW stimati arriverebbero a coprire buona parte del gap, circa il 70% degli 11.000 GW richiesti. 

“Alla COP28, quasi 200 paesi si sono impegnati a triplicare la capacità di energia rinnovabile nel mondo entro questo decennio, che è una delle azioni cruciali per mantenere vive le speranze di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C”, ha dichiarato il direttore esecutivo dell'Agenzia internazionale dell’energia, Fatih Birol. “Il nostro report chiarisce che l'obiettivo di triplicare la capacità è ambizioso ma realizzabile, ma solo se i governi trasformeranno rapidamente le promesse in piani d'azione." 

Il boom delle rinnovabili

In seguito alla riduzione dei costi e schemi di incentivi promossi dai governi, il solare e l’eolico stanno vivendo un vero e proprio boom di installazioni. Secondo la Global Electricity Review, redatta dall’autorevole think tank energetico Amber, nel 2023 le fonti rinnovabili hanno generato il 30% dell'elettricità globale. 

Dall’Accordo di Parigi nel 2015 la capacità rinnovabile aggiunta ogni anno in tutto il mondo è triplicata, toccando i 560 GW nel 2023. Un aumento del 64% rispetto al 2022 che, nonostante non abbia precedenti, è ancora insufficiente. Infatti, a eccezione della Cina, la IEA stima che la crescita media dovrebbe aumentare di un terzo ogni anno per raggiungere gli obiettivi nazionali. Unione Europea, Stati Uniti, India sono le regioni dove questa accelerazione è più realizzabile, ma anche il Sud-Est asiatico, il Medio Oriente e il continente africano presentano grossi margini di crescita. 

Gli ostacoli alle rinnovabili

Al di là dei numeri e delle ambizioni, a rallentare l’inesorabile marcia delle rinnovabili rimangono alcuni ostacoli: dai lunghi tempi di attesa per i permessi all'inadeguatezza degli investimenti nelle infrastrutture di rete, fino alla necessità di integrare in modo rapido ed economico le energie rinnovabili nelle economie emergenti. Secondo l’Agenzia internazionale dell’energia servono azioni mirate come la riduzione dei costi di finanziamento per i progetti, mitigando i rischi legati all’inflazione e promuovendo soprattutto le politiche energetiche di lungo termine

Agli obiettivi di triplicare le energie rinnovabili e raddoppiare l’efficienza energetica entro la fine del decennio, Materia Rinnovabile ha dedicato la rivista numero 50, acquistabile sia in formato cartaceo che digitale. Troverete una panoramica sullo stato della transizione energetica, dal vecchio idroelettrico alle nuove tecnologie per solare ed eolico, dall’energia del mare fino alla ricerca di frontiera sulla fusione nucleare.

 

Immagine: Matthew Henry, Unsplash

 

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