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Dal 5 all’8 novembre, a RiminiFiera tutto il mondo della green, circular e low-carbon economy si dà appuntamento a Ecomondo, evento cult di Italian Exhibition Group che dopo lo split con Key Energy per ragioni di sovraffollamento continua a crescere in termini di visitatori, allestitori e temi, cercando sempre di più la sponda internazionale e incuriosendo anche settori lontani dell’economia circolare che per anni ne hanno costituito l’anima della fiera. Clean-Tech, aerospaziale, Water-Tech, finanza internazionale, servizi per la CSRD, food, città sostenibili: i temi sono tantissimi e tutti imperdibili. Abbiamo fatto il punto con Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology division di Italian Exhibition Group Spa.

 

Ecomondo si sta consolidando come evento della transizione ecologica e dell’economia circolare a livello europeo e internazionale. Come si sta propagando il brand?

In quest'ultimo anno abbiamo creato e rafforzato tantissime alleanze strategiche, da Singapore al Brasile, da Riad al Messico alla Cina fino agli USA, paesi che hanno una forte domanda di tecnologie e di sostenibilità. Sono governi e istituzioni che ci contattano e chiedono di portare nelle proprie fiere versioni localizzate di Ecomondo. Nel 2025 torneranno Ecomondo Messico (5-7 marzo 2025) ed Ecomondo Cina (27-30 marzo), che crescono costantemente. Di recente siamo stati a New York alla Climate Week insieme all’ICE per raccontare le eccellenze italiane in America. Allo stesso tempo la IEG, con Ecomondo e tutti i suoi brand, è stata riconosciuta a livello internazionale, unica italiana, come fiera leader, per i nostri format proprietari.

Oggi possiamo contare su una rete di advisor internazionale, presenti in una ventina di paesi, dal Regno Unito all’Argentina, che raccontando Ecomondo in Italia porteranno decine di delegazioni, in aumento dal 2023, a fare visite altamente organizzate per scambi di business e realizzare accordi commerciali. Per internazionalizzare però dobbiamo creare un sistema paese per la green economy, con il supporto di MAECI, Istituto di commercio estero, ITA trade e di tutte le ambasciate italiane. Così potremo avere un ruolo centrale nella transizione economica circolare e a basse emissioni globale.

Cosa attenderci a Ecomondo 2024?

Ci sono come sempre tante novità. Innanzitutto, si rafforza il cappello del clima e delle biodiversità, con 140 eventi che ospiteremo nelle quattro giornate di fiera. Alcuni dei più importanti sono dedicati alla transizione, con un focus sull’acqua, tra siccità e alluvioni, che in una regione come l’Emilia-Romagna è quanto mai attuale, ma anche la questione delle tecnologie per l’adattamento è un tema centrale. Con noi ci saranno ospiti come il commissario straordinario per la ricostruzione, il Generale Figliuolo, Alessandro Bratti dell’autorità di Bacino del Po e il commissario per l’emergenza idrica Dall’Acqua.

Parleremo di sviluppo e clima a livello di Mediterraneo con l’Unione per il Mediterraneo e tanti soggetti governativi, con numerose riflessioni sul Piano Mattei, anche in vista dell’African Green Growth Forum (7 novembre), per tutte le aziende che cercano di realizzare progetti o ne hanno già in corso, come la scuola per le energie rinnovabili in Marocco di ENEL. Si parlerà di protezione della biodiversità e del suolo, dato che saremo subito dopo il negoziato sulla biodiversità COP16, tema che coinvolge la filiera del rifiuto organico e della bioeconomia. E non mancheranno riflessioni ed espositori legati alle miniere urbane, nella sfida di riciclare quanti più rifiuti possibile, in particolare le critical raw material dai RAEE.

Si parlerà tanto di Green Deal e del suo impatto sociale. In Europa c’è un cambio di marcia, ma Ecomondo accelera.

Servirà creare un’industria della green economy europea e noi siamo in prima linea. Ecomondo è un incontro trasversale. A livello di governo non c’è solo il MASE, ma quasi tutti i ministeri, dalle Imprese e Made in Italy all’Istruzione. Avremo il settore aerospaziale e hi-tech, con le tecnologie EOS (Earth Observation Systems), l’AI e i digital twins, fondamentali per prevenire i rischi ambientali e climatici e fornire dati per rendere più efficace e scientifica la transizione ma anche rendere più efficiente l’industria. Tecnologie che sono accessibili dalle grandi aziende ma che agevolano anche la piccola e media impresa, ad esempio nel settore agricolo.

Avremo il mondo della finanza pubblica, con SACE, Simest, Invitalia e Cassa Depositi e Prestiti, appuntamenti di alto livello con TEHA sugli investimenti green e con Materia Rinnovabile sulla finanza globale per clima e biodiversità, con il vicepresidente della Banca Mondiale, Ambroise Fayolle, e il promotore della Bridgetown agenda, Avinash Persaud. Conclude il mondo del mare, con sempre più spazio alla Blue Economy, che nella nostra penisola può creare nuova ricchezza e contribuire alla conservazione del capitale naturale marino di questo scrigno che è il nostro paese: avremo confronti con realtà portuali e costiere da tutta Italia, Spagna e Olanda, da sempre all’avanguardia sulle infrastrutture per l’adattamento.

Ci sarà più finanza anche tra il pubblico?

Senza finanziamenti verdi non c’è crescita. Per il mondo finanziario essere a Ecomondo significa conoscere da vicino le realtà su cui investire. Io sono molto fiduciosa che ci sarà un aumento di questi soggetti e lo stiamo già vedendo dalle pre-registrazione e dalle domande che riceviamo. Per molte aziende sarà una grande opportunità incontrare questi nuovi ospiti di Ecomondo

La CSRD sarà il tema più discusso, tra i padiglioni ma anche in tante cene di lavoro. Cosa ne pensi?

Misurare costa e quindi misurare deve anche poi portare dei vantaggi. Questo si spera porterà a una maggiore agevolazione di accesso al credito. Certo dovrebbe essere una direttiva globale. E sul programma degli eventi di Ecomondo non mancheranno i momenti di discussione per capire come fare correttamente questa reportistica. E non a caso aumentano anche i consulenti tra i visitatori di Ecomondo, che dovranno fornire servizi sempre più specializzati.

Spazio per i green jobs?

Quello del mismatch tra domanda e offerta è un tema importante. Tante aziende non trovano personale qualificato e tanti neolaureati non sanno come approcciare le aziende. Per questo abbiamo una bacheca e una serie di incontri con facilitatori che organizziamo insieme a Unioncamere e con l’esperto di green jobs Marco Gisotti. La giornata di venerdì, in cui sarà presente il ministro all’Istruzione Giuseppe Valditara, sarà tutta centrata sull’orientamento professionale per le scuole con il progetto Generation. E poi ancora più respiro alle startup: quest’anno abbiamo ricevuto oltre 150 candidature da startup innovative, c’è grandissimo fermento e stiamo pensando di fare una giornata dedicata.

Key Energy poi tornerà a marzo.

Dal 5 al 7 marzo 2025 torna la fiera con tanta attenzione alle nuove tecnologie, come l’elettrificazione dei porti, l’idrogeno, le pompe di calore. Si amplierà contaminandosi con temi di Ecomondo, come il fine vita delle batterie e i materiali riciclabili per le pale eolico. Quella di queste fiere è una community molto coesa e forte. Crediamo di essere un grande aggregatore e continueremo a farlo sempre meglio.

 

In foto: Alessandra Astolfi