Siamo solo all’inizio di novembre, ma è di fatto già certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. Per evitare questo record negativo “l’anomalia della temperatura media per la parte restante dovrebbe crollare quasi a zero”. Una sentenza, praticamente senza possibilità d’appello, che emerge dal report di Copernicus, il programma europeo di osservazione satellitare della Terra. E che arriva proprio a ridosso di COP29, la 29ª conferenza sul clima che partirà a Baku, in Azerbaijan, lunedì 11 novembre, nonché all’indomani della rielezione di Trump, da sempre scettico sul cambiamento climatico.
Temperatura media globale a ottobre 2024
Quello del 2024 è stato il secondo ottobre più caldo a livello globale, dopo il 2023. La temperatura media dell’aria superficiale, secondo i dati del progetto di analisi meteo ERA5, è stata pari a 15,25°C, superiore di 0,80°C rispetto alla media di questo mese nel periodo 1991-2020. Non solo: ottobre 2024, di 1,65°C sopra il livello preindustriale, è stato il 15° mese in un periodo di 16 mesi in cui la temperatura media globale ha superato di 1,5°C i livelli preindustriali.
Aumento delle temperature nel 2024
Negli ultimi 12 mesi, ovvero tra novembre 2023 e ottobre 2024, la temperatura media globale ha superato di 0,74°C quella del periodo 1991-2020 e di 1,62°C quella preindustriale 1850-1900. Considerando invece i primi 10 mesi dell’anno, da gennaio a ottobre 2024, la temperatura globale media è di 0,71°C sopra il dato 1991-2020, il livello più alto mai registrato per questo periodo, e di 0,16°C sopra lo stesso periodo del 2023.
Questi dati permettono di affermare, come previsto tra l’altro già quest’estate, che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato. Inoltre, considerato che il 2023 è stato di 1,48°C al di sopra del livello preindustriale, è altrettanto virtualmente certo che la temperatura annuale per il 2024 sarà di oltre 1,5°C oltre il livello preindustriale, probabilmente +1,55°C.
Temperature globali e cambiamenti climatici
Quella degli 1,5°C è la soglia d’allarme stabilita dagli esperti per cercare di frenare il climate change. I firmatari dell’Accordo di Parigi nel 2015 si sono impegnati a mantenere il riscaldamento globale entro questo livello, o comunque “ben al di sotto” dei 2°C, per fine secolo. Un obiettivo che però sembra sempre più difficile: secondo l’Emissions Gap Report 2024 dell’UNEP, il Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente, se non si inverte il trend, la Terra potrebbe riscaldarsi di 3,1°C nel lasso di tempo in questione.
Mappa delle temperature in Europa e nel mondo
L’andamento delle temperature a ottobre 2024 è stato diverso a seconda della regione geografica. In Europa si è registrata una media di 10,83°C, ovvero 1,23°C in più rispetto al trentennio 1991-2020. Questo è stato il 5° ottobre più caldo mai registrato nel Vecchio Continente, dove il primato va all’ottobre 2022 (1,92°C sopra la media). Uscendo dall’Europa, le temperature sono state sopra la media nel Canada settentrionale, e ben al di sopra negli Stati Uniti centrali e occidentali, nel Tibet settentrionale, in Giappone e in Australia. Si sono invece registrate temperature inferiori alla media nella Groenlandia centrale e in Islanda.
Cos’è Copernicus e come funziona
Il Copernicus Climate Change Service (C3S) è il programma di osservazione satellitare della Terra implementato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (ECMWF - European Centre for Medium-Range Weather Forecasts) per conto della Commissione europea, attraverso finanziamenti dell’Unione stessa.
Pubblica regolarmente bollettini climatici mensili, che riportano i cambiamenti osservati nelle temperature globali dell'aria e del mare, nella copertura di ghiaccio marino e nelle variabili idrologiche. Tutti i risultati riportati si basano su analisi generate al computer e sul set di dati ERA5, utilizzando miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche in tutto il mondo.
Il report completo di Copernicus: ghiacci, oceani, precipitazioni
A questo proposito, a ottobre 2024 il ghiaccio marino artico è stato del 19% sotto la media, la quarta estensione mensile più bassa, con anomalie in particolare nel Mare di Barents, nell’Arcipelago canadese e a nord delle Svalbard. L’estensione del ghiaccio marino antartico è stata invece la seconda più bassa a ottobre, l’8% sotto la media. Sempre a ottobre 2024 la temperatura media della superficie del mare (SST) su 60°S-60°N è stata di 20,68°C, il secondo valore più alto mai registrato per il mese.
Precipitazioni superiori alla media si sono verificate nella penisola iberica (a Valencia in 8 ore è cauduta la pioggia di un anno), in Francia, nell’Italia settentrionale, in Norvegia, nella Svezia settentrionale e nella parte orientale del Mar Nero. Condizioni più umide della media sono state osservate poi nella Cina meridionale e orientale, a Taiwan, in Florida (con gli uragani Milton ed Helene), in Australia occidentale e nel Brasile meridionale.
Le precipitazioni e l’umidità del suolo sono state inferiori alla media nell’Europa orientale, in particolare nella Russia occidentale, in Grecia e nella Turchia occidentale, così come nella maggior parte degli Stati Uniti, nelle pianure centrali dell’Australia, in gran parte dell’Africa meridionale e del Madagascar, e in alcune aree dell’Argentina e del Cile.
Immagine di copertina: Envato