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Negli ultimi anni, spinta dagli obiettivi di decarbonizzazione del pacchetto Fit for 55 e dalla crisi energetica scatenata dall'invasione russa dell'Ucraina, l'Unione Europea ha riscoperto il biometano come risorsa strategica. Tuttavia, il biometano non è solo un ritrovato protagonista del mix energetico europeo, ma rappresenta anche un perfetto esempio dei vantaggi dell’economia circolare. Il biometano si ottiene infatti dalla purificazione del biogas, prodotto attraverso la digestione anaerobica di matrici come rifiuti organici, reflui zootecnici, residui agricoli e fanghi da acque reflue.
La sua produzione offre agli agricoltori una nuova fonte di reddito e migliora la qualità del suolo grazie a un suo sottoprodotto, il digestato, utilizzato come fertilizzante organico. Infine, in determinate condizioni può promuovere anche la simbiosi industriale, in futuro, addirittura, favorendo la creazione di distretti industriali dove i rifiuti di un'impresa diventano risorse per un'altra. Ne abbiamo parlato in questo articolo pubblicato sul sito di Circular Economy for Food, un progetto dell'Università di Scienze Grastronomiche di Pollenzo, per cui è stato originariamente scritto.
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